foto tratta dal sito della F.I.S. |
Ho appreso dal sito della
Federazione Italiana Scherma la notizia circa la spiacevole visita che il palazzetto
della scherma di Jesi, sede del prestigioso club schermistico, ha ricevuto
da parte di qualche, o più di uno, balordo in cerca di chissà che. I soggetti
in questione non trovando cose di particolare interesse e valore hanno dato
fuoco ai locali, in particolar modo l’archivio della società. Ho parlato di
balordi poiché i professionisti si informano prima, con sopralluoghi ed
appostamenti, circa la vittima da depredare, infatti i balordi sono andati alla
cieca, cioè sono entrati all’interno della struttura nella speranza di trovare
qualcosa di valore, da vendere poi per pochi spiccioli e magari per comperare
una dose di eroina/cocaina.
Che dire? Quando si subisce un furto ci si sente
profanati, violati e si vive una situazione psico-fisica di impotenza.
Peraltro, se non erro, qualora il danno non superi un certo livello e l’azione
criminosa non abbia prodotto danni a persone, i malintenzionati vengono denunciati
a piede libero, sempre che si individuino gli autori. Quindi al danno la beffa.
Ma tant’è questa è la legge in Italia: un paese in cui non c’è certezza della
pena ed ogni malvivente, coscio di questo, opera in assoluta tranquillità.
Attraverso queste pagine esprimo
all’amico Alberto PROIETTI MOSCA, presidente del Club, al suo Consiglio
direttivo, ai tecnici ed agli atleti la mia solidarietà e la mia vicinanza.
Ezio RINALDI
Nessun commento:
Posta un commento