da
un po’ di tempo seguo – anche se non assiduamente - il suo blog, incuriosito da
alcune riflessioni che casualmente mi era capitato di leggere. Oggi, ho pensato
che potesse essere utile farne una mia.
Certo
alcuni potranno obiettare che la stessa possa essere figlia di “un interesse
personale”, in fin dei conti finisco di parlare di mio figlio ma mi corre
l’obbligo di sottolineare che, se così non fosse, forse, non avrei mai parlato
di scherma dal momento che, al contrario dei tanti che incontro, non ho praticato
questa disciplina in gioventù: non potevo permettermelo!.
I
fatti.
Ieri,
tanti amici, genitori anche loro di giovani schermidori, mi hanno cercato
telefonicamente per chiedermi se Enrico, mio figlio, avrebbe preso parte al Trofeo
delle Regioni.
Con
loro enorme sorpresa ho confessato che non saremmo stati della partita. A prescindere!
Il
nostro comitato regionale aveva deciso così!
Amareggiato
ho cercato di farmene una ragione e soprattutto, ho cercato di trovare una
risposta da dare a mio figlio Enrico. L'anno scorso non poté partecipare (era
ragazzo), quest'anno non parteciperà per volontà di pochi. Ho cercato una
ragione a questa scelta. Non l’ho
trovata!
Ho
provato a leggere tra le righe quello che forse
mi sfuggiva e che, forse, perché padre non riuscivo a comprendere.
Nulla, ancor oggi – in questo momento tanti amici di mio figlio staranno
“tirando botte” – non riesco a comprendere perché qualcuno abbia impedito a 6
ragazzi e 6 ragazze piemontesi di vivere un loro (meritato) sogno.
L’unica
cosa che ho ben compreso è che, almeno nella mia Regione, tutto è relativo.
D'altronde come potrei pensare diversamente se:
14.04.2015
Presidente C.R. (si)
“Trofeo
delle regioni:
siamo
in attesa di conoscere data e luogo di gara e di avere i risultati di Riccione
per le convocazioni dei ragazzi, appena avremo notizie vi informerò.”
18.05.2015
Presidente C.R. (no)
“Altro
problema analizzato è la partecipazione al Torneo delle Regioni che quest'anno
si svolgerà a Cassino. I costi di trasferta sono molto alti, il Comitato
potrebbe prendere a carico solo i tecnici accompagnatori e non i ragazzi,
pagare le tute (trovate peraltro a prezzo molto conveniente). Anche così però i
costi supererebbero i 1.000,00 €. Il consiglio consultato, avrebbe preferito
non aderire.”
22.05.2015
Presidente C.R. (forse)
“In
questa mail non ho mai parlato di una mancanza di fondi, ma di una ancora
scarsa conoscenza circa l'esatto budget a disposizione, informazioni ottenute
in questi giorni. Personalmente sarei felice di poter gratificare i ragazzi con
la partecipazione alla gara in questione, fermo restando che il comitato, come
già detto nella precedente mail, potrebbe prendere in carico solo i tecnici
accompagnatori e un abbigliamento di rappresentanza. Le spese di viaggio e
soggiorno degli atleti resterebbero a carico delle famiglie dei ragazzi. Le
scorse edizioni erano a noi più favorevoli circa la distanza. Ho inviato una
mail ai consiglieri chiedendo di dare una loro opinione nel rivedere la nostra
partecipazione.
Vi
informerò al più presto ottenute le risposte.”
25.05.2015
consigliere C.R. (no)
“Il
CR FIS è ben consapevole della volontà degli atleti, dell'importanza
dell'evento e della bontà dell'iniziativa atta a valorizzare la disciplina
specie nel settore giovanile, ma la scelta di non fare partecipare la
delegazione piemontese al Trofeo delle Regioni è essenzialmente dovuta ai costi
eccessivi di trasferta a carico del CR FIS Piemonte.”
E
poi ancora:
“Il
CR FIS al momento non può esporsi con una spesa così elevata per i motivi
citati dalla Presidente ”
Potrei
fare altri esempi sulla relatività (uno per tutti, quello di un delegato
provinciale non iscritto alla FIS o perlomeno non iscritto fino “all’altro
ieri” ) ma ho già rubato troppo tempo.
Un
auspicio: SPERIAMO CHE IL PROSSIMO ANNO
ANCHE IL PIEMONTE POSSA PARTECIPARE AL TROFEO DELLE REGIONI. Purtroppo, a mio figlio “mancò la fortuna (mettiamola
così) non il merito”
Lauria
Giuseppe
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