Sala scherma: Liceo Scientifico “G. Galilei” - Via S. Domenico al C.so Europa - 80126 – NAPOLI
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CF: 94151890632
Napoli, 30 novembre 2020
Caro
Paolo,
leggo
ora il tuo invito elettorale e rispondo attraverso lo stesso canale di
comunicazione.
La
tua lettera, priva di programmi, presenta le candidature e traccia un metodo,
quello del dialogo con la base, attraverso il quale raccogliere spunti per ben
operare nel futuro.
Sottolinei
la presentazione di ben sette nuovi nomi alla carica di Consigliere Federale
come sinonimo di rinnovamento ed espressione di forze nuove. Permettimi di
dubitare temendo la prosecuzione di un lavoro nel solco tracciato da Giorgio
Scarso che, nella mia opinione, sarebbe bene si chiudesse in maniera
definitiva. Negli ultimi anni, a mio avviso, l’attuale Presidente non ha
portato alcun beneficio al nostro movimento, ma soprattutto non ha mantenuto le
sue stesse promesse elettorali. Al proposito vorrei citare le sue parole dal
programma 2013 – 2016: “ Volevo evitare che, una mia ricandidatura potesse
essere vista come un tentativo di monopolizzare la gestione di un mondo, quale
quello della scherma italiana, che appartiene a tutti ed in cui ciascuno ha il
diritto-dovere di sentirsi coinvolto. … Ecco perché, insieme a coloro con cui
abbiamo portato a termine l’esperienza della gestione federale nell’ultimo
quadriennio, mi ripropongo al giudizio del mondo della scherma, per quello che,
qualora la base elettorale scegliesse di darmi ulteriore fiducia, sarebbe, per
mia scelta, il mio ultimo mandato da Presidente federale.”. Non so se ha
ragione chi afferma che da quel momento è prevalso l’innamoramento per il
potere fine a se stesso; di certo ritengo che questo governo federale non ha
fatto del dialogo con la base il suo punto di forza. Anzi. Si può citare
l’inutile e prepotente lotta all’Accademia Nazionale di Scherma, miseramente
fallita con il giudizio tombale del Consiglio di Stato, si può parlare della
“militarizzazione della scherma italiana” che, al di là dei meriti, premia chi
vesta la divisa di un corpo dello stato attraverso una corsia preferenziale,
dello svuotamento di prerogative dell’A.I.M.S. che non è più l'associazione che
tutela gli interessi della categoria magistrale, ma una insolita associazione
sportiva dilettantistica, a cui è stata affidata la gestione della formazione.
Non so se hanno ragione coloro che motivano tale delega federale quale
riconoscimento all’appoggio elettorale, di certo nessuno può negare che la
governance dell'AIMS svolga, anche in questa tornata elettorale, un ruolo
politico di parte. Personalmente disapprovo la politica della trasformazione
dei maestri di scherma che hanno scelto di abbracciare tale attività lavorativa
a dei semplici hobbisti indegni d’inquadramento professionale. Ancora peggiore
è vedere la nostra Comunità non credere più al merito, soprattutto per
l'eccessiva discrezionalità nelle convocazioni di atleti, tecnici e arbitri.
Potrei raccontare più di un episodio in cui sono stato protagonista o vittima
se non fosse che sposterei la questione di su un piano personale. Poiché i
vertici tecnici sono, da Statuto, affidati al Presidente, permettimi di
dubitare che tu, Paolo, Ancarani, De Bartolomeo, Autuori, Randazzo e Manzoni,
siate il nuovo, altra cosa, vogliate perseguire obiettivi diversi e con altre
modalità. Avendo fatto parte del Consiglio Federale è indubbio che ne abbiate
approvato le scelte.
Ancora oggi il metodo discrezionale non è
cambiato e l’ombra del Presidente uscente aleggia su di voi. Prova ne sia la
vicenda del Consigliere, in quota maestri, Salvatore Lauria e delle sue doppie
dimissioni, dal Consiglio Federale e dall’Associazione Italiana Maestri di
Scherma. Forse Lauria non ha gradito, dopo aver servito fedelmente la causa in
questo quadriennio, il “desiderata” del Presidente circa il nuovo leader
dell’AIMS, che
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si vocifera sarà un altro, l’ennesimo,
militare? Mi chiedo, quale autonomia possa ancora avere l’associazione dei
maestri oramai svuotata del suo ruolo di tutela degli insegnanti?
Vorrei
poi parlare dei singoli che conosco, per esempio del consigliere uscente e riproposto
nel tuo gruppo, Alberto Ancarani, reduce da una sonante sconfitta nelle
elezioni del Comitato Esecutivo della Federazione Internazionale Paralimpica, a
riprova dell’inefficacia dell’azione federale anche in quell’ambito.
A
rappresentare i maestri di scherma vedo Giovanna Trillini, sicuramente ottima
persona, ex atleta e insegnante. Esprimo però dubbi sulla sua capacità di
rappresentare un mondo di cui non sente propriamente le urgenze vivendo il
privilegio dell’attività lavorativa nei Carabinieri e la presenza nello staff
della nazionale. Sarà realmente in grado d’interpretare le esigenze del maestro
di scherma civile che ha scelto questa professione? Sarà in grado d’invertire
la disgraziata diaspora dei suoi colleghi, sempre ed esclusivamente civili, che
hanno deciso di emigrare all’estero? Sarà in grado di tutelare chi vuole
concorrere alla pari per cariche apicali nell’ambito dei tecnici federali
ricordando che i sei commissari tecnici sono tutti di provenienza militare o
paramilitare benché rappresentino, nel panorama dei maestri di scherma, una
sparuta minoranza? Sarà in grado, ancora, di essere super partes nei conflitti
d’interesse che potrebbero vederla coinvolta essendo inserita nello staff delle
squadre nazionali?
Lo
stesso dicasi per il finanziere frascatano Valerio Aspromonte in merito alla
capacità di portare avanti le istanze del 99,9 percento degli atleti che sono
civili. Quale sarà la sua posizione relativamente ai problemi della
distribuzione delle risorse da impiegare nelle diverse attività della
Federazione, riguardo alla compilazione di un calendario compatibile alle
esigenze dei non professionisti, delle località dove svolgere le gare e così
via? Del resto gli atleti di élite, tutti professionisti, sono già tutelati,
giustamente, dalla Commissione omonima che ne cura gli interessi in ambito
federale!
Non
ho il piacere di conoscere la sig.ra Joelle Piccinino ma so che è stata
nominata dal Consiglio Federale componente degli organi di giustizia e allo
stesso tempo convocata in nazionale Master e organizzatrice dei Campionati
Assoluti, sempre su delibera del Consiglio Federale. Mi chiedo se non ci sano
gli estremi per parlare di conflitto d’interessi per quanto previsto dalle
norme della giustizia sportiva, all’articolo 3, che ti invito a leggere.
In
conclusione, caro Paolo, penso che la squadra di cui fai parte non si distingua
per quel rinnovamento da te proclamato.
Mi sarebbe piaciuto se avessi espresso
candidati effettivamente nuovi, al di sopra delle parti, e se avessi
dichiarato, nei tuoi propositi, la risoluzione dei conflitti d’interesse, il
ritorno alla meritocrazia, il ridimensionamento degli incarichi ai militari,
attraverso i quali il Governo tanto contribuisce al professionismo e alla
professionalità del nostro mondo, se avessi cominciato ad affrontare le
problematiche dei maestri di scherma che nell’ultima assemblea hai voluto
falsamente indicare come “tecnici”.
Sicuramente, Paolo, non avrai l’appoggio del
Club Scherma Napoli, che ho l’onore di rappresentare, non trovando nelle
premesse della tua lettera il riferimento a quei principi meritocratici e di
tutela della classe magistrale che ho ricordato.
Ti saluto cordialmente,
del Club Scherma Napoli
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