Vincenzo Spadafora |
Lo stesso competente Ministro, Vincenzo Spadafora, ha rappresentato il fatto che non
esistono le condizioni per prevedere riaperture delle varie attività sportive,
avendo indirettamente così risposto, nel corso della trasmissione Porta a
Porta, a chi auspicava una riapertura graduale dello sport:
"Mi dispiace dare una notizia negativa, ma non esistono le
condizioni sanitarie per prevedere le riaperture. Dobbiamo prepararci alla
proroga delle chiusure, aiuteremo tutto il settore. Allenatori e tecnici dei
centri sportivi, ma anche chi lavora nelle palestre, nelle hall per esempio,
avranno altri bonus dopo quelli di marzo, aprile e maggio. Da domattina la
Società Sport e Salute erogherà il bonus di novembre da 800€, potrebbe essere
così anche a dicembre. Pensiamo poi alle società e per loro ci sarà il
"fondo perduto", per sopperire alla spese di affitto ma anche a
quelle spese fatte per mettersi in regola nei mesi scorsi. Resta il sistema dei
colori e vale anche per lo sport. Nelle regioni gialle, arancioni e rosse non è
possibile svolgere determinate attività e sarà difficile riaprire prima del
2021. Anche se tra due settimane i dati saranno migliori ci troveremo di fronte
a mesi difficili e dovremo fare sacrifici, non sarà come in estate".
Le
dichiarazioni del Ministro sono assolutamente condivisibili, in termini di
salvaguardia della salute pubblica, e ciò dovrebbe far pensare ad un ulteriore
rinvio delle elezioni dei grandi elettori, programmate per il 13 dicembre p.v.,
e ad un necessario e conseguente, ma del tutto inevitabile, slittamento di
tutti gli altri momenti elettorali a seguire (regionali e nazionali) da qui a
febbraio/marzo 2021.
Voglio immaginare
che la Federazione Italiana Scherma ci stia pensando: se non lo facesse sarebbe
completamente ingiustificabile; unica possibilità per ritenere non necessario
il rinvio, e tenere così indenne la Federazione da una tale irresponsabile
scelta, è che la stessa stia considerando la fattibilità di effettuare votazioni
ed assemblee On-Line, attraverso l’utilizzo di piattaforme digitali che
consentano lo svolgimento dell’esercizio di voto per tutti i momenti elettivi
(regionali e nazionali), ma in grado di assicurare a tutti (elettori ed eletti)
le consuete e dovute garanzie di anonimato e segretezza del voto, da un lato, e
certezza del risultato, dall’altro, come è attualmente in uso in taluni
ambienti della politica.
Passando
poi all’aspetto economico, le affermazioni del Ministro evidenziano che gli operatori
sportivi non hanno ricevuto il bonus per i mesi di giugno, luglio agosto,
settembre, ottobre e novembre:, cioè, ben sei mesi. Ma anche i club non stanno
meglio, anzi molti di loro, con allenatori e collaboratori sotto contratto,
devono provvedere mensilmente al pagamento delle loro rispettive spettanze: con
l’ovvio risultato che, al danno subito per il mancato introito delle quote
associative, vi si aggiunge il rispetto di contratti in essere.
Nel mondo
della scherma, sono pochi gli allenatori (maestri) sotto contratto, mentre vi è
un gran numero di collaboratori che percepisce il solo rimborso spese, che il
più delle volte non supera i 10.000 euro, soglia per la quale non viene versata
la ritenuta di acconto.
Allora, la
domanda sorge spontanea: ma a queste persone, che hanno come unica fonte di
reddito il precitato rimborso, il quale è stato praticamente azzerato
dall’evento pandemico, la nostra Federazione ha mai pensato concretamente? Ha
mai pensato ad una forma di indennizzo in favore delle figure che maggiormente
ne stanno risultando colpite, quasi irrimediabilmente? Al di là dell’iniziativa
di aver deliberato di restituire la quota di affiliazione relativa all’anno
2019/20 ai club che si riaffilieranno per l’anno 2020/2021, la FIS ha fatto altro
di ben più consistente?
Ora, pur considerando
- e lo dico in tutta sincerità - apprezzabile e lodevole la succitata
“restituzione” federale, a me francamente pare che ciò non sia assolutamente
sufficiente a garantire la “sopravvivenza” dei sodalizi sportivi e di quelle
società, specie medio-piccole, che oggi più di tutte risentono dei negativi
effetti della pandemia e che, dibattendosi tra mille difficoltà e infinite
traversie, si sforzano di resistere.
Penso che
si possa e debba fare di più, basta volerlo; e, quindi, si debbano erogare
aiuti più consistenti, attingendo a quelle risorse non utilizzate, tutt’ora
esistenti ed ancora nella disponibilità delle casse federali.
Infatti, se
è vero - come è vero - che le attività dei clubs sono state ridimensionate, se
non del tutto annullate, anche la F.I.S., per parte sua, ha ridotto, e di
molto, le proprie: si pensi ad esempio all’organizzazione dei campionati
regionali e nazionali, che è stata procrastinata a gennaio 2021 e forse dovrà
essere ulteriormente prorogata; all’attività agonistica internazionale,
pressoché inesistente; all’avvenuta compiuta riduzione dell’attività
istituzionale-funzionale e amministrativa.
Dal sito federale si apprende che i contributi integrativi 2020 sono stati decurtati del 33% rispetto a quelli ricevuti per il 2019. La decisione di "Sport e Salute" sembra sia stata assunta sulla base dei numeri, cioè gli iscritti. Si tratta, appunto, di contributi integrativi e nulla a che vedere con quelli ordinari. Spiace a tutti subire penalizzazioni però, come afferma il presidente federale, "in questo tempesta bisogna mantenere dritta la barra e seguire la rotta verso la direzione della promozione su tutto il territorio". Su tale affermazione faccio una riflessione e mi chiedo se negli anni passati su tale argomento sia stato fatto tutto il necessario: lo valuteranno gli elettori.
Come accennato precedentemente, nonostante la penalizzazione subita, il rinvio a gennaio 2021, e forse anche oltre, dell'organizzazione dei campionati regionali e nazionali e la ridotta attività internazionale ha
comportato un notevole risparmio delle risorse finanziarie federali, che possono
fondatamente e ragionevolmente quantificarsi - anche in una semplicistica
determinazione - nell’ordine di € 1/1.500.000,00, e che potrebbe essere
destinato alle società ed in particolar modo ai Maestri, istruttori e
collaboratori destinatari, per il loro lavoro, di soli rimborsi spese.
Naturalmente, anche se le modalità di erogazione spettano alla FIS, mi sia consentito di precisare che - a mio sommesso avviso - detti aiuti dovrebbero destinarsi prioritariamente alle società, le quali, stabilita una quota per se stesse (affitti ed utenze varie), potrebbero stornare ai propri collaboratori la restante quota.
Ciò sarebbe, da parte Federale, un segnale di grande sensibilità verso le precitate realtà; ma nel caso in cui l’attuale Governo federale si dimostrasse insensibile a tali necessità, auspico che Maffei o Azzi (candidati alla Presidenza) vogliano tenere conto della grande sofferenza di chi con la scherma ci deve vivere e vogliano inserire nel loro programma un piano di interventi che possa alleviare le sofferenze economiche che il movimento schermistico sta sopportando.
MENTRE MI APPRESTO A CHIUDERE L'ARTICOLO, MI GIUNGE NOTIZIA CHE SI SONO TENUTE LE ELEZIONI NEL COMITATO INTERNAZIONALE SCHERMA PARALIMPICA (WHEELCHAIR FENCING). L’ITALIA HA CANDIDATO IL CONSIGLIERE ANCARANI IN SOSTITUZIONE DELL'USCENTE PASTORE. IL CONSIGLIERE FEDERALE ROMAGNOLO NON E' STATO ELETTO E PER LA PRIMA VOLTA NON AVREMO RAPPRESENTANTI IN QUELL'IMPORTANTE CONSESSO.
Ho dato una occhiata sul sito federale e nessuna notizia è riportata su tale argomento, ma forse non so navigare e, quindi non sono riuscito a trovare alcun comunicato.
Ezio RINALDI
Per favore, non scrivete in anonimo perché non sarete pubblicati, anche se il vostro è positivo verso l'articolo.
RispondiEliminaOttimo articolo, Ezio, complimenti.
RispondiEliminaA chi ha orecchie da intendere, intenda!!!!
Un caro saluto.
Gaspare Fardella
Si cominciano a vedere gli effetti del dopo Scarso .....
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