EGR. AVV. PAOLO AZZI,
le scrivo e la prego di cogliere lo sfogo
genitoriale non per la sconfitta di un assalto ma per la sconfitta dello sport
della scherma siciliana, ormai da diversi anni in SICILIA vengono perpetrati
torti che non sono più tollerabili, la prego di leggere la mia lettera che
troverà in allegato, salutandola per la cortese attenzione, le auguro un buon
lavoro per risollevare le sorti della sciabola siciliana.
EGR. SIG. EZIO RINALDI,
leggo spesso il
suo Blog "PIAZZA SCHERMA liberi pensieri sul mondo della scherma",
che ritengo interessante per far conoscere episodi, fatti e quanto può essere
legato al mondo della scherma, dopo gli ultimi fatti accaduti in SICILIA per
quanto riguarda la sciabola, mi sono deciso a scriverLe per far conoscere cosa
da anni accade nel mondo della sciabola siciliana, basta guardare il ranking
nazionale per notare la discrepanza fra chi vince il titolo regionale e cosa
succede in campo nazionale, la ringrazio anticipatamente se vorrà cogliere il
mio sfogo.
LETTERA APERTA
ALL ‘AVV. PAOLO AZZI
PRESIDENTE AD
INTERIM DEL GSA
SIG. EZIO RINALDI
RESPONSABILE DEL BLOG PIAZZA SCHERMA
liberi pensieri sul mondo della scherma
Gent.mo avvocato, mi chiamo Giuseppe Corso e sono il papà di
Francesco, un giovane sciabolatore siciliano che, con non pochi sacrifici
personali e familiari, ha fino ad oggi conseguito soddisfacenti risultati.
La domanda che Le pongo, più da atleta che da
amministratore, è questa: si può perdere un assalto da 14 - 11 a 14 -15 “grazie”
a quattro cartellini rossi inflitti in maniera consecutiva da un arbitro?
Risponderà: Certamente, se l’atleta ha meritato la sanzione! E vorrà, quindi,
conoscere meglio i fatti.
Sul punteggio 14/11, dopo tre tempi simultanei, sul “pronti” seguito senza soluzione di continuità dall’”a voi”, l’arbitro ha fatto trascorrere un lasso di tempo
superiore a quello normalmente dato , e quindi entrambi gli atleti, costretti
ad un’immobilità più prolungata, si sono leggermente mossi.
Mio figlio, in particolare, ha spostato leggermente il piede
sinistro e per questo fatto gli è stato inflitto il cartellino rosso.
Questo alternarsi di pronti
a voi rapidissimi e poi rallentati si è
ripetuto ancora.
I due ragazzi, provati dallo stress della gara che avrebbe
dato accesso alla finale e al titolo
regionale, hanno entrambi rischiato la falsa partenza, ma l’arbitro
si è interessato soltanto della condotta di mio figlio.
Mio figlio, dopo il secondo cartellino rosso, prima della
messa in guardia, preso il coraggio a due mani, ha chiesto all’arbitro “Scusa,
ma perché guardi solo me? Anche il mio avversario si è mosso prima dell’ “a voi.” L’arbitro gli ha risposto “io devo guardare te perché sei
il sanzionato e comunque non devo darti spiegazioni”.
Il combattimento è ripreso nello stesso modo con una
sequenza di “pronti a voi rapidissimi seguiti da uno rallentato, che si sono tradotti
in altri due rossi, di cui l’ultimo per il movimento del solo braccio anche se
non portato all’attacco.
Quattro cartellini rossi, quattro stoccate di
penalizzazione: match finito.
Le ripropongo adesso la domanda: si può perdere un assalto
da 14 - 11 a 14 -15 “grazie” a quattro cartellini rossi inflitti in maniera
consecutiva da un arbitro?
Il maestro TORAN, intervenendo su questo specifico episodio
in una discussione a più voci (tra cui anche la mia), ha così esposto il
problema: Problema ampio, ma volutamente
ignorato, a mio parere: ci vuole troppo coraggio a modificare un edificio così
vetusto. Ne ho già scritto in un articolo, che ti invito a leggere. Scrivevo: “La
vera colpa della FIE e delle sue commissioni arbitrali è stata di aver
consentito la degenerazione del sistema, per cui le regole scritte non corrispondono
più a quelle applicate sulle piste: dall’arbitraggio, siamo passati all’arbitrio.
E’
vero, il regolamento parla di immobilità- Una cosa che non esiste, in natura, e
quindi va
interpretata,
a discrezione.
E qualcuno ha sapientemente affermato che se un giudice non
applica indistintamente una norma nei confronti di tutti, inducendo il dubbio
di volerla interpretare a proprio piacimento solo per alcuni, entro questo
margine a comandare non sarà la legge ma il mutevole cuore del giudice.
Le scrivo non certo per pretendere giustizia, ma solo per
ricordare a tutto il mondo schermistico che
la FIS è una associazione privatistica che vive e si
alimenta grazie ai sacrifici economici che
gravano su noi genitori oltrechè sui finanziamenti pubblici
che ci vedono nuovamente coinvolti come contribuenti.
E’ forse troppo pretendere che l’immagine di questa
Federazione sia talmente limpida da
allontanare qualsivoglia sospetto di parzialità dei giudizi
arbitrali?
Nella stessa giornata ho visto arbitri, esultare per la
vittoria di un atleta del proprio club e addirittura “battere il cinque”, e
addirittura, in alcuni casi, arbitrarne gli assalti.
La vicenda che mi vede coinvolto è già sottoposta al
giudizio della Giustizia Sportiva e chi di dovere avrà modo (almeno me lo
auguro) di accertare i fatti.
Ciò che mi preme evidenziare è invece la circostanza, a Lei
certamente nota, di una scherma siciliana continuamente afflitta da condizioni
di incompatibilità che minano fortemente il corretto funzionamento del sistema
arbitrale.
A prescindere dal caso di specie, che mi vede direttamente
coinvolto a causa di alcuni fatti di cui sono stato falsamente accusato da un
componente del GSA, e per i quali intendo coinvolgere anche la giustizia ordinaria,
ritengo che sia ormai tempo di ricominciare a parlare liberamente degli arbitri
e del loro modo di operare, cercando di evitare due pericolosi ostacoli:
l'adorazione fideistica e l'opposizione obbligatoria.
Ma sarà impossibile tornare a discutere serenamente se la
posizione della FIS resterà irrigidita nell’instancabile tentativo di dribblare
le “grida al complotto” che sempre più numerose si levano contro taluni
componenti del GSA.
Sugli arbitri la FIS porta avanti una campagna promozionale
per affermarne sempre ed incondizionatamente “l’onorabilità” che, però, secondo
quanto si legge su questo blog, non sembra conciliarsi con l’esperienza
siciliana dell’anno appena trascorso.
Su alcuni arbitri è addirittura fiorita la retorica
chiassosa e per certi versi molto divertente di una professionalità da veri e
propri talenti naturali. Una fioritura che rischia, a lungo termine, di trasformarsi
in una maionese impazzita poiché sempre più alimentata da suggestioni, più o
meno innocenti, che trasformeranno l’immagine degli arbitri in figurine
dell'album di tecnici e genitori urlanti la cui rabbia non sarà facile placare
con la previsione di un cartellino nero!
Cordialmente
dott. G. Corso
CONSIGLIERI FIS???
RispondiEliminaEgregio sig. Corso, lei ha perfettamente ragione anche e soprattutto perchè, da quello che capiamo, si tratta di bambini e quini gli arbitri, come tutti gli attori di una gara, non devono mai dimenticare di dover avere un ruolo educativo e partecipare alla crescita culturale dei ragazzi. Ben vengano le sanzioni se date in tal senso e soprattutto se spiegate. Un bambini che chiede spiegazioni è già, di per se, un segno da apprezzare, ma rispondergli in quel modo. Poi ci si lamenta se l'intervento, in modo diverso, lo fa il maestro o il genitore.
Ribadendo la solidarietà a lei e suo figlio, le faccio notare però che lei parte da un presupposto sbagliato e cioè che all'interno della Fis ci sia un Consiglio eletto con Consiglieri autonomi. Grazie alle regole elettorali e alla politica del presidente siciliano, non è così. Il fatto è dimostrato dalle tante, numerose, cose denunciate su questo blog e che si verificano nella scherma, ma che mai e poi mai vedono una posizione del Consiglio che non sia di ratifica delle parole del presidente. Quindi delle due l'una: o gli interessi in ballo sono tanti che nel silenzio ad ogni partecipante c'è la sua "soddisfazione"; oppure c'è un appiattimento della personalità e una "devozione" al superiore. Fatto è che stimati professionisti, ex campioni della scherma e tecnici, tacciono sempre e comunque.
Il decadimento della Scherma sta nei numerosi provvedimenti disciplinari e ricorsi in opera. Segnale non di giustizia, ma di malessere alto.
Italo Rossi
In quanto presente posso affermare che l'avvocato Corso nel suo racconto dice tante inesattezze, a parte quella che dopo 4 cartellini rossi io più che con l'arbitro me l prenderei con il figlio!
RispondiEliminaPoi, non vorrei sbagliarmi, ma l'arbitro in questione non mi pare abbia incompatibilità di nessun tipo con gli atleti e le società coinvolte. Complimenti solo per lo spettacolo che atleti , maestri e genitori riuscite a dare nella sciabola. Certe cose nel fioretto o nella spada non si vedono. Mi chiedo se sono gli arbitri più bravi o genitori, atleti e maestri educati diversamente. Nel frattempo godiamoci lo spettacolo.
Camillo Misuraca
Sig. Misuraca la prego non ci lasci nel dubbio! Quali sarebbero le "inesattezze" del dott. Corso? Al pari del Sig. Rossi ritengo che l'unico errore che si continua a commettere è quello di coltivare l"ingenua speranza che all'interno dell'attuale assetto federale possa cambiare qualcosa.
RispondiEliminaMa come si dice dalle mie parti CHI È CAUSA DEL SUO MALE PIANGA SE STESSO
A. Fileccia