Il
primo sentimento che mi viene in mente leggendo le convocazioni agli Europei
U23, è quello di assoluta avversione. Si, un termine forte, ma quando si ha
passione in qualcosa sino al punto di volere che anche i propri figli amino la
scherma e ne condividano i valori che poi, purtroppo si ritengono traditi, riesco
a provare soltanto delusione e disgusto.
Mi piace essere chiara
come sempre. Non ho interessi attuali o velleità di nazionale per i miei figli,
ma sono stata per anni nel mondo della scherma e per alcuni anni lontana, per
ritornarci da madre. Mai e poi mai avrei pensato che la Scherma, non esente in
passato da giochi politici, diventasse un esempio della peggiore politica.
La tristezza nasce
anche e soprattutto dal fatto di credere che lo sport dovrebbe insegnare il
rispetto delle regole. Qualcuno sostiene che la Fis evita questo imbarazzo non
scrivendo le regole ma, in questo caso, esiste una regola della quale la Fis si
è vantata non poco: il Codice Etico.
Mi sembra di aver
letto che i Tecnici (Maestri) non devono influenzare le scelte altrui o indurre
cambiamenti di società. Il Ct della spada, in un recente post su Facebook
condanna, si proprio lui, i cambi di maestri.
Tutto fantastico, ma
nella pratica? Gli esempi?
Parliamo della spada
femminile. Perché Cassano e Clerici, rispettivamente seconda e terza agli
italiani di categoria, o Foietta e Odorico decisamente avanti nel ranking
europeo e alle gare U23, non sono state ritenute idonee per il posto di riserva
riconosciuto, invece, ad un atleta che
occupa la 21esima posizione nel Ranking
Europeo U23, la 22esima posizione nel
Campionato Italiano U23, di non qualificata agli Assoluti e il 30esimo posto
nel Ranking italiano assoluto?
In effetti a tutte
loro sembra mancare una caratteristica: essere allieve del CT ed essere passate
alla società del CT durante la stagione abbandonando il proprio tecnico a
favore del più popolare Ct stesso e dei suoi collaboratori di palestra.
Diciamoci la verità,
dopo le denunce pubblicate su questo Blog, relative alle convocazioni per gli
Europei U20, non ci si meraviglierebbe se vedessimo liberarsi miracolosamente
un posto per la “riserva”.
Alla faccia del Codice
Etico e del rispetto dei valori, con queste scelte, per la verità non nuove da
parte del Ct della Spada e con le relative ratifiche della Fis, si crea anche un
ottimo curriculum per l’atleta ed ai suoi maestri.
La peculiarità, invero
poco edificante, è che in caso di un concorso pubblico questi tipici meriti
sportivi (una parola grossa, ma così si chiamano in gergo, ma sarebbe meglio
‘meriti politici’) prevarrebbero anche sui migliori risultati conseguiti da
atleti più performanti che però non potrebbero indicare fra i loro titoli la
convocazione agli Europei U23 e il relativo inserimento nella Nazionale Italiana.
La coerenza delle
scelte ‘personalistiche’ si riscontra anche nella spada maschile. Atleti come
Melocchi, (tra i migliori a livello di Coppa del Mondo Assoluta che, in passato,
da Campione Italiano U20 ai Mondiali ha dovuto lasciare spazio all’allievo di
Cuomo), o Rocco ma soprattutto Buzzi già protagonista nel settore U20 e secondo
alla prova europea di Berlino di gennaio, sono rimasti a guardare!
Nelle scelte della
sciabola maschile e femminile sorprende, poi, la mancata considerazione della
classifica italiana U23 che vede la Gargano al secondo posto del campionato
italiano e al terzo del ranking europeo; la Mormile tra le migliori del ranking
europeo di categoria e la Fondi terza al campionato italiano.
Però in gara c’è Prearo
che sarebbe carino sapere di chi è allieva.
In campo maschile il
discorso è un po’ diverso in quanto il livello tecnico è più omogeneo sebbene
Riccardi, già secondo nel campionato italiano, e Cavaliere terzo, siano rimasti
in tribuna a differenza di D’Armiento, che sebbene terzo, ha ottenuto la
panchina.
L’apoteosi della incidenza
politica si avverte quando leggiamo che il famoso fisioterapista di cui questo
Blog si è ampiamente occupato prima della sua laurea, è tra i convocati e,
inutile dirlo, anche lui fa parte della scuderia del Ct della spada.
Le domanda finale è
questa: ma la FIS tutto questo lo sa o il Ct ha totale autonomia e la Fis non si
preoccupa neppure di leggere le relazioni tecniche che dovrebbero giustificarne
le scelte selettive?
Il Codice Etico esiste
ancora o era solo uno strumento mediatico da rivendicare a proprio uso?
Il silenzio pubblico
del mondo della scherma è omertà o opportunismo (citando Rossi)?
I criteri di scelta
dei Ct seguono delle linee guida federali di tipo tecnico o conta solo
l’indirizzo politico?
So che non avrò mai
queste risposte, ma chissà che il mondo della scherma non si svegli da questo
sogno, incubo, e chissà che qualche ‘consigliere’ non decida di reagire facendo
emergere personalità e coraggio.
Ginevra Colombo
SILENZIO DE.... COLPEVOLI
RispondiEliminaAvrei voluto citare il famoso film, "il Silenzio degli Innocenti", ma gli oltre 550 contatti in 36 ore mi fanno capire che in questo caso, parliamo di ben altro silenzio. Una sorta di ammissione. Avete presente quando in pedana l'avversario ti mette una stoccata alla mano che non ha dubbi e si accende una sola luce, hai poco da recriminare.
LA tristezza è che, nonostante questo "silenzio assenso", la situazione non cambia e l'indignazione sarà sempre silenziosa. Ma come leggevo anche nel post conclusivo del sig Rinaldi, nel precedente articolo, il problema è nel "sistema" che esiste. infatti, il Consiglio non è realmente eletto perchè a partire dai grandi elettori, le liste sono chiuse e legate alle scelte di una sola persona. Una sorta di "listino" elettorale dove a scegliere è il segretario del partito che poi sarà il presidente e quindi un uomo solo al comando. Ops mi ricorda qualcuno, libera scelta: manca solo il "bunga bunga", o i più moderni giovani ministri? Certo è che non possiamo pensare che la reazione arrivi dagli arbitri che hanno una commissione e non una "lega" autonoma, il loro presidente viene nominato dalla FIS e quindi dal presidente. Dai Maestri? in questo caso la loro Associazione è dipendente economicamente e praticamente dalla FIS il loro consigliere è ormai parte integrante della Fis, basti vedere la gara di Brixen (valida per il circuito italiano). Lo vogliamo dagli atleti che hanno una sorta di associazione, ma che non hanno alcun potere visto che il loro destino è legato al Ct e quindi alla Fis e quindi al presidente? Potremmo aspettarcelo dai gruppi sportivi militari che consentono ai nostri atleti di fare sport e di mantenere la Fis, ma, in questo caso la politica del presidente vede 3 Ct appartenenti alle Forze Armate e numerosi maestri, responsabili dei corpi sportivi, essere parte integrante degli Staff. Potremmo volere la reazione dei Consiglieri Eletti? Ma sono eletti solo e grazie al presidente. Il cambio dei Ct, nominati e voluti dal presidente che ne ha la delega. L'intervento del CONI? Già provato dagli atleti che hanno visto l'intervento del vicepresidente del CONI nella loro vicenda, il presidente della FIS appunto. Ma si affidiamoci al Segretario Generale della FIS? ops voluto e "promosso" dal presidente della FIS.
Direte voi, affidiamoci alle società che eleggono il presidente. Ebbene si quella sarebbe l'unica soluzione, ma a quali? quelle che hanno contributi in materiale tecnico? quelle che hanno atleti in nazionale? quelle che hanno maestri in nazionale? quelle che organizzano gare? quelle che sopravvivono grazie a le società citate prima? Chi rimane, poche piccole società schiacciate dal "sistema". Direte voi quindi non c'è soluzione. Si c'è, i genitori, loro sono i veri artefici delle sorti delle società. Quindi iniziamo a scegliere le Società che non sono nel "sitema", pretendiamo dai presidenti di uscire dal "sistema", chiediamo uno scatto di orgoglio ai nostri maestri.
Chissà, forse dopo che le grandi rivoluzioni sono partite dalla base e perchè no dalla Sicilia, sarà la base e i siciliani a darci speranza?
Italo Rossi
Sig. Rossi, che dire della sua analisi? Una eccellente tesi di sociologia politica rivisitata in ambito FIS! Complimenti per la capacità di sintesi e per l’esplicitazione dei concetti di conflitto, consenso e interesse che, ahinoi, confermano ancora una volta il principio per cui nelle democrazie i governati raramente sono migliori dei governanti.
EliminaChe dire oltre? Chissà che l'ora del Vespri non sia arrivata!
A. Fileccia