18 agosto 2020

IL MIO SETTORE TECNICO: riflessioni ed appello di Mario CASTRUCCI

Mario CASTRUCCI

Il notissimo presidente della S.S. Lazio Scherma Ariccia, Mario CASTRUCCI, ha voluto manifestare il proprio pensiero sul tema in trattazione,  in particolare condividendo quanto espresso dai Maestri Toran, Coltorti e dall'avv. FARDELLA. 
Ho ritenuto che il suo contributo, ancorchè qualificato, meritasse la prima pagina poichè ci dimostra quanto sia sentito e quanto stia a cuore il settore tecnico della FIS.
Ezio RINALDI
"Condivido quanto scritto dai bravissimi Maestri Toran e Coltorti e in special modo quanto l'Avv. Fardella a suggerito, molto meno il commento sul nome del "Grande Presidente Renzo Nostini". 

Per una giusta valutazione dell'opera di Nostini, andrebbe rammentato cosa il grande Presidente aveva trovato al suo insediamento, equiparandolo a quanto ci ha lasciato.
Purtroppo dalla sua dipartita dalla "Valle di lacrime", non è iniziato quanto descritto nel blog dai due eminenti Maestri e da quanto pubblicato dall'Avv. Gaspare Farfella tramite questo
questo blog.
Condivido i suggerimenti che essi hanno pubblicato, anche se hanno dimenticato, che prima degli atleti, dei tecnici, deve esistere una società sportiva che possa riunire, innanzi tutto
i dirigenti che debbono formano una solida base per una piramide, in cui sopra vanno sovrapposti nell'ordine i tecnici, gli atleti, la federazione, il presidente, i membri del 
Consiglio Federale ecc. ecc.
E purtroppo, dal dopo Nostini, mai nessun Presidente della Federscherma ha mai messo in essere una politica atta al potenziamento delle società schermistiche, povere nel 1979, anno del mio ingresso nel mondo della scherma italiana, ed oggi ancor più povere di allora. Società non in grado di poter corrispondere un giusto compenso all'opera dei Maestri e degli Istruttori, società che non hanno possibilità di poter gratificare con dei rimborsi le spese di una lama, ne tanto meno un rimborso per una trasferta, magari terminata con un successo a nessun suo allievo.

Se qualcuno "Lassù ci ama" faccia in modo che chi sarà il prossimo Presidente nel nuovo tri o quadriennio, pensi innanzitutto prima alle società e poi al resto.

Mario Castrucci" 

8 commenti:

  1. Gentile Presidente sono d'accordo con Lei. Senza la base scordiamoci le altezze. Un caro saluto Michele Bonsanto

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    1. Carissimo Michele, grazie dell'apprezzamento al mio pensiero, se fossimo in molti a pensare alla stesso modo, sicuramente avremmo una disciplina sportiva con più società efficienti e magari con più disponibilità nei confronti dei propri aderenti, dei propri tecnici e collaboratori vari, non tralasciando quei ragazzi meno fortunati, che non hanno la possibilità, di pagare una giusta quaota sociale, di acquistare le attrezzature necessarie e di pagarsi le costosissime trasferte agli estrimi dei confini nazionali.
      Grazie del tuo commento e un carissimo saluto ad un bravissimo tecnico ed a un ex schermidore che mi deliziava con la sua scherma.
      Mario Castrucci

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  2. Caro Castrucci, grazie per le tue parole. Però a onor del vero è dal 2012 che assieme a Ezio Rinaldi parliamo della mancanza di una politica degli spazi. Eppure sembra che a tutti vada bene così come stanno le cose.
    Più che un "aiuto dall'alto" servirebbe una crocetta messa al punto giusto il giorno delle votazioni federali, tutto sommato niente di sconvolgente.
    Cordialità
    Fabrizio Orsini

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    1. Caro Orsini, se tu dal 2012, insieme a Ezio Rinaldi ti batti per una Federazione più progressista al passo delle consorelle Federazioni associate al C.O.N.I.più evolute e molto meno vincenti, il sottoscritto, fin dalla mia prima presenza ad un Assemblea elettiva, quella del 1982, prendendo la parola feci presente ai partecipanti, la conservatorietà che aleggiava nell'ambiente della scherma, costituito da presidenti e dirigenti che ancora in quei giorni asserivano "... perché imbrattare le bianche divise dei nostri schermidori con la pubblicità dei salami", a qui risposi "che se i salami erano di buona qualità, erano graditissimi a chi soffriva la fame".
      Ora dopo quaranta anni, ancora rivolgo una preghiera, si sempre a quel "qualcuno che lassù ci ama", che illumini coloro delegati al voto nella prossima sessione, dando ad essi (se amano veramente la scherma) non il senso di riconoscenza per qualche favore ricevuto, ma un buon senso, votando persone idonee a cambiare idee e formulare progetti sensati, ad una evoluzione della disciplina sportiva più vincente, si anche per un 20 % per merito della istituzione attuale, per il 50% merito dei tecnici (mal retribuiti) e da atleti meravigliosi, che meriterebbero ben altra struttura Federale, che li possa compensare per il loro impegno, non dico in modo migliore dei loro colleghi di altre discipline più promosse dai media, ma meno vincenti,il restante 30% è merito dei dirigenti societari, che tendendo "la pargoletta mano" ogni giorno, spesso rischiano anche sanzioni civili e penali, per permettere ai dei ragazzi di usufruire di una cultura civica e rispettosa, che solo lo sport in genere e la scherma in particolare può offrire e dare.
      Esistono dirigenti nell'ambito della scherma all'altezza di quanto sopra? Se si e non lo dubito, ma anche con un curriculum fatto di esperienze imprenditoriali e societarie effettivamente vissute, proponiamoli hai votanti, chiedendo per essi la famosa crocetta.

      Un caro saluto da chi ama lo sport, dico ama lo sport (scrivo sport e non scherma, solo perché il mio primo amore è stato il rugby, nel quale per 28 anni sono stato protagonista da giocatore, allenatore e arbitro, la scherma per me è un amore bigamo.
      Un cordiale saluto, Mario Castrucci

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  3. Caro Mario,
    è un piacere ritrovarti, come lo è leggerti e, a conferma di quanto da te scritto a favore delle piccole società, da te definite "povere", mi permetto di osservare che al riguardo nessuna "dimenticanza" da parte mia c'è stata.

    Invero, come senz'altro avrai potuto notare, il pacchetto delle mie proposte (che ho inteso consegnare a chi intenderà candidarsi, se da questi condiviso), oltre ad essere rivolto - a parer mio - a cercare di realizzare una maggiore base democratica ed una più concreta e fattiva partecipazione alla vita federale, va proprio nella direzione da te auspicata.

    Se, infatti, si pone mente ad alcuni dei punti da me suggeriti, che, per comodità di lettura, qui di seguito riporto:

    2) contestualità delle operazioni di voto, specie quelle nazionali;
    3) limite nella espressione delle preferenze di voto;
    5) rispetto delle minoranze/opposizione, da realizzarsi attraverso l'attuazione di un sistema di "pesi" e "contrappesi", sia in CF, sia nella composizione delle commissioni, sia negli organi di controllo;
    11) realizzazione di un settore/struttura destinato allo studio, programmazione e sviluppo dello sport per tutti, separato dall'alto livello;
    e, soprattutto, il punto 10): creazione di un "osservatorio" per la base;

    non ho alcun dubbio nel sostenere che in queste si possono scorgere delle "politiche" che diano positive risposte a quel "potenziamento societario" che tu invochi e che, consentimi di dirti, non deve essere soltanto economico.

    Ti lascio, affermando - senza tema di smentita - che, per realizzare ciò che tu, con molta passione e dedizione, ricerchi, non c'è bisogno di alzare gli occhi verso l'empireo ed evocare l'aiuto di coloro che ivi abitano, ma basta soltanto porre la giusta e dovuta attenzione al momento del voto; come vedi, e come ha ben rilevato l'arch. Orsini: "tutto sommato niente di sconvolgente".

    Sperando di continuare a leggerti, ti saluto affettuosamente, rinnovando anche a te, ora più che mai, il mio solito: meditate, gente, meditate.

    Gaspare Fardella

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    1. Carissimo Gaspare, numerosissimi anni sono trascorsi da quando spesso ci incontravamo, pertanto un caloroso e doveroso saluto, mi è sempre piaciuta la frase che tu spesso citi, "Meditate gente, meditate", ma se tutti meditassero, senza pregiudizi, probabilmente oggi saremmo messi molto meglio, di quanto lo siamo, naturalmente parlo della scherma italiana.
      Condivido, non solo gli Art. 2), 3), 5) e 10), ma tutti quanti gli 11) Articoli, che formano un progetto molto interessante, che potrebbe avviare ad un status delle società schermistiche più al passo dei tempi correnti, di cui moltissime carenti e non solo per il flagello che ci mette ansia.

      Sono un credente, anche se solo un assiduo frequentatore della messa festiva, per questo invoco quel qualcuno che "Lassù ci ama", augurandomi che chi si candida per i futuri ruoli federali, siano persone che non pensino solo ad occupare poltrone, ma ad esprimere il loro meglio, nell'interesse di tutte le società e dei soci aderenti ad esse, ma sopratutto di tutti quei ragazzi meno agiati, membri di famiglie in difficoltà.
      Largo agli uomini di buona volontà, con il talento da mettere al servizio di chi li ha eletti. Gaspare un caro saluto e l'augurio che molti condividano il tuo progetto.

      Mario Castrucci

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  4. Caro Mario, Renzo Nostini è stato un grande presidente, per molti aspetti pionieristico. Ha incrementato notevolmente la base dei praticanti facendo leva sulla scherma dei giovanissimi da cui il Gran premio che oggi porta, giustamente, il suo nome. Ha affidato il settore tecnico ad un uomo che, per quanto discutibile, si è rivelato un profondo conoscitore dell'ambiente e ha ottenuto risultati notevoli (con il lavoro dei maestri e delle società). Nostini è rimasto al comando della nostra federazione per trent'anni, comandando in prima persona, sulla base di un livello culturale che lo ha contraddistinto come leader, circondato di consiglieri di notevole profilo anche se poco coinvolti nella gestione della federazione.
    Renzo Nostini è stato l'uomo giusto, al posto giusto, nel momento giusto. Non ha avvertito il cambiamento dei tempi e, soprattutto, non ha saputo istruire un delfino che continuasse la sua opera. Ciò che è venuto dopo è storia recente, ciò che impera adesso è una monarchia poco illuminata e gretta, lontana dai valori fondanti dello sport, che riflette la deriva individualistica dei tempi e dei "politici" attuali.
    Il sistema attuale è senza sbocco, una spirale che si chiude in se stessa, destinata alla implosione. A chi vuoi che interessino i problemi delle società, la loro sopravvivenza in un sistema in continua evoluzione, ancora più in crisi per i disgraziati effetti della pandemia.
    Alberto COLTORTI

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  5. Caro Alberto, tutto vero quanto tu scrivi, anche se in pochissimi sappiamo chi era il delfino designato, ma che il grande Renzo Nostini purtroppo deluse e che si eclissò dall'orizzonte schermistico.
    Probabilmente questo è stato il suo solo errore, altrimenti avremmo ben altra Federazione con un ben altro profilo gestionale e conoscendo la persona che era disponibile a raccogliere la sua eredità, oggi saremmo in ben altre mani e sicuramente con una ben altra immagine e considerazione, con tecnici più professionalizzati e società, non voglio dire più ricche, ma sicuramente meglio strutturate, anche economicamente con malefiche pandemie in corso.
    Ma i giorni trascorsi non tornano dietro, dobbiamo pensare al futuro dei molti giovani che hanno interesse alla pratica sportiva e se schermistica, penso ne saremmo tutti più felici, ma penso, come ho sempre pensato e agito,anche a coloro che non hanno la possibilità di pagare una giusta quota sociale, preso atto che lo stato e tutti i parlamentari, inclusi i dirigenti degli Enti dipendenti, C.O.N.I e Sport e Salute compresi, non conoscono la "Carta dei diritti alla pratica sportiva dei Bambini e Ragazzi (Cap. 3, Art. 24) della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea (o fanno finta di non conoscere).
    Alberto, il mio augurio che mi pongo e quello, che in occasione delle future elezioni per il rinnovo delle cariche federali, si candidano persone con un curriculum imprenditoriale e comprovate esperienze in società sportive e non da candidati amici degli amici occupatori di poltrone, mai competitivi nelle discussioni dei Consigli Dirittivi.
    Mario Castrucci

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