Da qualche tempo mi occupo di storia della scherma,
specie di quella da Masaniello Parise e dintorni in qua. Per tutta la scherma
esistente in Italia prima di questo periodo, mi sono sempre affidato
all'intuito personale e allo studio amatoriale, finché non mi sono imbattuto in
un manuale del 1600 che mi ha appassionato a tal punto che ricercando
informazioni nel web, mi sono imbattuto in veri e propri studiosi e praticanti
della scherma storica, che umilmente e pieni di entusiasmo oltre che studiare,
insegnano con enorme successo un po' in tutta Italia.
Il primo contatto con la realtà della Scherma storica
la ebbi durante il Corso Istruttori a Norcia nel 2005. Non nego che ero
scettico e seguii una lezione di storia della scherma con un atteggiamento che
non mi vergogno a dire fra il sarcastico e lo sprezzante. Mi ricredetti dopo
solo 5 minuti quando capii che la storia della scherma, oltre ad arricchire le
proprie conoscenze schermistiche, metteva in crisi molti preconcetti e insegnamenti
che io stesso avevo subito anche da bambino e che rividi poi anche durante il
corso, nell'insegnamento di alcuni maestri. Mi pregio di fare un solo esempio,
ovvero quello, nel fioretto, di tirare i colpi con una e una sola posizione di
pugno, quella di terza e se si gira in altra posizione, bacchettate e grandi
strilli del maestro...peccato che nel manuale le posizioni di pugno sono ben
sette. Il mio mondo schermistico si stava incrinando, la prima picconata era
arrivata dritta nel segno.
Successivamente la storia si arricchisce di aneddoti e
incontri, con persone che guardavano alla storia del nostro sport con un animo
insolito per i miei standards. Io che per moltissimi anni ho studiato la
storia, e soprattutto la storia dell'architettura e dell'arte, mie grandi
passioni, vedevo la storia di sportivi, di manualisti, che piazzavano poesiole
dozzinali e aforismi da taverna, come incipit dei loro testi, e le storie di
campioni e sale scherma e maestri vari conosciuti e sconosciuti, ecco, li
vedevo come attività non di eroi dell'arte, come Michelangelo o Bernardo
Buontalenti, ma come le storie di alcune famiglie di quartiere che si
raccontano sul ciglio della...pedana e nulla più. Niente di più sbagliato!
No la storia della nostra disciplina è complessa, viva
e ricchissima, intrecciata con il potere, la vita e la morte, con duelli,
battaglie e passioni, vendette, pugnalate e affondi, parate e risposte, battute
e botte, sciabolate e infiorettate, e arresti inarrestabili che meritano di
essere conosciuti, molto di più della vita, con tutto il rispetto, di un
qualsiasi giocatore di tennis, o di baseball o basket americano, vite che
affollano le librerie italiane, come se fossero vite di santi, di filantropi,
divinità seminuove che non aspettano di trovare un posto nel cuore di chi
legge. Mentre in Italia, Nedo Nadi, o Italo Santelli, o Marzi o chi voglia
aggiungere un nome a piacimento pescandolo ad occhi chiusi puntando un dito
sull'enorme elenco di campioni che il mondo ci invidia, lo aggiunga pure, io ho
solo cominciato la lista, a voi quella di completarla ovviamente. Ma non solo.
Dicevo che mi sono imbattuto in un manuale del 1600 la
cui lettura mi ha dato una soddisfazione enorme, e le mie ricerche, con qualche
mail qui e là, mi hanno portato a conoscere una realtà che in Italia è giovane,
rispetto al resto del mondo, ma non è meno ricca. Nel mondo moltissimi
schermitori storici, leggono il Marozzo, o il Giganti o il Marcelli, tradotti
nella loro lingua o addirittura in originale previo corso di italiano e non si
contano le pubblicazioni in inglese di alcuni di questi manuali, mentre magari
mancano le edizioni curate bene, con appropriati riferimenti, qui in patria
(paradosso tutto italiano ovviamente).
Dal punto di vista delle società possiamo dire che
sono tantissime, e in una certa proporzione anche di più delle società di
scherma sportiva, detta olimpica, e sono presenti in regioni e in provincie
anche dove la scherma sportiva non c'è, segno della facilità di insegnamento e
dell'apprezzamento in generale. E il mondo ci sta a guardare, è alla fermata
della storia e aspetta che l'Italia con il suo strabordante, inestimabile,
geniale come al solito, patrimonio schermistico, dicevo aspetta che l'Italia
passi e dica al resto del mondo: eccoci, salite che vi facciamo vedere com'è la
scherma! Smettendo di voler parlare a tutti i costi solo e soltanto UNA e una
sola lingua, smettendo che si scriva una sola scherma nei nostri atleti, perché
quel che conta è il regolamento, giusto? ma la scherma, ve lo dice uno che
misura l'insegnamento con il risultato sportivo, NON è una sola, sono tante,
tantissime, e vanno rispettate, come si rispetta il maestro che la insegna.
Ho scritto il pensiero che riassume alcuni sentimenti
che mi hanno inviato e che certamente quelli che si occupano del settore non
faranno fatica a capire, credimi. Scritto in un italiano colto, con citazioni
che gli storici apprezzeranno e che faranno tremare certi addetti.
ciao e alla prossima
Fabrizio ORSINI
-- COMPAGNIA DELLA SCHERMA LOMBARDA ASD
Via San Bernardino da Siena n°9
24047 Treviglio – BG
tel fax 0363 45927
cell. 349 2195349
Ma fate ancora corsi di scherma storica a Treviglio?
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