01 dicembre 2020

QUANDO SI DICE: parlar Chiaro


Pubblico volentieri la lettera del M° COLTORTI Alberto in risposta a quella del candidato Presidente Paolo AZZI, di cui ho fatto menzione nell'articolo " AZZIvsMAFFEI: le squadre ed i programmi". La lettera la ritengo elegante e nei contenuti ineccepibile: quando si dice parlar chiaro!
Come sempre noi siamo qui per eventuali repliche.
Ezio RINALDI

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Napoli, 30 novembre 2020

Caro Paolo,

leggo ora il tuo invito elettorale e rispondo attraverso lo stesso canale di comunicazione.

La tua lettera, priva di programmi, presenta le candidature e traccia un metodo, quello del dialogo con la base, attraverso il quale raccogliere spunti per ben operare nel futuro.

Sottolinei la presentazione di ben sette nuovi nomi alla carica di Consigliere Federale come sinonimo di rinnovamento ed espressione di forze nuove. Permettimi di dubitare temendo la prosecuzione di un lavoro nel solco tracciato da Giorgio Scarso che, nella mia opinione, sarebbe bene si chiudesse in maniera definitiva. Negli ultimi anni, a mio avviso, l’attuale Presidente non ha portato alcun beneficio al nostro movimento, ma soprattutto non ha mantenuto le sue stesse promesse elettorali. Al proposito vorrei citare le sue parole dal programma 2013 – 2016: “ Volevo evitare che, una mia ricandidatura potesse essere vista come un tentativo di monopolizzare la gestione di un mondo, quale quello della scherma italiana, che appartiene a tutti ed in cui ciascuno ha il diritto-dovere di sentirsi coinvolto. … Ecco perché, insieme a coloro con cui abbiamo portato a termine l’esperienza della gestione federale nell’ultimo quadriennio, mi ripropongo al giudizio del mondo della scherma, per quello che, qualora la base elettorale scegliesse di darmi ulteriore fiducia, sarebbe, per mia scelta, il mio ultimo mandato da Presidente federale.”. Non so se ha ragione chi afferma che da quel momento è prevalso l’innamoramento per il potere fine a se stesso; di certo ritengo che questo governo federale non ha fatto del dialogo con la base il suo punto di forza. Anzi. Si può citare l’inutile e prepotente lotta all’Accademia Nazionale di Scherma, miseramente fallita con il giudizio tombale del Consiglio di Stato, si può parlare della “militarizzazione della scherma italiana” che, al di là dei meriti, premia chi vesta la divisa di un corpo dello stato attraverso una corsia preferenziale, dello svuotamento di prerogative dell’A.I.M.S. che non è più l'associazione che tutela gli interessi della categoria magistrale, ma una insolita associazione sportiva dilettantistica, a cui è stata affidata la gestione della formazione. Non so se hanno ragione coloro che motivano tale delega federale quale riconoscimento all’appoggio elettorale, di certo nessuno può negare che la governance dell'AIMS svolga, anche in questa tornata elettorale, un ruolo politico di parte. Personalmente disapprovo la politica della trasformazione dei maestri di scherma che hanno scelto di abbracciare tale attività lavorativa a dei semplici hobbisti indegni d’inquadramento professionale. Ancora peggiore è vedere la nostra Comunità non credere più al merito, soprattutto per l'eccessiva discrezionalità nelle convocazioni di atleti, tecnici e arbitri. Potrei raccontare più di un episodio in cui sono stato protagonista o vittima se non fosse che sposterei la questione di su un piano personale. Poiché i vertici tecnici sono, da Statuto, affidati al Presidente, permettimi di dubitare che tu, Paolo, Ancarani, De Bartolomeo, Autuori, Randazzo e Manzoni, siate il nuovo, altra cosa, vogliate perseguire obiettivi diversi e con altre modalità. Avendo fatto parte del Consiglio Federale è indubbio che ne abbiate approvato le scelte.

Ancora oggi il metodo discrezionale non è cambiato e l’ombra del Presidente uscente aleggia su di voi. Prova ne sia la vicenda del Consigliere, in quota maestri, Salvatore Lauria e delle sue doppie dimissioni, dal Consiglio Federale e dall’Associazione Italiana Maestri di Scherma. Forse Lauria non ha gradito, dopo aver servito fedelmente la causa in questo quadriennio, il “desiderata” del Presidente circa il nuovo leader dell’AIMS, che

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si vocifera sarà un altro, l’ennesimo, militare? Mi chiedo, quale autonomia possa ancora avere l’associazione dei maestri oramai svuotata del suo ruolo di tutela degli insegnanti?

Vorrei poi parlare dei singoli che conosco, per esempio del consigliere uscente e riproposto nel tuo gruppo, Alberto Ancarani, reduce da una sonante sconfitta nelle elezioni del Comitato Esecutivo della Federazione Internazionale Paralimpica, a riprova dell’inefficacia dell’azione federale anche in quell’ambito.

A rappresentare i maestri di scherma vedo Giovanna Trillini, sicuramente ottima persona, ex atleta e insegnante. Esprimo però dubbi sulla sua capacità di rappresentare un mondo di cui non sente propriamente le urgenze vivendo il privilegio dell’attività lavorativa nei Carabinieri e la presenza nello staff della nazionale. Sarà realmente in grado d’interpretare le esigenze del maestro di scherma civile che ha scelto questa professione? Sarà in grado d’invertire la disgraziata diaspora dei suoi colleghi, sempre ed esclusivamente civili, che hanno deciso di emigrare all’estero? Sarà in grado di tutelare chi vuole concorrere alla pari per cariche apicali nell’ambito dei tecnici federali ricordando che i sei commissari tecnici sono tutti di provenienza militare o paramilitare benché rappresentino, nel panorama dei maestri di scherma, una sparuta minoranza? Sarà in grado, ancora, di essere super partes nei conflitti d’interesse che potrebbero vederla coinvolta essendo inserita nello staff delle squadre nazionali?

Lo stesso dicasi per il finanziere frascatano Valerio Aspromonte in merito alla capacità di portare avanti le istanze del 99,9 percento degli atleti che sono civili. Quale sarà la sua posizione relativamente ai problemi della distribuzione delle risorse da impiegare nelle diverse attività della Federazione, riguardo alla compilazione di un calendario compatibile alle esigenze dei non professionisti, delle località dove svolgere le gare e così via? Del resto gli atleti di élite, tutti professionisti, sono già tutelati, giustamente, dalla Commissione omonima che ne cura gli interessi in ambito federale!

Non ho il piacere di conoscere la sig.ra Joelle Piccinino ma so che è stata nominata dal Consiglio Federale componente degli organi di giustizia e allo stesso tempo convocata in nazionale Master e organizzatrice dei Campionati Assoluti, sempre su delibera del Consiglio Federale. Mi chiedo se non ci sano gli estremi per parlare di conflitto d’interessi per quanto previsto dalle norme della giustizia sportiva, all’articolo 3, che ti invito a leggere.

In conclusione, caro Paolo, penso che la squadra di cui fai parte non si distingua per quel rinnovamento da te proclamato.

Mi sarebbe piaciuto se avessi espresso candidati effettivamente nuovi, al di sopra delle parti, e se avessi dichiarato, nei tuoi propositi, la risoluzione dei conflitti d’interesse, il ritorno alla meritocrazia, il ridimensionamento degli incarichi ai militari, attraverso i quali il Governo tanto contribuisce al professionismo e alla professionalità del nostro mondo, se avessi cominciato ad affrontare le problematiche dei maestri di scherma che nell’ultima assemblea hai voluto falsamente indicare come “tecnici”.

Sicuramente, Paolo, non avrai l’appoggio del Club Scherma Napoli, che ho l’onore di rappresentare, non trovando nelle premesse della tua lettera il riferimento a quei principi meritocratici e di tutela della classe magistrale che ho ricordato.

Ti saluto cordialmente,

             Il Presidente
            del Club Scherma Napoli
            (Alberto Coltorti)


Il PRESIDENTE


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