2^ LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE
ITALIANA SCHERMA, SIG. GIORGIO SCARSO
Al Presidente F.I.S. sig.
Giorgio Scarso
Al Presidente
del CONI dott. Giovanni Malagò
Al blog Piazza
della Scherma
Gentilissimo Sig. Rinaldi,
torno a bussare alla porta del suo blog, probabilmente abusando della sua
ospitalità , ma ritengo corretto concludere il percorso che ho avviato nel
momento in cui le ho chiesto la pubblicazione della mia lettera aperta al Presidente
Scarso.
Ritenevo, nel momento in
cui le ho chiesto di pubblicare quella lettera, che di lì a poco avrei ricevuto
una risposta da parte del Presidente, direttamente sul suo blog o, magari, con
email privata che avrei, in questo caso, reso pubblica per riguardo ai suoi
lettori.
E’ invece trascorsa una
settimana senza che, neppure per cortesia spicciola,- (anni fa l’audace Esedra
ha ricevuto maggiore considerazione!) -, il Presidente abbia ritenuto di dover dare
un cenno di riscontro.
Il Presidente ha, dunque, scelto
di rispondermi con un assoluto, totale silenzio.
Ma il silenzio, si sa,
come qualunque atto umano è soggetto ad interpretazione.
Chi trascura di offrire risposta ad una
legittima domanda assume il rischio dell’interpretazione di tale scelta.
Interpretazione che, ovviamente, cadrà sui motivi della mancata risposta così
come sul suo significato intrinseco.
Terrò per me quella che
ritengo essere la ragione che ha spinto il Presidente ad ignorare il grave tema
portato alla sua attenzione, ciascuno se ne formerà l’idea che vorrà ; proverò,
invece, ad attribuire un significato a questo tipo di risposta. E per fa ciò
devo analizzare i dati che ho a disposizione.
In primo luogo non potrò
non considerare i rumours che hanno
seguito la pubblicazione della mia lettera
aperta e tra questi metterò la riferita promessa di una denunzia da parte
del sig. Barrera per le false parole che gli avrei attribuito, promessa non
ancora attuata; la velata condanna per la scelta, quanto meno intempestiva, del
delegato provinciale, sussurratami da ambienti istituzionali.
Quindi vaglierò i fatti, e
cioè l’immediata sparizione delle sole immagini da me segnalate a fronte del
sereno e imperturbato mantenimento di altre briose fotografie; ne riporto, di
seguito, alcune a mo’ di esempio per comodità di chi legge:
1. L’arbitro internazionale Emanuele Bucca sul sito dell’a.s.d.
Conad Scherma Modica
2. L’arbitro internazionale Emanuele Bucca sul sito dell’a.s.d.
Mazara Scherma (Comincia nel migliore dei modi l'anno 2010 per la
Mazara Scherma A.s.d. grazie al suo arbitro…. - See more at:
Dati questi elementi,
dunque, quale deduzione può trarsi?
Se il silenzio avesse
voluto significare una conferma della correttezza dell’operato del sig.
Barrera, in questo momento, con ogni evidenza, starei scrivendo la mia difesa
dinanzi ad un giudice della Repubblica, e non potrei più trovare foto di
arbitri federali spigolando nei siti delle associazioni schermistiche
affiliate.
Ma così non è: quello che
scrivo è soltanto una lettera da destinare al blog Piazza della Scherma e
potrei scaricare almeno una foto che ritrae un arbitro da ognuno dei siti delle
associazioni schermistiche italiane.
Debbo allora ritenere che
il Presidente, pur non condividendo l’iniziativa del delegato regionale del
GSA, non abbia voluto sconfessarlo, e facendo proprio il pensiero di Wittgenstein secondo
cui su ciò di cui non si può parlare è bene tacere, abbia scelto lo scortese, ma senz’altro conveniente, ripiego del silenzio.
Non posso dire come avrei
agito al suo posto non essendo persona abituata a portare il greve fardello di
una presidenza, so soltanto che sono veramente felice che nessuno, neppure un
Presidente, abbia ritenuto di potere mettere nero su bianco che è vietato
mostrare fotografie di arbitri durante manifestazioni pubbliche perché tali
foto sono “incompatibili”.
Egregio Presidente, non
posso non essere d’accordo con lei: le Regole del Diritto non potranno mai
essere soppresse, neppure nello sport!
Avv. Paola Puglisi
Per un mio errore è tata cancellata la 2^ lettera aperta al Presidente FIS. Scusandomi con i lettori, sto cercando di ricostruire la cronistoria dei commenti. Troverete sicuramente qualche distonia rispetto alla precedente pubblicazione, ma una volta cancellato un articolo non è più recuperabile.
RispondiEliminaEzio RINALDI
"Gent.mo Sig. Rinaldi, sono lieta di trovarla del mio stesso avviso.
RispondiEliminaLe assicuro che ogni risposta che riceverò troverà , con il suo consenso, spazio sul suo blog. Ritengo, infatti, che si tratti di temi troppo delicati per rimanere confinati nel segreto di una cameretta.
Ringraziandola ancora una volta, porgo i miei più cordiali saluti.
Paola Puglisi"
"Gent.mo sig. Rinaldi, dalle mie parti vale l’antico proverbio secondo cui ogni lingua ha un suo proprio silenzio. Non c’è dubbio che le argomentazioni dell’avv. Puglisi siano assolutamente condivisibili, tuttavia l’analisi non mi pare esaustiva. E’ vero che in molti casi il silenzio costituisce una delle arti della dialettica ma, in altrettanti casi, sarebbe miglior strumento il parlar chiaro piuttosto che il tacere; se le parole si bloccano in gola rischiano spesso di incancrenire. Mi domando pertanto se l’assoluto silenzio mantenuto fino ad oggi dal Presidente Giorgio Scarso, così come dai suoi consiglieri, sulle diverse e rilevanti questioni portate alla loro attenzione, possa essere esso stesso causa della mancanza di sobrietà che sembra caratterizzare l’attuale palcoscenico arbitrale Fis. Certamente, considerato il ruolo da leader rivestito dal Presidente, egli non potrà restare indenne da giudizi, critiche e censure laddove, a causa della perdurante inerzia, finisca con il dare l’impressione di voler addirittura sostenere certi istinti incontrollati. Penso che, continuando su questa strada, l’intera vicenda rischi di precipitare in un vorticoso gioco di specchi in cui alla fine sarà sempre più difficile distinguere chi riflette che cosa!
Cordiali saluti
dott. Antonello Fileccia"
Questi sono i soli commenti che sono riuscito a recuperare. Chiedo a chi è intervenuto di reinviami la loro posta e provvederò a ripubblicarli.
Chiedo ancora scusa per lo spiacevole inconveniente.
Ezio RINALDI