Luca MAGNI |
Pur condividendo su facebook
tutti gli articoli pubblicati sul blog, non frequento con assiduità la
piattaforma, talchè alcune notizie mi vengono segnalate affinchè siano trattate
in maniera giornalisticamente (ma io non sono un giornalista) più ampia. In
quest’ottica mi è stata indicata una sostenuta polemica sulla pagina facebook di
Master Scherma tra L’avv. Luca Magni – Pesidente della Commissione Statuti e
Regolamenti della FIS – e Marcello Scisciolo – dirigente di Banca e Vice
presidente della Virtus Scherma di Bologna. Il motivo del contendere sono delle
affermazioni che l’avv. pistoiese ha pubblicato sulla precitata pagina in
merito al regolamento “Safeguarding policy” approvato recentemente dal
Consiglio federale. Riporto di seguito gli interventi fatti dai due
contendenti:
“Luca Magni:
Dopo lo Statuto e il codice
etico, completato un altro importante lavoro. E altri sono in via di chiusura.
Marcello Scisciolo:
Caro Luca, è con grande stupore
che leggo questa tua boutade, che rischia di fare disinformazione. Non dobbiamo
dimenticare che lo statuto approvato dall’assemblea di Riccione:
1. Non è MAI entrato in vigore;
2. Il CONI Non lo ha mai trasmesso alla Prefettura
di Roma;
3. E’ stato bocciato dal Tribunale Federale e dalla
Corte federale di Appello.
4. E’ vero invece che il nuovo statuto è stato
elaborato dal Commissario ad acta, che è intervenuto non solo sulla parte della
formazione e dei rapporti con l’Accademia, ma anche su altre norme, come la
disciplina del Grandi Elettori.
5. Pur rispettando il lavoro della Commissione da
te presieduta dobbiamo prendere atto che il lavoro prodotto, purtroppo, non ha
dato i frutti sperati. Senza considerare i costi dell’assemblea che nelle
occasioni precedenti è costata oltre 30 mila euro, le spese dei commissari per
almeno 6 mila euro a cui vanno aggiunte una serie di spese di contorno (diarie,
missioni, hotel ecc).
Marcello SCISCIOLO |
Luca Magni:
Ti comunico che via social non cadrò in questo giochino. La politica,
almeno secondo me, si fa in altre sedi e in altri modi, quindi questa sarà la
prima e unica risposta in argomento. Perché quelli che contano sono i fatti e
non gli annunci (pre)elettorali. Il commissario (basta comparare il testo
licenziato a Riccione con quello rivisto dal CONI) ha fatto pochissime
modifiche. Questo è il motivo per cui non cadrò in questa provocazione nata
male perché contenente cose non vere. Per la cronaca una boutade è una battuta
di spirito, e io quando parlo della federazione non sono mai spiritoso.
Dico e ripeto che non replicherò
ad eventuali e ulteriori interventi di natura politica.
Marcello Scisciolo:
Caro Luca ho solo riportato i
fatti, portando esempi concreti, come la mancata approvazione da parte del
Tribunale federale oltre al mancato invio alla Prefettura dello statuto da
parte del CONI. Questi sono i fatti! Tu scrivi invece laconicamente di cose non
vere delle quali però non ne fai menzione. Prendo atto che evidentemente non
hai sufficienti argomentazioni.
l’avv. PUGLISI Paola, che ha
rappresentato i ricorrenti sullo statuto avanti il Tribunale e la corte di
appello della FIS, interpellata sull’argomento, ha puntualizzato
che:
“il commissario ad Acta ha apportato alcune rilevanti modifiche allo
statuto e precisamente:
1. la trasformazione
della Scuola magistrale in scuola di formazione con la previsione dell'obbligo
della fis di sottoporre i tecnici alla formazione permanente cosicché non
potranno essere scritti alla lista tecnica i maestri non più in attività e il
riconoscimento che il diploma magistrale per lo svolgimento di attività
lavorativa (in qualunque veste) può essere conferito solo dall'accademia;
2. la modifica degli
statuti delle associazioni affiliate che non possono più contenere clausole che
impediscano la partecipazione alle proprie assemblee ai non tesserati fis;
3. la composizione
dell'assemblea con il doppio requisito di continuità e partecipazione
all’attività federale, non più solo agonistica, e spalmato in un arco temporale
superiore a quello precedente;
4. la fine del ruolo
dei cd. grandi elettori sia nella convocazione delle assemblee che nel supporto
alla candidatura dei consiglieri federali e regionali in quota atleti e tecnici;
5. la fissazione del
numero dei rappresentati dei tecnici e degli atleti nella percentuale del 10% e 20% dei votanti, in modo che non possa più esserci un numero di votanti superiore al dovuto;
6. la previsione
della decadenza dalle funzioni per motivi di incompatibilità diversi e
ulteriori rispetto ai motivi economici ;
7.
l'obbligo di
pubblicare anche il bilancio preventivo entro 15 giorni dalla sua approvazione ;
8.
l'abolizione
della clausola arbitrale per motivi patrimoniali;
9. l'abolizione
della clausola arbitrale introdotta con l'assemblea del 19 maggio che
cancellava la giustizia sportiva;
10. l'inefficacia
dello statuto se non approvato dalla Prefettura.".
Non voglio entrare più di tanto nella querelle però qualche rilievo mi
sento di farlo:
a. Quando si scende su una piazza o piattaforma o
social che dir si voglia bisogna accettarne tutte le implicazioni, di merito,
politiche, sociali etc. Politica la si fa dappertutto, anche al bagno e chi si
cimenta in un qualsiasi ruolo attinente alla politica, e la nomina ad una
carica lo è, deve saperne accettare le conseguenze. Poi ognuno è libero di
esternare i propri convincimenti, idee e posizioni nel rispetto di quelle altrui;
b. Non sono d’accordo con le affermazioni dell’avvocato
Magni perché i fatti sono un’altra cosa e bisogna saperlo ammettere pur nel
rispetto del proprio lavoro. Infatti sono convinto che l’avvocato ci abbia
messo impegno ed anche tanto, però non vuol dire che sia stato fatto un lavoro
perfetto, anzi direi il contrario altrimenti non si spiegherebbe la nomina di
un commissario ad acta per rimettere a posto il documento approvato
nell’assemblea di Riccione. E dalle precisazioni dell’avv. Paola Puglisi, si
evince, senza ombra di dubbio, che le stesse siano da ritenersi modifiche importanti.
Credo anch’io
che il mondo della scherma sappia valutare con appropriatezza quanto finora
fatto.
c. In un precedente articolo ho scritto che”
finalmente abbiamo lo strumento che regolerà la vita futura del movimento
schermistico”, considerate alcune indiscrezioni che circolano nell’ambiente,
purtroppo ho la sensazione che sull’argomento sarà versato ancora un fiume di
inchiostro.
Ezio RINALDI
Cari lettori, ho dovuto apportare alcune correzioni che si sono rese necessarie in quanto trascritte in modo erroneo. Chiedo scusa a tutti voi.
RispondiEliminaRitengo che quella dell'avvocato Magni sia, a dir poco, una caduta di stile. Utilizzare una piattaforma pubblica come FB per cercare quanto meno applausi, indipendentemente dal fatto che siano meritati (se non consenso politico, sottolineando l'operosità dell federazione per cui lavora) espone a critiche cui bisognerebbe controbattere con argomentazioni valide.
RispondiEliminaMa l'avvocato Magni non ha a cuore la signorilità e l'eleganza se, come è successo nell'ultima assemblea di Riccione del 2019, ha diretto il dibattito sullo statuto contingentando i tempi della discussione tanto da impedire la libera e democratica esposizione delle proprie ragioni da parte dell'opposizione. Non dimentichiamoci, infatti, che quale presidente della commissione statuto e regolamenti egli fu l'estensore delle variazioni delle norme statutarie proposte dalla FIS di cui si chiedeva l'approvazione. In pratica egli accettò di fare l'arbitro della partita che stava giocando.
Caro Luca se vuoi coerenza poiché, come tu sentenzi, "la politica, almeno secondo me, si fa in altre sedi e in altri modi" astieniti dal lanciare la pietra (politica) e ritirare la mano, almeno sui social. Come chiaramente sottolineato dall'avv. Puglisi hai ben da riflettere sul tuo lavoro che è stato rivisitato e corretto su numerosi punti sostanziali dal Commissario ad acta del CONI. Per cui, indipendentemente dalla valenza politica dell'intervento di Scisciolo, io avrei accettato la sfida e cercato di argomentare punto per punto invece di abbandonare mestamente il palco che hai voluto calcare.
Caro Alberto, condivido il tuo pensiero e pur rispettando le opinioni e le scelte di tutti,anche quella di abbandonare il palco, non posso non ricordare la condotta assembleare di Luca Magni. Egli non garantì un dibattito paritario: se solo lo avesse fatto tante risorse economiche si sarebbero risparmiate e tanti avvelenamenti evitati. Oggi siamo ancora a parlare di un argomento che avrebbe dovuto trovare la sua definitiva chiusura ed invece chissà quante e quali sorprese ci riserverà in futuro.
RispondiEliminaE’ con piacere che ritorno sul blog dove finalmente ognuno di noi potrà esprimere la propria idea, nel rispetto del proprio avversario e soprattutto in un clima e con una dialettica civile.
RispondiEliminaNoto infatti con soddisfazione che, da quando Ezio ha reso necessaria la firma autentica del commentatore di turno, si sono ridotti significativamente gli interventi (dei quali nel 99% dei casi avremmo volentieri fatto a meno) ma è anche vero che finalmente si può discutere con serenità e con contributi sensati.
Ritornando alla polemica che mi vede coinvolto, ho ritenuto dover sottolineare a Luca Magni, che la sua costante campagna elettorale a favore dell’attuale governo federale dal quale riceve numerosi incarichi (Presidente Commissione Statuti e Regolamenti, Commentatore “full time” del Gran Premio Giovanissimi, Presidente di Assemblee ordinarie, straordinarie ed elettive, conduttore webtv, ecc, ecc…..), deve fondarsi almeno su fatti realmente accaduti. Infatti mi ha stupito non tanto la sua “promozione” molto personale alla commissione da lui presieduta quanto la sua affermazione dove afferma che il Commissario ad acta ha apportato solo (secondo lui) marginali modifiche. Premesso che le modifiche, come sottolineato dall’Avv. Puglisi che ha assistito le società ricorrenti, sono state numerose e di grande importanza, Luca Magni dimentica, forse volutamente, che quando viene nominato un commissario è sin troppo evidente che il lavoro svolto non ha rispettato le norme vigenti e/o i principi del coni.
Infatti se a nessuno sfugge che il commissariamento di un Comune, Ente pubblico ecc, è fatto gravissimo, quando si ricorre ad un commissario, specie subito dopo un'assemblea, è evidente che c'è qualche problema
Marcello Scisciolo
Ma è possibile che ci sia ancora qualcuno che pensa che il popolo della scherma si "sciroppi" nuovamente (e quasi impunemente) la barzelletta dei "refusi formali, non sostanziali", quasi alla stregua di un semplice lapsus calami.
RispondiEliminaA me sembra, come ha correttamente rilevato l'avv. Puglisi, che le modifiche apportate siano abbastanza sostanziali.
Che dire, se non il solito: meditate, gente. meditate.
Cordialmente.
Gaspare Fardella