25 marzo 2017

INTERROGAZIONI PARLAMENTARI: Il Presidente F.I.S. sotto tiro!

Stando a quanto si legge in giro, sembra che quella del “refuso statutario” sia una infezione virale che sta prendendo sempre più campo nel mondo schermistico italiano.
 Prendiamo ad esempio lo strano caso dell’A.I.M.S
 Qualche giorno fa ho dato un’occhiatina proprio all’art. 1 del vigente  Statuto AIMS, entrato in vigore il 2 aprile 2011:
Art. 1 – L’associazione
L’Associazione Italiana Maestri di Scherma, Associazione Sportiva Dilettantistica, sorta come Gruppo Schermistico Magistrale e Sezione Magistrale della F.I.S., già denominata “Accademia d’Italia dei Maestri di scherma”, che ha assunto nell’Assemblea del 19-20 dicembre del 1970 la denominazione di A.I.M.S., Associazione Italiana Maestri di Scherma A.S.D. è Associazione aconfessionale ed apartitica senza scopo di lucro.
La prima cosa che salta agli occhi del lettore è il fatto che, secondo quanto scritto, la trasformazione dell’AIMS in A.S.D. e, quindi, la modifica statutaria per la nuova denominazione associativa, sarebbe addirittura avvenuta nel lontano dicembre del 1970. Sennonché la versione statutaria del medesimo art. 1,  che precedeva quella  del 2011, così recitava:
Art. 1L’Associazione Italiana Maestri di Scherma, Associazione Sportiva dilettantistica, sorta come Gruppo Schermistico Magistrale e Sezione Magistrale della F.I.S., già denominata Accademia d’Italia dei Maestri di scherma, che ha assunto nell’Assemblea del 19-20 dicembre del 1970 la denominazione di A.I.M.S., Associazione Italiana Maestri di Scherma, è Associazione aconfessionale ed apartitica senza scopo di lucro.
A questo punto, viene da domandarsi dove sta la verità? Siamo certi che quello del “2011” sia solo un refuso non sostanziale?
Il problema è sempre lo stesso! Siamo certi che la nuova denominazione sociale in ASD sia mai stata deliberata dall’assemblea dell’AIMS? Chi può dirlo!
In realtà, la successione dei due statuti come sopra riportati dimostra in ogni caso che lo “Statuto” AIMS non contiene espressamente la denominazione sociale dilettantistica ma unicamente l’acronimo “ASD”  che è soltanto richiamato nei cenni storici e di fatto non sembra essere stato oggetto di apposita deliberazione.
In altri termini, la denominazione sociale dell’AIMS, non è quella di Associazione Sportiva Dilettantistica e tale circostanza fa sì che l’AIMS risulta iscritta nel registro CONI sebbene il suo statuto non sia idoneo, secondo gli standard del CONI, ai fini di tale iscrizione.
Come mai, allora, la FIS non se ne è mai accorta e non ha segnalato questa circostanza al CONI?
Forse perché avrà valutato tale contingenza quale sintomo di un mero refuso?
Una cosa però è certa: quando un’epidemia incomincia a diffondersi la migliore terapia è quella di somministrare una massiccia dose di anticorpi.
Ed è per questo che, nel frattempo, la storiella dei refusi FIS ha preso una bruttissima piega; è infatti di ieri la notizia della presentazione  di alcune interrogazioni parlamentari che hanno elevato il problema al più alto livello governativo.
BUONA LETTURA
 A. Fileccia

Interrogazione a risposta scritta 4-16025
presentato da
PINI Gianluca
seduta n. 765
  GIANLUCA PINI. — Al Ministro per lo sport . — Per sapere – premesso che: la tornata di elezioni nelle Federazioni sportive appena conclusasi ha previsto la rielezione di chi non avrebbe potuto esserlo: Luciano Buonfiglio, numero uno della canoa nonché vicepresidente del Coni, Giorgio Scarso, capo della scherma e vicario di Malagò, Ernfried Obrist, leader del tiro a segno e Giuseppe Leoni presidente dell'Aeroclub; il bilancio delle elezioni federali conferma 15 nuovi presidenti su 44, ma sembra che soli in sette casi si possa parlare di vero rinnovamento, anche perché per alcune riconferme risulta esserci stata una forzatura; il Collegio di garanzia del Coni ha appena accolto i ricorsi contro la riconferma di Luciano Buonfiglio alla guida della FederCanoa (Fick), perché la rielezione, molto contestata dagli sfidanti, è dovuta al superamento del quorum del 55 per cento (necessario dopo il terzo mandato) con l'esclusione dal conteggio delle schede bianche e nulle; addirittura risulterebbe che le schede non siano state né vidimate, né timbrate o firmate, praticamente i delegati avevano votato su pezzi di carta bianca senza alcun valore giuridico, ed il Collegio di garanzia non ha potuto fare altro che prenderne atto;
altra questione è la riconferma di Giorgio Scarso, braccio destro e vicario di Giovanni Malagò al Coni, avvenuta lo scorso novembre con un voto «plebiscitario» (86 per cento di voti per il presidente uscente, appena l'11 per cento per lo sfidante Maurizio Seminara), che non avrebbe potuto ricandidarsi; lo statuto della FederScherma, fatto riscrivere dallo stesso Scarso nel 2014, prevedeva all'articolo 64 il limite di due mandati, in apparente contrasto con la normativa diffusa in tutte le Federazioni, che prevede un quorum maggiorato del 55 per cento per la rielezione dopo 8 anni, per cui per lo stesso Scarso, alla guida degli schermidori dal 2005, si sarebbe profilata l'incandidabilità;
risulta da fonti di stampa, invero, che il presidente Scarso, per eliminare ogni dubbio sulle modalità di rielezione, abbia eliminato il passaggio incriminato ma in maniera velata, inviandolo direttamente al Coni senza convocare un'assemblea straordinaria e senza approvazione da parte di nessun organo, spacciandolo come semplice correzione di «refusi non sostanziali presenti nel precedente»; il tutto però è finito al centro di un ricorso, con il Coni che deve ancora pronunciarsi e la prefettura di Roma che non ha ancora registrato il nuovo regolamento, in attesa di verificare se la procedura sia stata corretta; il problema del limite dei mandati sembra abbia investito anche Ernfried Obrist, presidente dell'Unione Tiro a segno italiano dal 2008 che, ignorando completamente il comma 1 dell'articolo 39 del suo statuto, secondo cui tutte le cariche dell'Uits «restano in carica per un quadriennio olimpico e possono essere confermate una sola volta per un solo ulteriore mandato», si è fatto rileggere con l'85 per cento dei voti per un terzo mandato non previsto dalla Carta federale –:
se e quali provvedimenti urgenti di propria competenza intenda adottare per garantire che le elezioni per il rinnovo del Coni, previste per il prossimo 11 maggio, si svolgano in un clima di regolarità e trasparenza, che non appare all'interrogante garantito dalla partecipazione dei presidenti delle federazioni, eletti o rinnovati, in candidabili o ineleggibili.
(Iniziative di competenza, anche di carattere normativo, in merito a situazioni di sostanziale incompatibilità e di conflitto di interessi con riguardo ad organi di vertice di federazioni sportive - n. 2-01723)
PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Simone Valente n. 2-01723 (Vedi l'allegato A).
Mi sembra che l'onorevole Valente sia intenzionato ad illustrare la sua interpellanza, ma, prima di dargli la parola, salutiamo studenti ed insegnanti dell'Istituto comprensivo “De Finetti” di Roma, che stanno assistendo ai nostri lavori dalla tribuna.
Prego, onorevole Valente.
SIMONE VALENTE. Presidente, attualmente le federazioni sportive riconosciute dal CONI sono in tutto 45 e tutte devono essere disciplinate da un ordinamento statutario e regolamentate ispirandosi ai principi di rappresentatività e democrazia interna; tale principio di democrazia deve manifestarsi, in particolare, in occasione delle procedure di rinnovamento degli incarichi e dei vertici delle federazioni. La democrazia rappresentativa e la regolarità nelle procedure elettive che portano al rinnovo dei vertici federali rappresentano componenti imprescindibili che dovrebbero essere sempre scevre da meccanismi poco trasparenti o falsati…….
Queste svariate anomalie del sistema ne impediscono di fatto un sano rinnovamento e costituiscono un evidente segnale di come, negli ultimi anni, le federazioni, che dovrebbero avvicinare il cittadino alla pratica sportiva e alla cultura dello sport, sono in realtà diventati dei centri di potere o, peggio ancora, in alcuni casi, spartizioni di cariche tra politici……..
Alla luce dei fatti esposti, si ritiene indispensabile un intervento volto a sanare queste evidenti difformità e a riportare le federazioni sportive al loro ruolo primario, che consiste nella promozione dello sport in tutte le sue forme. Accurati controlli sono necessari, al fine di eliminare gli effetti di questo modusoperandi e di contrastare ogni forma di illegalità nello sport. In virtù del potere di vigilanza e controllo esercitato dal Governo sul CONI e dal CONI sulle federazioni sportive, chiedo in che modo il Ministro intenda vigilare sull'operato delle federazioni sportive, valutando la legittimità delle deliberazioni assunte e assicurando lo svolgimento di controlli nella gestione finanziaria.
Altro quesito è quali misure intenda adottare per garantire che gli statuti delle federazioni rispettino i princìpi di democraticità interna, arginando le anomalie sopraccitate, che privano le federazioni di adeguata rappresentanza e democrazia.
Chiediamo, inoltre, se non ritenga opportuno stabilire dei limiti al rinnovo dei mandati degli organi del Comitato olimpico nazionale e delle federazioni sportive, limitandoli a due mandati, garantendo così l'effettività del ricambio degli organi elettivi apicali e arginando il rischio di cristallizzazioni dell'assetto gestionale.
Infine, siamo a chiedere quali siano gli intendimenti del Ministro in merito alle diffuse situazioni di incompatibilità di cariche e di conflitto di interessi sopraccitati.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la Salute, Davide Faraone, ha facoltà di rispondere.
DAVIDE FARAONE, Sottosegretario di Stato per la Salute. Presidente, con l'interpellanza sono state poste all'attenzione del Ministro per lo sport, onorevole Luca Lotti, vari episodi di irregolarità nel funzionamento di alcune federazioni sportive. In particolare, gli interpellanti chiedono al Ministro di illustrare quali iniziative, anche di carattere normativo, egli intenda assumere per contrastare i brogli nelle procedure elettive degli organi di governo, per ostacolare i conflitti d'interesse che, stando sempre all'interpellanza, coinvolgerebbero alcune figure apicali.
Tutte le questioni poste concernono, sia pure in termini parzialmente diversi l'uno dall'altro, il tema dei rapporti delle federazioni sportive, il CONI e il Ministro per lo sport. Come correttamente sottolineato dagli stessi interpellanti, il potere di vigilanza sulle federazioni sportive è assegnato non al Ministro per lo sport, ma al CONI, cui gli articoli 5 e 7 del decreto legislativo n. 242 del 1999 conferiscono il potere di controllo in caso di gravi irregolarità e di commissariamento delle federazioni sportive.
Il Ministro per lo sport, la cui funzione di vigilanza è limitata ai soli provvedimenti del CONI concernenti indirizzo e controllo, non ha nessun potere di intervento diretto suscettibile a rimuovere eventuali ostacoli che si frappongano al corretto svolgimento della vita democratica delle federazioni sportive. Si tratta di una prerogativa - si ripete - che l'ordinamento riconosce al Comitato olimpico nazionale. Questo, almeno, il diritto vigente.
Ciò nonostante, le questioni poste nell'interpellanza sono di primario interesse per il Ministro e investono, quanto meno sul piano politico, le sue attribuzioni. Per questa ragione, il Ministro intende approfondire i fatti riferiti nell'interpellanza e sollecitare il CONI ad effettuare verifiche di competenza, nonché ad esercitare i poteri che la legge gli conferisce, per rimediare ad eventuali irregolarità nelle procedure elettorali o eventuali incompatibilità dei vertici federali derivanti da situazioni di conflitto d'interesse.
Infine, per quanto in particolare attiene al ricambio delle posizioni di verifica delle federazioni sportive, il Ministro per lo sport conferma il proprio impegno, già rappresentato nell'audizione del 24 gennaio scorso davanti alle Commissioni cultura riunite, a far sì che si concluda nel più breve tempo possibile l'iter di approvazione della proposta di legge n. 3960, a firma degli onorevoli Ranucci e Puglisi, con la quale si propone, come suggerito dagli interpellanti, di limitare a due il numero di rinnovi dei mandati.
PRESIDENTE. L'onorevole Simone Valente ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza.
SIMONE VALENTE. …….Io devo dire che però il problema qua è della politica, del Governo, che non si è mai interessato, non ha mai vigilato, non ha mai portato avanti i propri compiti di vigilanza sullo sport. Lo abbiamo visto per più di un anno e mezzo, quando non c'era un referente politico a cui indirizzare tutte queste osservazioni o che prendesse delle decisioni, anche facendole notare al CONI. L'abbiamo visto quando l'ex Premier Matteo Renzi ha tenuto per sé la delega. Poi l'abbiamo visto con il Ministro Lotti, che attualmente non ha neanche ancora mosso un dito in campo sportivo.
Noi aspettiamo e prendiamo atto di quello che oggi ci viene riferito, ma sicuramente abbiamo molti, molti dubbi, che ciò venga applicato, perché politica e sport ormai sono la stessa cosa; diciamo che a essere scoraggiate sono sempre in realtà le persone che vogliono praticare sport, che vogliono portare avanti uno sport pulito.
Io oggi sono qua in Aula a denunciare alcuni fatti, a chiedere anche spiegazioni di alcuni fatti, in primis sulle elezioni dei presidenti federali, perché io in premessa ho citato tantissimi casi, ma ce ne sarebbero molti altri che sono stati oggetto di alcuni miei atti di sindacato ispettivo, che aspettano ancora risposta. Questo per dire che il problema della democrazia interna è un problema che va affrontato. Va affrontato a maggior ragione quando devono essere rinnovati gli organi federali, perché non è possibile che si arrivi all'elezione del presidente del CONI, che ci sarà a maggio, con dei presidenti federali su cui ci sono delle incertezze di legittimazione.
Allora io mi chiedo: se lo sport italiano ha eletto tutti i presidenti federali, in alcuni casi, con irregolarità, alcuni casi, con delle procedure incerte, come possiamo poi andare a legittimare l'elezione di un presidente del CONI? Questa è la prima domanda che pongo e in questo caso, secondo me, anche il Governo è arrivato assolutamente in ritardo, perché ha chiuso gli occhi davanti a tantissime situazioni che continuano a esserci ormai da anni all'interno delle federazioni.
Io ho parlato di centri di potere: ovviamente non è così in tutte le federazioni, perché ci sono federazioni sportive gestite molto bene, ma è così nella maggior parte dei casi, nelle federazioni che prendono e ricevono tantissimi soldi.
Voglio ricordare che lo Stato ogni anno dà al CONI più di 400 milioni di euro e il CONI alle federazioni sportive nazionali per il 2017 ha stanziato 145 milioni di euro e questo dovrebbe farci riflettere circa la vigilanza sui soldi pubblici, perché sono soldi di tutti i cittadini e quindi va capito come vengono spesi. Su questo devo dire che i centri di potere si sono creati anche con presidenti federali che, ahimè, ormai sono da tantissimi anni in carica, che ormai hanno acquisito un potere molto importante, hanno sicuramente avvicinato in alcuni casi amici, politici e conoscenti. Quindi, le federazioni diventano impermeabili anche a chi vorrebbe entrare, anche per lavorare nel mondo sportivo, ma che, in realtà, trova una barriera.
Su questo devo dire che il rinnovo della classe dirigente è uno dei primi punti che andrebbe affrontato, perché le nostre università italiane sfornano tantissimi studenti, tantissime persone che si occupano anche di gestione dello sport, non solo tecnici o allenatori, che vorrebbero entrare nel mondo sportivo e trovano assolutamente un ambiente che non è meritocratico.
Io vi voglio leggere alcune situazioni presenti nelle federazioni. Ho parlato di tantissimi mandati, allora: nella Federazione pattinaggio il presidente è da più di vent'anni ed è stato rinnovato; nella Federazione tiro al volo, il presidente è lì dal 1993; nella Federazione golf, il suo presidente è dal 2002 ed è stato rieletto; nella Federazione nuoto, il presidente ha fatto cinque mandati, così come il presidente della Federazione tennis; il presidente della Federazione bocce è lì da ventiquattro anni (apro una parentesi, abbiamo visto anche cosa sta succedendo nella Federazione bocce e come ci siano stretti contatti con il Comitato paraolimpico e su questo io chiederei anche delle delucidazioni in futuro); il presidente della Federazione pallavolo è dal 1995; il presidente della Federazione motonautica è al quinto mandato; il presidente della Federazione scherma è dal 2005, così come il presidente della Federazione del ciclismo.
Questi sono semplicemente alcuni casi eclatanti, ma, se poi andiamo a prendere anche i presidenti regionali, allora qui apriamo il vaso di Pandora. C'è un sistema incancrenito ed è per questo che noi chiediamo che venga messo un limite di mandati, ma non è che lo chiediamo adesso, noi lo chiediamo da tempo e infatti, se adesso voi vi esponete dicendo che lo farete, noi abbiamo molti dubbi su questo, perché andava fatto prima, prima che venissero rieletti tantissimi presidenti. Invece, voi avete aspettato le elezioni dei presidenti federali per non andare a toccare gli interessi di qualcuno e adesso vi fate belli dicendo che forse la proposta di legge andrà avanti. Io me lo auguro per trovare una soluzione definitiva, ma su questo non potete avere la fiducia del mondo sportivo.
Ho parlato anche di conflitti di interessi, certo, perché, come avviene spesso, ci sono alcuni buchi normativi che permettono delle situazioni anche di legalità, ma che sono totalmente inopportune, perché abbiamo delle situazioni in cui il controllore è anche il controllato e nel campo sportivo questo sistema è evidente. Ho già citato casi di duplici cariche tra CONI Servizi e alcune federazioni, ma non sono i soli, non sono i soli, e andrebbero affrontati anche con una seria legge sul conflitto di interessi che tocchi anche l'aspetto sportivo. In questo caso devo dire anche che i doppi incarichi sono inaccettabili.
Noi abbiamo sempre portato avanti una politica di contrasto ai doppi incarichi, perché non è accettabile che al giorno d'oggi un senatore possa fare anche il presidente di una federazione, perché sono due incarichi molto importanti, che richiedono tempo e impegno e che soprattutto non devono sommarsi, perché andrebbero a creare il conflitto di interessi di cui parlavo prima. Anche qui ho citato alcuni casi che abbiamo anche già denunciato in passato, ma io penso che la politica non debba entrare in questo modo nel mondo sportivo. Dovrebbe stare al di fuori di queste logiche, perché, se noi iniziamo a pensare al mondo dello sport come alla politica, come a dei centri di potere, come una distribuzione di poltrone, come un utilizzo di soldi pubblici in maniera scriteriata o un posto dove sistemare amici degli amici, ecco lì che allora non parliamo più di sport, ma parliamo di tutt'altra cosa.
Vengo ad un altro punto, quello di alcuni presidenti condannati. Ho citato il caso del presidente Aracu, condannato per corruzione. Allora, io mi chiedo come mai è da inizio legislatura che il MoVimento 5 Stelle denuncia questa situazione e nessuno ha mai, se non altro, fatto una dichiarazione, preso una posizione su questo caso. Che esempio date ai giovani che si avvicinano al pattinaggio, ai giovani che vogliono praticare sport? È questo il messaggio che volete dare? Quantomeno prendete una posizione, muovetevi dal punto di vista normativo, se proprio non potete incidere sulle dinamiche del CONI e delle Federazioni.
Tutto questo va a incidere negativamente sul mondo sportivo e vi dico che, parlando con tantissimi persone del settore, ci sono anche persone che ogni giorno lavorano nelle federazioni, nel CONI, nelle associazioni sportive, che vorrebbero un vero rinnovamento, un vero cambiamento, perché non possono più portare avanti questa politica che voi ormai avete portato avanti da anni. Tutto ciò lo trovo totalmente irrispettoso e io mi auguro che tutte queste situazioni un giorno cessino, cessino davvero, perché è bene che anche noi parlamentari dobbiamo fare vigilanza, ma noi dovremmo in realtà proporre delle soluzioni per migliorare il mondo sportivo, ci dovremmo occupare di prospettive, di innovazione, di uno sguardo al futuro a lungo termine, una programmazione a lungo termine, non di continui casi di questo tipo che alla fine vanno a inficiare tutto il lavoro che fanno le federazioni, che fa il CONI, che anche vuole portare avanti la politica.
Allora in tutto questo marasma di situazioni, pongo sempre una domanda, quando le vedo e le affronto: ma in questo Paese quand'è che si parlerà di sport.

Interrogazione a risposta in commissione 5-10887
presentato da
VALENTE Simone
seduta n. 763
SIMONE VALENTE, COLONNESE, SIBILIA e SILVIA GIORDANO. — Al Ministro per lo sport . — Per sapere – premesso che:
per effetto del decreto Reale 21 novembre 1880, l'Accademia nazionale di Scherma di Napoli, costituita nel 1861, è l'unico ente riconosciuto dallo Stato italiano per il rilascio dei diplomi magistrali abilitanti all'insegnamento della scherma in ogni sua forma, sia nell'originario contesto militare che civile; tale prerogativa è stata sempre ribadita dai competenti organi statali e recentemente riaffermata e rafforzata dal decreto legislativo 9 novembre 2007, n. 2016, che ha dato attuazione alla direttiva europea 2005/36/EC concernente il regime di riconoscimento delle qualifiche professionali; la Federazione italiana scherma, sorta quasi metà secolo dopo l'Accademia Nazionale di Scherma, ha continuato a riconoscere esclusivamente l'Accademia nazionale di Napoli quale ente titolare del rilascio dei diplomi magistrali abilitanti all'insegnamento della scherma, in virtù del suo stesso statuto che all'articolo 1, comma 12 recita testualmente che «L'Accademia Nazionale di Scherma con sede a Napoli, è Membro d'Onore della F.I.S.; essa è riconosciuta dalla F.I.S. al fine del rilascio di diplomi magistrali»;
l'Accademia, quindi, non svolge attività schermistica ma è persona giuridica che opera nel settore della formazione professionale dei maestri e degli istruttori di scherma;
in data 22 gennaio 2017, la suddetta federazione ha assunto una delibera di approvazione di un nuovo Regolamento federale, attuativo del proprio statuto, col quale ha ridefinito le proprie attività in materia di rilascio dei diplomi e ha indetto un bando per sessioni di esami; con tale modifica del regolamento attuativo del «Sistema Nazionale di Qualifica dei Tecnici Sportivi» definito SNaQ, la federazione ha eliminato le esclusive prerogative al rilascio di titoli e diplomi da parte dell'Accademia; inoltre, emerge come il bando della federazione, nella sua prima formulazione, avrebbe addirittura riportato impropriamente il logo dell'Accademia pur non avendo dalla stessa ricevuto espressa autorizzazione; tali atti federali sarebbero stati assunti dalla federazione senza il preventivo assenso del Coni e senza l'approvazione della Giunta nazionale del Coni, prevista dal legislatore per i regolamenti federali attuativi degli statuti;
negli ultimi tempi, si sarebbero inoltre verificate ulteriori anomalie all'interno della federazione concernenti la governance e i poteri ad essa conferiti; innanzitutto si rileva facoltà in capo alla federazione di scherma di bandire autonomamente sessioni di esami e designare componenti della commissione esaminatrice, che appare agli interroganti di dubbia legittimità; si rileva inoltre come siano state apportate modifiche allo statuto della federazione approvate dapprima con delibera n. 324 del 16 settembre 2014 della Giunta nazionale Coni e successivamente, a seguito di richiesta della Federazione medesima che riscontrava dei refusi nel testo, con delibera n. 417 del 23 settembre 2016, Della vicenda è stata informata la prefettura di Roma;

il testo dello statuto, nella prima e nella seconda formulazione, riporta differenze tali da incidere in modo sostanziale sull'organizzazione dell'ente e in particolare sulla nomina del presidente della federazione;
per dirimere controversie legate alle relative potestà e prerogative sarebbe stata indispensabile una convenzione tra i due enti che avrebbe garantito un assetto definitivo nei loro rapporti e una definizione delle competenze; convenzione che era stata abbozzata, presumibilmente condivisa ma mai definitivamente sottoscritta e approvata –: se non intenda acquisire elementi, tramite il CONI, nella vicenda, in particolare in ordine alla legittimità delle modifiche statutarie di cui in premessa. 

36 commenti:

  1. perché non girate queste interrogazioni anche all'onorevole consigliere V.V.?
    ahaahahhhahhaha!

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  2. In un sistema isolato l’entropia, cioè il disordine, tende ad aumentare. Questo concetto è cruciale per i nostri destini, tanto che ignorare la legge dell’entropia è grave.

    Le cose tendono ad andare storte, tutto deperisce. Questo significa che può non essere colpa nostra se siamo sfortunati e anche che sperare non basta: bisogna lavorare per respingere la marea montante dell’entropia e creare rifugi di ordine nel disordine.
    (Steven Pinkers)
    Cordialmente
    Gaspare Fardella

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  3. Atto n. 3-03601 (con carattere d'urgenza) - Pubblicato il 21 marzo 2017, nella seduta n. 789 - Senatori CASTALDI , BOTTICI , BUCCARELLA , CAPPELLETTI , DONNO , GIARRUSSO , GIROTTO , MONTEVECCHI , MORONESE , PAGLINI , PUGLIA , SCIBONA - Al Ministro per lo sport. -
    Premesso che, per quanto risulta agli interroganti:
    per effetto del decreto reale 21 novembre 1880, l'accademia nazionale di scherma di Napoli, costituita nel 1861, è l'unico ente riconosciuto dallo Stato italiano per il rilascio dei diplomi magistrali abilitanti all'insegnamento della scherma in ogni sua forma, sia nell'originario contesto militare che in quello civile;
    tale prerogativa è stata sempre ribadita dai competenti organi statali e recentemente riaffermata e rafforzata dal decreto legislativo 9 novembre 2007, n. 206, che ha dato attuazione alla direttiva 2005/36/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 settembre 2005, relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali;
    la federazione italiana scherma, sorta quasi metà secolo dopo l'accademia nazionale di scherma, ha continuato a riconoscere esclusivamente l'accademia di Napoli quale ente titolare del rilascio dei diplomi magistrali abilitanti all'insegnamento della scherma, in virtù del suo stesso statuto, che all'art. 1, comma 12, recita che "L'Accademia Nazionale di Scherma con sede a Napoli, è Membro d'Onore della F.I.S.; essa è riconosciuta dalla F.I.S. al fine del rilascio di diplomi magistrali";
    l'accademia, quindi, non svolge attività schermistica, ma è persona giuridica che opera nel settore della formazione professionale dei maestri e degli istruttori di scherma;
    in data 22 gennaio 2017, la federazione ha assunto una delibera di approvazione di un nuovo regolamento federale, attuativo del proprio statuto, col quale ha ridefinito le proprie attività in materia di rilascio dei diplomi e ha indetto un bando per sessioni di esami; con tale modifica del regolamento attuativo del "sistema nazionale di qualifica dei tecnici sportivi", definito "SNAQ", la federazione ha eliminato le esclusive prerogative al rilascio di titoli e diplomi da parte dell'accademia; inoltre, emerge come il bando della federazione, nella sua prima formulazione, avrebbe addirittura riportato impropriamente il logo dell'accademia pur non avendone ricevuto espressa autorizzazione;
    tali atti federali sarebbero stati assunti dalla federazione senza il preventivo assenso del Coni e senza l'approvazione della giunta nazionale del Coni, prevista dal legislatore per i regolamenti federali attuativi degli statuti;
    considerato che, a quanto risulta:

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  4. negli ultimi tempi, si sarebbero inoltre verificate ulteriori anomalie all'interno della federazione concernenti la governance e i poteri ad essa conferiti; innanzitutto, si rileva come sono state apportate modifiche allo statuto della federazione approvate dapprima con delibera n. 324 del 16 settembre 2014 della giunta nazionale del Coni e successivamente, a seguito di richiesta della federazione medesima che riscontrava dei refusi nel testo, con delibera n. 417 del 23 settembre 2016. Su tali atti è in corso un accertamento della Prefettura di Roma;
    il testo dello statuto, nella prima e nella seconda formulazione, riporta differenze tali da incidere in modo sostanziale sull'organizzazione dell'ente e in particolare sulla nomina del presidente della federazione;
    per dirimere controversie legate alle relative potestà e prerogative sarebbe stata indispensabile una convenzione tra i due enti che avrebbe garantito un assetto definitivo nei loro rapporti e una definizione delle competenze; convenzione che era stata abbozzata, presumibilmente condivisa, ma mai definitivamente sottoscritta e approvata,
    si chiede di sapere:
    se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti;
    se non ritenga opportuno intervenire, tramite il Coni, per accertare la sussistenza di elementi contra legem, nonché la legittimità delle modifiche statutarie, fino a quelle approvate in data 23 settembre 2016;
    se ritenga legittima la facoltà in capo alla federazione di scherma di bandire autonomamente sessioni di esami e designare componenti della commissione esaminatrice;
    se non intenda intervenire con urgenza al fine di definire le competenze e le prerogative in capo alle due autorità per evitare possibili conflitti di attribuzione e per sanare le controversie già pendenti.

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  5. Scusate, ma a proposito di cose non chiare, qualcuno sa spiegare come hanno fatto all'ANS di Napoli a raggiungere il quorum per eleggere il consiglio in carica se lo statuto prevede che non si possa votare per deleghe? Lo dico perché hanno fatto l'assemblea elettiva alle 6.00 di mattina e non credo fossero in molti presenti...

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  6. in verità è previsto il voto per delega

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  7. Bah, non saprei...Statuto ANS articolo 44.4 "Il voto deve esser dato personalmente; è ammesso tuttavia il voto per delega, tranne che per le deliberazioni relative a persona, ma ciascun votante non può ottenere più di tre deleghe."
    A me sembra che una elezione sia del tutto una deliberazione relativa a persona...

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    1. E, allora, perché non l'impugni??????????

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    2. Gaspare, Forse non l'impugna perchè ci deve mettere la faccia,uscire allo scoperto,deve avere il coraggio di alzare la mano ed esprimere un pensiero compiuto, da uomo libero, senza temere critiche,reprimende,sanzioni. Uscire dal coro, reclamare la propria libertà di pensiero ed azione. Sai meglio di me che questa è merce rara ormai, avere gli "attributi" in questo caso,se di maschio si tratta, serve solo ad identificare il genere, ma averli davvero,essere uomo, è molto più difficile,essere uno yes man paga molto di più, e poi, "l'armiamoci e partite ", non è forse il più comune degli atteggiamenti italioti?

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    3. la deliberazione relativa a persona è quella deliberazione che ha ad oggetto l'adozione di un provvedimento ad personam, ad esempio l'esclusione del socio. Le elezioni delle cariche sociali non vi rientrano. E' banalmente ovvio.

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    4. Potrebbe. Ma poiché esclusione del socio e altre votazioni ad personam rientrano nelle prerogative del consiglio di amministrazione e non dell'assemblea, in assenza di ulteriori specifiche, che lo statuto non menziona, potrebbe valere la regola generale così chiaramente enunciata dall' Art 44.4

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    5. In realtà lo statuto individua esattamente le deliberazioni ad personam di competenza dell'assemblea generale. Si tratta delle ammissioni dei soci. E sono certa che lei lo sa perfettamente,altrimenti,lei o chi per lei, avrebbe impugnato la delibera assembleare, o no?

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  8. Io credo che si voglia volutamente fare confusione, assemblea e consiglio d'amministrazione mi.pare coincidino, se cosi non fosse tutti gli articoli dal 40 in poi,e relativi commi non avrebbero ragion d'essere.È interessante notare come in questo caso si sia pronti ad interpretare in maniera restrittiva articoli abbastanza chiari, così non fece il consiglio federale ed il suo presidente poco tempo fa; allora il consigliere Cafiero, noto giureconsulto, intese rassicurare l'assemblea circa la correttezza dell'art.64, univoco a suo dire, esibendo un parere CONI datato 2011, sempre a suo dire, apodittico e definitivo,e dandomi del bugiardo, per aver letto in maniera volutamente parziale detto articolo.Ma questa è un'altra storia,che verrà presto ripresa ed approfondita.Io credo che in questo caso il nostro ex consigliere abbia preso una topica.

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    1. la prego avvocato, A proposito di topiche, corregga il congiuntivo, che così è molto fantozziano!

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    2. E chi le ha detto che non sia volutamente fantozziano,come tutta questa vicenda d'altro canto.E poi dipende, se lo fa derivare da cado,is,cecidi,casurus cadere come veniva usato da Plinio oppure da incido,is.....ma perché perdo tempo con lei...e chi le dice che io sia avvocato?si rilegga e riascolti quel che ha scritto e detto,ne troverà di perle....!!e comunque il vero errore è un altro...la topica non la si prende...la si fa...o il mio ex consigliere l'ha turbata vieppiù? La prego...

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    3. Non mi interessa declinare correttamente i verbi,preferisco la certezza delle regole,il rispetto della legalità,..l'onestà...sempre.

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    4. L'idea del giureconsulto Cafiero è davvero divertente. A proposito, che fine ha fatto? Non lo si vede più in giro, neppure in fotografia. Perché non salta fuori per spiegare come stanno le cose, provando a raccontare la sua storiella anche al Prefetto ed ai Parlamentari interpellanti?

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  9. Il commentatore che prova a creare un diversivo sullo Statuto Ans è come l'osservatore della pagliuzza altrui mentre ha una trave nell'occhio. Comunque, bastava leggere gli articoli successivi per capire quando non si può dare delega. Vediamo: Articolo 46.1 Il Consiglio di Amministrazione ha la facoltà di invitare a dimettersi,di escludere o di radiare dall'Albo dei soci, colui che, dopo richiami del Presidente, non osservi le prescrizioni dello Statuto e dei Regolamenti,che non si comporti correttamente nelle sale dell'Ente stessa, o che, comunque, si renda responsabile di azioni riprovevoli se pur non passibili di sanzioni legali.
    Articolo 47.1: L'esclusione e la conseguente radiazione dall'Albo sociale sono pronunziate dal Consiglio di Amministrazione a maggioranza dei presenti e "contro tale provvedimento il socio colpito non ha altra azione che il ricorso all'Assemblea, che deve essere convocata nel termine di un mese dal ricorso:.
    Articolo 47.2: Il ricorso non può essere presentato oltre 15 giorni dopo la notifica del provvedimento che deve essere fatta con lettera raccomandata.

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  10. La FIS ha firmato una Convenzione con la Bielorussia. La Bielorussia è accusata di grave violazione di diritti umani. L'Unione europea ha rinnovato l'embargo poche settimane fa come riportato dall'Ansa. Leggete: http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2017/02/27/ue-prorogate-di-un-anno-le-sanzioni-contro-la-bielorussia_53b9b38d-8904-49b9-a436-d76da98a87d2.html

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  11. http://www.maestridischerma.it/content/index.php?option=com_content&view=frontpage
    Quando è diventato Maestro? La fisaims non riconoscerà i diplomi dell'accademia ma comincia a regalare i titoli?

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    1. Oggi un titolo di maestro si scherma non si nega a nessuno...

      http://www.maestridischerma.it/content/index.php?option=com_content&view=article&id=388%3Amanifestazione-di-scherma-storica-a-roma&Itemid=65

      http://www.maestridischerma.it/content/index.php?option=com_content&view=article&id=386%3Aa-botticino-inaugurato-il-museo-europeo-della-scherma&Itemid=65

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  12. Leggete i nomi delle persone coinvolte nella violazione dei diritti umani in Bielorussia: http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=OJ:L:2012:285:FULL&from=EN.
    La FIS si è consultata col Governo prima di firmare questo protocollo?
    Altra interrogazione parlamentare?

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  13. Sarebbe bene chiarire che non c'è stata alcuna "sentenza" del TAR Lazio, ma soltanto un'ordinanza cautelare e che la questione di merito è ancora tutta da decidere e che intanto le interrogazioni parlamentari sulle modifiche apportate allo Statuto federale aumentano:
    http://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=3/02910&ramo=C&leg=17&testo=3%2002910

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    1. Allora sarebbe bene chiarire anche che tutte queste interrogazioni parlamentari, del tutto legittime sia chiaro, sono intese ad ottenere una risposta del governo su una maggiore con lamentazione del Coni e non specificamente della Federazione scherma. Perché la Federazione scherma soltanto una delle 15 federazioni e dico 15 federazioni a cui il sistema attuale ha permesso il rinnovo di presidenti già eletti per 2 mandati precedenti. Non sono interrogazioni parlamentari contro la Federscherma, ma semmai contro il Coni. Aspettiamo l'iter legislativo procedurale senza strumentalizzare l'argomento.

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    2. Allora sarebbe meglio chiarire che solo la Federscherma non ha approvato in Prefettura lo Statuto!

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    3. Egr. Sig. Anonimo,
      è vero, ha ragione lei quando afferma che le interrogazioni parlamentari sono rivolte al CONI e non alle Federazioni coinvolte.
      Me se il Presidente del CONI viene eletto anche con i voti espressi dai vari Presidenti federali che non potevano essere eletti, i quali, a loro volta, hanno anche nominato (parimenti illegittimamente) gli altri componenti che andranno a votare per lo stesso Presidente CONI, mi pare consequenziale immaginare che il prossimo Presidente del maggior ente sportivo italiano sarà del tutto privo di legittimazione.
      Ciò porta ulteriormente a ritenere che il sistema sia (non voglio dire "marcio") quanto meno da rivedere totalmente e, possibilmente, da rifondare alla base, perché è inconcepibile anche solo pensare che chi avrà la responsabilità di governare lo sport italiano sarà stato scelto da chi non aveva facoltà di voto.
      Sono sempre più dell'avviso che il CONI, in quanto ente, e le Federazioni sportive, così come esse sono strutturate attualmente, abbiano fatto il loro tempo, giacché forte e solido è il legame che vincola vicendevolmente i rispettivi vertici (basti pensare al "principio dell'autonomia", sempre invocato dai dirigenti CONI, quando costoro sono chiamati ad intervenire su poco opportune o discutibili attività federali) e che sia ora di cambiare, pervenendo all'istituzione di un vero e proprio Ministero dello Sport, come in tutti gli altri paesi del mondo, che non potrà che offrire una maggiore garanzia di democrazia.
      Cordialmente.
      Gaspare Fardella

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    4. Ma chi legge e interagisce in questo blog interessa la scherma o le bocce?

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    5. Io penso che chi interagisce qui è comunque interessato alla legalità, che poi interessa tutto, non solo gli sport, siano essi le bocce (che, come vedo, la affascinano), che la scherma.
      Cordialità
      Gaspare Fardella

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  14. Infatti è un blog frequentato da avvocati ...che la scherma la conoscono in cartolina ...o per qualcuno non frequentato da più di 20 anni...qualcuno parla di attaccamento alla poltrona...beh c'è chi ha "governato" per trent'anni il comitato regionale facendo le peggio cose!

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    1. Egr. Sig. Anonimo,
      penso questo sia il suo cognome; ma di nome come fa? Coraggioso?
      Allora, sig. Anonimo Coraggioso, nel dirLe, innanzitutto, che - a mio avviso - è meglio conoscere la scherma "in cartolina", come asserisce Lei, piuttosto che non conoscerla per niente, come qualcuno che, al pari Suo, si rifugia dietro un vile, squallido e opaco anonimato, pontificando, ironizzando e criticando, La invito ad uscire dal nascondiglio ove si sta rifugiando ed a confrontarsi anche con gli avvocati "cartolinati" o "ultra-ventennali infrequentanti". Ci metta la faccia, il nome ed il cognome, come tanti altri che qui scrivono cose davvero attuali ed interessanti, e dopo, ma solo dopo di ciò, venga a discutere con tutti, e non soltanto con gli avvocati, nel tentativo di riuscire a dimostrare di avere quelle competenze che oggi nega ai lettori/autori/acquirenti/mittenti/destinatari o semplici collezionisti di cartoline (immagino, ovviamente, illustrate).

      Cordialmente.
      Gaspare Fardella

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  15. E poi è frequentato da lei, a quanto pare,che sembra non avere troppi argomenti se non quell'unico secondo cui può parlare di Scherma solo chi la pratica. Questo è l'argomento di chi non ha nulla da dire e soprattutto fa finta di non capire che una cosa è giocare in pedana e un'altra è amministrare una federazione che riceve contributi pubblici oltre che privati. Noi parliamo di questo e mi pare di capire che abbiamo più competenza di lei.

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  16. La federscherma è un'amministrazione pubblica per lo stato italiano e l'Istat lo certifica sul suo sito: https://www.google.it/url?sa=t&source=web&rct=j&url=http://www.istat.it/it/files/2016/09/Allegato2.pdf&ved=0ahUKEwjaiemLw_3SAhXCKJoKHeWSDV8QFggjMAQ&usg=AFQjCNFDMAMxqtitZ0KcLcWdRju08ixVlw.
    Del resto, il bilancio federale è costituito quasi esclusivamente da fondi pubblici. Questi fondi pubblici finanziano le attività federali. Le attività federali ricomprendono gli stipendi dei dipendenti federali e le collaborazioni. Le collaborazioni federali riguardano i commissari, i tecnici, gli arbitri e altro. Perché la federscherma non pubblica sul sito i curriculum di questi collaboratori e le somme erogate? Non c'è trasparenza? Il personale dipendente federale come è stato assunto? I quadri dirigenziali e tecnici che curriculum hanno? Che selezione?

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