Sabato 7 marzo 2015,
alle ore 15,00, nella palestra SIMONCELLI, si è tenuta la riunione delle
società laziali ed è stata l’occasione per aprire un dibattito su alcune
tematiche riguardante l’intero C.R., ma anche quella di incontrare il
Presidente Federale Giorgio SCARSO.
Il convegno ha visto la partecipazione di 17
società, oltre quella, naturalmente, del Presidente Regionale Claudio FONTANA
ed alcuni componenti il suo Consiglio. Era presente anche il Consigliere
Nazionale Vincenzo DE BARTOLOMEO.
Claudio FONTANA ha aperto il simposio comunicando
la decisione di organizzare una gara a squadre per bambini, ravvisandone la
necessità per gli esigui numeri che due armi presentano: fioretto e sciabola,
quindi lo scopo è quello di promuoverne l’attività. Al di là di alcune
discussioni circa la tempistica sulla comunicazione di tale evento (Pres.
Beatrice SALVATI), l’iniziativa ha riscosso il consenso della quasi totalità
dei presenti.
Alle ore 16,25 faceva il suo ingresso in sala il
Presidente Giorgio SCARSO, il quale ha posto in evidenza il buono stato di
salute del settore U.17 e 20 comunicando che ai recenti Campionati Europei di
categoria, in quel di MARIBOR, l’Italia ha portato a casa ben 18 medaglie. Non
solo, ha posto in evidenza la leadership della Federazione in campo
internazionale e gli apprezzamenti che gli sono pervenuti da più parti,
compreso quello politico. Ha auspicato un evento di grande risonanza per la
regione Lazio e per Roma in particolare. Durante il contraddittorio con il
Presidente è emerso il problema dei Gruppi Sportivi Militari, sul quale hanno
chiesto ed ottenuto di parlare il Maestro Giovanni AUGUGLIARO, il Pres. Mario
CASTRUCCI, il Pres. Sergio BRUSCA, il Maestro Renzo MUSUMECI e lo scrivente
(ringrazio ancora il Presidente Regionale per aver consentito la mia presenza
ed ancor più per avermi dato la possibilità di esprimere una mia opinione).
Ognuno degli intervenuti ha cercato di dare un contributo costruttivo alla
tematica, pur in presenza di un acceso contraddittorio tra CASTRUCCI e BRUSCA.
A margine della riunione mi sono intrattenuto con
alcuni convenuti, dai quali ho avuto l’impressione che fossero rimasti delusi
dal sostanziale andamento della riunione e per il fatto che a parteciparvi
fossero solo 17 società e la totale assenza del Gruppi Sportivi Militari. Però
ho rilevato anche l’apprezzamento per la volontà di incentivare l’attività per
gli U.10 e per gli schermidori che non sono riusciti a qualificarsi per le fasi
nazionali dei rispettivi Campionati Italiani. Ciò, secondo gli astanti, potrà
produrre dei benefici per tutte le società.
Essi, per quanto attiene i risultati dei Campionati
Europei U.17 e 20, ritengono che siano ormai una tradizione consolidata, visto
che da 15 anni siamo sulla cresta dell’onda. Nel contempo hanno manifestato
qualche perplessità sulla durata di detti atleti, cioè quanti di essi saranno
presenti nel futuro, ovvero quanti abbandoneranno l’attività? E quali le cause?
Ritengono, altresì, che gran parte del merito vada ascritto alle società ed
alle famiglie, che sostengono la loro attività in campo internazionale. La
discussione è scivolata ancora sui Gruppi Sportivi Militari (l’argomento è
molto sentito) ponendo in evidenza che i ragazzi di maggior talento, dopo aver
raggiunto la maggiore età, ma anche prima, si arruolano in un Gruppo Sportivo
in divisa ed alle società cosa rimane dopo aver investito sui ragazzi quelle
poche risorse economiche disponibili? Ho spiegato loro che la tematica merita
un più ed appropriato spazio di discussione e non la si può trattare come
chiacchiere da bar. In questo senso il Presidente Scarso aveva precedentemente
annunciato la costituzione di un tavolo di lavoro a livello CONI sul problema e
che spera di portare a casa un accordo con la soddisfazione di tutte le parti
causa.
Ezio RINALDI
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