11 luglio 2025

LA FEDERAZIONE AUMENTA L'ISCRIZIONE ALLE GARE

Accadde nel 2012 dopo che Giorgio Scarso fu rieletto presidente, che l'iscrizione alle gare aumentò da 15 a 20€. Esordì dicendo: “Mettiamoci l’anima in pace: soldi non ce ne sono” da cui capimmo che le gare sarebbero aumentate, cosa che avvenne con puntualità svizzera.

Questa volta nonostante i bilanci ben messi, l’aumento per la partecipazione alle gare è arrivato lo stesso, giustificato dal fatto che i costi arbitrali di ogni competizione stanno diventando un peso federale. Oltre a questo non possiamo ignorare il fatto che la curva dei partecipanti, intrecciata con quella dei costi del noleggio delle pedane e gli affitti dei palasport, unito al costo arbitrale, fino a un certo punto risultano convenienti, ma se superano un limite che per ora io non conosco, diventano sì gare che inorgogliscono i Comitati regionali, e gli enti organizzatori, ma alla fine presentano problemi di costi-benefici non indifferenti.

Tempo fa avevo individuato nelle gare piccole, cioè regionali, un vantaggio per i COL (Comitati organizzatori locali) e la FIS, prevedendo che le gare con grandi numeri sarebbero state ridimensionate. Ero poi stato raggiunto da una persona che mi diceva che la mia lettura non era vera, cioè che a ogni gara regionale lombarda, il Comitato regionale doveva mettere di tasca sua la differenza per colmare i pagamenti degli arbitri, ma che anche i COL non riuscivano a rientrare nei costi, nonostante i grandi numeri.

Eppure quando io organizzai la mia unica gara a Treviglio – BG (Qualificazione regionale assoluti di spada M e F) incassai una cifra di tutto rispetto per il bilancio della piccola società che dirigo. Qualcosa era accaduto negli ultimi anni? Forse sì, ma allo stesso tempo e sempre forse, è mancata l’analisi del bilancio, pre e post gara, pensando che aumentando il numero di partecipanti alle gare, il guadagno sarebbe aumentato. E invece no. Quando infatti si superano certi numeri, come accennavo prima, si invertono i profitti. Aumentano infatti le pedane, cioè i costi di montaggio e smontaggio, le location devono essere più capienti, si passa perciò dalle grandi palestre ai palasport e affini, che hanno costi ben maggiori, e infine gli arbitri, perché per restare nei tempi è necessario aumentare l’attività arbitrale e quindi i costi relativi.

Mi chiedo se sia giusto o no organizzare gare corte per tutte e sei le armi, mettendo un tetto massimo a pedane e arbitri (e atleti), per ottenere la magica cifra che consente di tenere a bada costi e benefici per FIS e COL. Ai managers l’ardua sentenza.

Nel frattempo sta girando infatti in modo febbrile presso le società sportive lombarde la richiesta di organizzare le gare perché per ora l’offerta è andata semi deserta: “tanto sbatti e poco guadagno” è il commento che serpeggia fra le pedane. Credo infatti che se si fossero attuati per tempo adatti correttivi, l’aumento del costo delle gare forse si sarebbe potuto evitare.

Non faccio mistero del fatto che la riforma del calendario era e rimane necessaria, e il tempo per farlo era ed è in questo quadriennio, in quanto nel precedente, il Covid non ha di certo aiutato.

Spero quindi in una riforma sensata e più agile rispetto a quella attuale, ovviamente sempre confortato da solidi ben stretti numeri alla mano.

Fabrizio ORSINI

Nessun commento:

Posta un commento