Agli ultimi
campionati assoluti a squadre A1 di Torino ha partecipato, con la compagine di
sciabola femminile delle Fiamme Gialle, l'atleta Beatrice Monaco che, poco
tempo prima, ad Ancona, aveva preso parte, con la squadra del CUS Siena, alla
gara a squadre di sciabola femminile A2.
Il
regolamento per le gare cita testualmente (art. 6 Formula di gara per i
campionati a squadre): "... E’ data
facoltà ai Gruppi sportivi militari di concedere nulla osta ai propri atleti
per la partecipazione alle gare a squadre nelle file delle società di
provenienza o di allenamento degli stessi, purché la squadra del Gruppo
militare non partecipi a quella competizione. L’atleta al quale verrà concesso il nulla osta non
potrà essere successivamente impiegato, nel corso della stessa stagione
agonistica, in altre serie dei Campionati a squadre dalla società militare
nella medesima arma, ad eccezione dei Campionati Giovani a squadre
miste. Analogamente, l’atleta già
impiegato nei Campionati a squadre dalla Società militare non potrà essere
utilizzato in altra serie, nella medesima arma, dalla società civile.
...".
Quasi
sicuramente la FIS aprirà un’inchiesta tramite la Procura federale, ma contro
chi? Verso le Fiamme Gialle, ree di aver iscritto alla gara la precitata
atleta? Da quello che ho potuto appurare, l’atleta in questione non è stata
schierata, cioè non ha tirato nemmeno un assalto. Sono altresì certo che le
FF.GG. hanno commesso una leggerezza, non oso pensare che si sia trattato di un
comportamento colposamente cosciente, per la quale, sono certo, gli organi di
giustizia adotteranno i previsti provvedimenti. Ciò che mi lascia sgomento è
invece la superficialità con cui la FIS controlla ciò che è di sua competenza.
Mentre sono convinto che un tesserato possa, in qualche modo, ignorare o
dimenticare una parte dei regolamenti, ma non è una scusante, la Federazione
dovrebbe invece operare affinché le disposizioni vengano preventivamente
rispettate e non aspettare che si compia la trasgressione, per poi cercare i
colpevoli. Impiegati, collaboratori, dirigenti e quant’altro cosa fanno? Come è
possibile che possano capitare certe cose?
L’ultima in ordine di tempo è ciò che è successo a
Napoli: come noto nella giornata del 19.06.2015 si sarebbe dovuto svolgere
l’incontro di coppa Italia a squadre (ad Ariccia ha avuto luogo la semifinale
di sciabola maschile tra SS. Lazio Scherma Ariccia e A.S. Frascati, con quest’ultima
vincitrice dell’incontro di andata), dico si sarebbe perché la squadra di
sciabola femminile del C.S. Roma presentatasi sul luogo di gara ha trovato
chiuso l’impianto. L’accompagnatore/istruttore ha immediatamente provveduto a
chiamare il responsabile tecnico della sala di scherma del C.S. Napoli e si è
sentito rispondere che la società ospitante in data 09.06.2015 aveva comunicato
alla FIS la propria indisponibilità ad organizzare l’evento perché una delle
componenti la squadra napoletana era stata convocata dalla FIS per altro evento
(Giochi Olimpici Europei). In dieci giorni nulla si è fatto per avvertire gli
aventi causa, in primis la società romana, di un cambiamento di programma. Questo
il commento di Claudio CECI, tratto da facebook:” Di solito non faccio mai polemica su fb, ma sta volta mi sento di
condividere questo pensiero: Voglio ringraziare vivamente mamma federazione che
ha "omesso"/"dimenticato" di avvisare il C.S.Roma che il
C.S.Napoli avrebbe dato forfait per la semifinale della coppa Italia...grazie
per avermi fatto svegliare e mettere in macchina, dopo aver preso le ragazze
della squadra, per fare una bella scampagnata a 250 km da casa (al ritorno non immaginate la pioggia).
Che dire...grazie davvero!!”
Che dire!?
Beh, dalle mie parti si dice che non è mai la coda a comandare.
Ezio RINALDI