In data 2
luglio 2020 si è riunita la Giunta Esecutiva del CONI e a valle delle
discussioni all’ordine del giorno il grande tema atteso da tutti era: quando
andremo a votare? La risposta è per ora un’incognita e vediamo perché.
Prima dello
slittamento delle olimpiadi la finestra elettorale per le Federazioni nazionali
era stabilita entro il primo trimestre dell’anno successivo alle olimpiadi. La
Federazione italiana scherma aveva più volte ripetuto che sarebbe andata a
votare a febbraio del 2021, cioè 30 giorni prima dell’ultimo mese per
ottemperare alla scadenza.
Con l’arrivo
del Covid19, lo scenario globale è stato ridisegnato in quanto con l’Olimpiade
spostata di un anno, si era fatta strada l’idea di andare ad elezioni dopo
l’evento olimpico e ciò per dar modo di portare a termine il progetto sportivo
per il quale i Consigli direttivi in carica avevano ed hanno lavorato.
La
congiuntura dovuta alla situazione politica e al Covid19 ha radicalmente
modificato il quadro politico amministrativo e sportivo, per il quale si sono
intraprese iniziative affinchè le federazioni convocassero il loro congresso
elettivo dopo le olimpiadi. Le volontà dei vari presidenti sono state contrastanti.
Infatti una parte di esse hanno spinto affinchè le elezioni si svolgessero
entro il 2020 – fine del quadriennio – così come previsto dalla legge in
vigore, mentre altre erano di parere contrario.
La Giunta,
evidentemente in accordo con le autorità governative nazionali, ha stabilito
che la finestra per l’evento elettivo sia compresa tra settembre 2020 e il 17
ottobre 2021, lasciando alle federazioni la libertà di scelta.
Credo che la
decisione sia figlia del nuovo scenario e si può ben capirne le ragioni, anche
se non del tutto condivisibili. Infatti provate a immaginare la frustrazione di
un Consiglio Direttivo eletto nel 2016, che ha lavorato per quattro anni verso
l’obiettivo finale, ma poi perde le elezioni del 2020, e quindi per ragioni
estranee alle proprie decisioni non potrà partecipare alle olimpiadi del 2021,
potrebbe sembrare un’ingiustizia: in realtà non lo sarebbe, poiché il mandato
dura 4 anni, a prescindere dall’evento olimpico e normalmente termina dopo le
olimpiadi. E se queste non dovessero avere luogo? Infatti, poiché sia il
primo ministro giapponese che il presidente del comitato organizzatore delle
olimpiadi non hanno fornito rassicurazioni sul loro svolgimento ci sono fondati
motivi per supporlo. Peraltro, stando ai vari comunicati governativi, il
Covid19 non è affatto sconfitto, specie nei paesi asiatici, quindi lo
svolgimento delle elezioni in una finestra che va da settembre 2020 ad ottobre
2021 lo ritengo una inutile forzatura. Se proprio ci si volesse prendere un po’
di tempo per migliorare il periodo di riflessione elettorale, reputo il
prossimo mese di febbraio il periodo più indicato per andare a votare e
soprattutto un lasso di tempo sufficiente per dirimere dilemmi che nel caso
della FIS, stando al di fuori dei giochi politici, sono molto complicati da
leggere.
Come ormai
risaputo, ci saranno due gruppi a contendersi la gestione federale ma nessuno
dei due ha fatto annunci, né su chi sarà il nuovo presidente, né sui
consiglieri. Solo “Piazzadellascherma” ha espresso ipotesi che non sono state
avvalorate da nessuno, inoltre non vi sono programmi di lavoro, tanto che tutto
appare ancora molto oscuro. Infine, i vari rumors riferiscono di una possibile
e mai tramontata ricandidatura di Scarso, soprattutto se i decreti attuativi della
legge di riforma dello sport glielo consentissero. Questi infatti sono in fase
di discussione piuttosto animata, con risvolti molto complessi all’interno
dell’attuale governo nazionale, al punto che Scarso potrebbe indire le elezioni
a novembre anziché febbraio, con la possibilità di presentarsi al congresso
elettivo FIE, che sarà entro fine 2020, con la forza ed i “galloni” di
presidente in carica e, quindi, dall’alto di una celebrata sua rielezione, giocando
d’anticipo sugli avversari, e forse anche creando non poche difficoltà, sotto
l’aspetto logistico, ai singoli club, che fra settembre e novembre saranno
impegnati nel tesseramento, non certamente del tutto agevole, visto il
particolare momento.
Un’ultima
voce va espressa in merito allo Statuto infinito, per il quale non è
dato sapere se sia stato approvato, né a che punto sia, nonostante sia stato
dato mandato ad un nuovo commissario ad acta per le opportune modiche segnalate
anche dal CONI.
Sono,
comunque, più che sicuro che Scarso inviterà a votare gli elettori in maniera
leale ed onorevole, in un’epoca del tutto libera da eventuali nuovi focolai,
lasciando la possibilità anche agli avversari di potersi organizzare al meglio
e questo soprattutto per continuare a poter dire a pieno titolo: Viva la
scherma!
Fabrizio
ORSINI
Anch'io sono più che sicuro che il maestro Scarso, dimenticando ancora una volta quanto da lui medesimo assicurato nel 2004, e quindi smentendo se stesso, si ricandidera' per compiere un ulteriore quadriennio, magari sperando che, nelle more di quel periodo, le leggi possano cambiare nuovamente tanto da consentirgli di ri-ri-ri-ri-candidarsi.
RispondiEliminaMeditate, gente (elettori, eletti, candidati vari), meditate.
Cordialmente.
Gaspare Fardella
Riflettendo sulla eventuale frustrazione di un Consiglio Direttivo che rischierebbe di non essere in carica durante le prossime oliolimpiadi, viene da pensare che di olimpiadi questo Consiglio ne ha vissute 3 il che va già oltre il "naturale" numero di mandati.
RispondiEliminaIn Ungheria si vota il 18 luglio tenendo fede alla data stabilita. Siamo sicuri che le Olimpiadi si disputeranno nel 2021? Con questo clima di incertezze penso proprio di no. Michele
RispondiEliminaDa pochi minuti é possibile verificare il nuovo statuto federale come modificato dal Commissario ad acta, dopo 4 anni di estenuanti battaglie. Vince la giustizia e la democrazia.
RispondiEliminaQui il sito della federazione
https://www.federscherma.it/homepage/media/news/14-news/top-news/31122-pubblicato-lo-statuto-federale-ratificato-dalla-giunta-coni-nella-seduta-del-2-luglio-2020.html
Fabrizio Orsini
Caro Fabrizio, finalmente abbiamo lo strumento con il quale potremo affrontare qualsiasi situazione e soprattutto condiviso da tutti, almeno credo. Considerato che il Commissario ad acta ha recepito quasi tutte le proposte presentate in Assemblea e discusse da Arpino e Scisciolo. Diamo a Cesare quel che é di Cesare e cioè il merito a Marco, Marcello e Paola per il lavoro fatto. Mi sento di ringraziarli di vero cuore.
EliminaQuindi, tutte quelle persone che avevano lavorato per offrire al mondo della scherma un vero strumento democratico e, soprattutto a Riccione, ci hanno messo la faccia non era un manipolo di "sprovveduti" e perdi-tempo, come qualcuno ha cercato vanamente di farli apparire.
EliminaOccorre fare tesoro di questa esperienza e, quindi, ancora una volta, meditate, gente, meditate.
Cordialmente.
Gaspare Fardella
Caro Fabrizio nella tua analisi e per le tue conclusioni parti da un assunto da cui dissento: che la Federazione Scherma, così come molte altre, lavori quattro anni solo per l'eccellenza, per il risultato olimpico. Benché io sia un competitore ed un agonista impenitente penso che gli scopi e i compiti di una federazione debbano essere più ampi, meno focalizzati sull'eccellenza. La propaganda, e quindi i numeri, la formazione e l'educazione dei giovani che si contrappone all'egocentrismo ipertrofico che caratterizza spesso il campione e così via. Mi sembra riduttivo
RispondiEliminaaccettare la sopravvivenza, oltre i limiti, di un direttivo giustificandola con l'attesa di un evento che, per quanto importante, rappresenta solo uno dei tanti compiti della classe dirigente.
Penso che questa vada giudicata, più che per il brutale risultato agonistico a tutti i costi, per un modus operandi che ristabilisca i principi fondanti dello sport e i suoi intrinseci valori culturali.
Sarei quindi propenso al rispetto della scadenza quadriennale più che al prolungamento innaturale nella prospettiva dell'obiettivo olimpico.
Alberto Coltorti