10 marzo 2014

L'ETICA SECONDO LA FEDERAZIONE ITALIANA SCHERMA


Gent.mo sig. Rinaldi

correva l’anno 1600  d.c.  quando il filosofo e frate domenicano Giordano Bruno  venne condotto in  Campo dei Fiori per essere arso vivo dal braccio secolare della Santa inquisizione: una morsa gli serrava la bocca per  impedirgli di parlare.

L’atto d’accusa: aver sostenuto l'infinità dell'universo, la molteplicità dei mondi, la non generazione delle sostanze e il moto della Terra.

A questo punto Lei si domanderà: ma cosa c’entra la F.I.S. con Giordano Bruno e il Sant’uffizio?

 Apparentemente nulla, nei fatti parecchio!

Da qualche giorno risulta pubblicato sul sito federale un codice etico di nuovo conio.

Gli artt. 8 e 9, rispettivamente rubricati come – “Rapporti con la stampa”  eMezzi di informazione” recitano che .<<i tesserati nonché tutti i soggetti di cui all’articolo 2, nell’intrattenere rapporti con organi di stampa o con altri mezzi di informazione, devono astenersi dal rilasciare dichiarazioni o comunicati che possano in qualsiasi modo ledere l'immagine della F.I.S. e/o di suoi organi e/o di altri tesserati e/o affiliati e/o dei soggetti di cui all’articolo 2. >> e che <<.. i comportamenti di cui al precedente articolo…. sussistono ancorché le espressioni vietate vengano esternate con qualsiasi mezzo, ivi compresa la introduzione e/o la partecipazione a discussioni su social network e/o blog presenti sulla rete internet.>>

Alcune domande si impongono:

  • Quando una dichiarazione può ritenersi sconveniente e lesiva  per l’immagine della F.i.s. o di un suo tesserato?
  • Sostenere che la F.I.S. non adotta i provvedimenti che le competono quando viene a conoscenza di talune condotte irregolari, è forse lesivo dell’immagine che vuole garantirsi ad ogni costo?
  • Sostenere che il presidente Scarso rimane in silenzio di fronte agli esposti che segnalano quei fatti e reclamano un suo autorevole intervento quale garante del buon funzionamento della F.I.S., è forse lesivo della sua immagine?
  • Sostenere che possano sussistere delle cointeressenze tra alcuni arbitri ed alcune società affiliate delle quali i primi sono sponsor ufficiali  o parenti di organi direttivi e/o magistrali di quelle stesse società,  è lesivo dell’immagine di quegli arbitri e di quelle società?
  • Sostenere che la pretesa di far rimuovere una legittima fotografia da un sito internet costituisca un vero è proprio abuso, è lesivo dell’immagine del pretendente?
  • Sostenere che un determinato CT non sia tecnicamente o funzionalmente adeguato a rivestire quel ruolo, è lesivo dell’immagine del CT?
    Certamente.
     Bisogna anche ammettere, però, che questo tipo di lesione è   pienamente compatibile con il diritto di critica costituzionalmente garantito.
     Il problema è soltanto quello del giusto contemperamento degli opposti interessi che la F.i.s. sembra avere abolito definitivamente : .<< i tesserati nonché tutti i soggetti di cui all’articolo 2, nell’intrattenere rapporti con organi di stampa o con altri mezzi di informazione, devono astenersi dal rilasciare dichiarazioni o comunicati che possano in qualsiasi modo ledere l'immagine della F.I.S……>>
    A questo punto non resta che ricercare il motivo di una tale decisione poiché il nostro Ordinamento Giuridico contiene già i parametri di  valutazione della legittimità dell’esercizio del diritto di critica, tenendo in debito conto l’esigenza del contemperamento degli interessi contrapposti, apprestando efficaci strumenti di tutela per chiunque voglia farvi ricorso.
    Il nuovo codice etico della F.i.s. sembra, invece, avere introdotto un principio inedito per un paese democratico: la minaccia di sanzioni disciplinari per chiunque, da oggi in poi, esterni in qualunque forma dichiarazioni o comunicati che in qualsiasi modo possano ledere l’immagine della fis o dei suoi organi e/o tesserati.
    Torniamo dunque al martirio di Giordano Bruno, l’eretico.
    In principio le eresie scaturirono dallo scontro del cristianesimo con le culture ebraica, greca e pagana, ma tante altre fiorirono come risposta alla corruzione della chiesa incorporando, in alcuni casi, stimolanti aneliti di ritorno alla semplicità evangelica ed all’amore per la verità.
    Eppure, nei primi secoli, la Chiesa delle origini contrastava e confutava le eresie con ammonimenti, esortazioni, omelie e scritti polemici, ma nessun eretico fu mai messo a morte. Solo quando il cattolicesimo diventò religione di stato, il potere iniziò a perseguitare violentemente gli oppositori,  devianti e dissidenti.
    Le estreme conclusioni a cui si giunse nel medioevo legittimarono, poi, l’intolleranza ideologica ed il fondamentalismo religioso.
    Tuttavia la storia insegna che una religione, così come un pensiero o una idea, non possono mai essere imposti fino in fondo in modo violento:  lo scopo può dirsi autenticamente raggiunto solo con la persuasività degli argomenti  piuttosto che con la minaccia delle percosse.
    Perché  allora la  F.I.S. avrebbe introdotto un principio che a dispetto del supposto contenuto etico consente di perseguire  disciplinarmente ogni forma di dissenso, ancorché riconducibile al sacro santo diritto di critica?
    Qualcosa si sta forse muovendo all’interno del mondo schermistico italiano, alla stessa stregua del movimento terrestre sostenuto da Giordano Bruno?
    Il potenziale scardinamento di assestati equilibri è forse ritenuto nocivo per la F.I.S?
    L’Ordinamento Giuridico Italiano è forse insufficiente per garantire la tutela dell’onore, della reputazione e dell’immagine così per come sembra voler pretendere la Federazione?
    E qual è la concezione che la F.i.s. ha del diritto di critica che resterebbe sacrificato sull’altare di un personalissimo senso dell’onore, della reputazione, della dignità personale e della propria immagine?
    Cosa ha determinato la F.I.S. nell’intraprendere tale cieca direzione?
    Ho fatto una ricerca in rete e non mi sembra che l’atteggiamento dei mezzi di informazione sull’attività schermistica italiana sia nel senso critico temuto dalla Federazione!
    Allora perché tanto rumore per nulla?
    Dall’inizio di quest’anno il suo blog, sig, Rinaldi, ha  toccato la punta dei 10.000 contatti. Un vero e proprio record raggiunto per l’impostazione critica, talvolta aspra ma anche costruttiva, degli argomenti trattati.
     Il suo blog costituisce quindi una nota stonata all’interno di una rasserenante melodia, una vera è propria eresia  di cui lei, oggi, appare essere il temibile Sacerdote.
    E’ per questo motivo che oggi, più che mai, all’interno della F.I.S. sembra essere stata avviata una campagna antiereticale che nel volere sottrarre  spazio e connotazione sociale a potenziali movimenti dalla stessa considerati eretici, segna chiaramente il confine tra obbedienza e  fedeltà alle gerarchie federali e la deviazione da esse, con tutto quello che ne consegue.
    Il legittimo dissenso si trasforma così in eresia e quindi  in violazione disciplinare, perseguibile con la “scomunica” o per meglio dire con una potenziale ammenda.
    I tempi sono certamente cambiati, nessuno per quanto eretico potrà più essere condannato a morte ma sembra proprio che lo spirito del cardinal Roberto Bellarmino abbia iniziato ad aleggiare anche sulla F.I.S.
    La vera libertà non sta nel dovere scegliere tra il  bianco e il nero ma nel sottrarsi a questa scelta prestabilita. E’ per questo motivo che rimetto a Lei ed ai suoi lettori ogni ulteriore riflessione, onorandomi di  ricordare la celebre frase che Giordano Bruno audacemente pronunziò all’esito della sua sentenza di condanna a morte:
     Maiori forsan cum timore sententiam in me fertis quam ego accidia! [Forse tremate più voi nel pronunciare questa sentenza di me nell'ascoltarla].
    Cordiali saluti
     dott. Antonello Fileccia

4 commenti:

  1. Egr. Dott. FILECCIA,
    non nascondo che nel leggerlLa ho rinfrescato un po' la mia cultura storica.
    Il suo articolo pone l'accento sulla libertà di espressione e dei metodi che la FIS, con l'emanazione del Codice Etico, pone in essere per contrastarla. Francamente non mi sento un perseguitato poiché, come avrà potuto leggere, i miei scritti, al di la della critica, non hanno mai nulla di offensivo o diffamatorio, pertanto non ho nulla da temere. Personalmente imposterei il discorso sulla validità di tale strumento, ovvero è legale? Ecco qui mi aspetto degli interventi estremamente qualificati e chiarificatori: spero vivamente che qualcuno lo faccia. Tale codice,che a mio avviso ricalca normative già esistenti, può non piacere ma se è legale bisogna accettarlo con serenità. Le dirò di più: a me non piace e lo ritengo impugnabile di fronte a qualsiasi tribunale amministrativo, ma è un mio pensiero, il quale non è suffragato da certezze.
    Nel ringraziarLa per il contributo, rimango in attesa di altri interventi.
    Ezio RINALDI

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  2. Un anonimo, in modo sarcastico ha commentato la scarsissima quantità di interventi. Non ho postato il commento in quanto:
    1. il commentatore è , appunto, un anonimo che pur essendo favorevole al Codice etico, così come lo ha emanato la FIS non ha il coraggio di firmarsi;
    2. lo voglio rassicurare sul numero di commenti, poiché sull'argomento saranno pubblicati una serie di articoli che, a mio avviso, per il loro contenuto meritano la prima pagina.
    Tengo a precisare che chi scrive o scriverà commenti/articoli favorevoli alla linea federale non sarà da noi perseguito e saremo sempre onorati di dare la nostra ospitalità su questo blog, naturalmente se gli interventi saranno firmati.
    Ezio RINALDI

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    1. gent. sig. Rinaldi, l'anonimo sarcastico cui fa riferimento deve essere o un fanatico cattolico oltranzista, che dopo quattrocento anni serba rancore nei confronti di Giordano Bruno, oppure, molto più probabilmente, un esponente F.I.S. talmente codardo da non avere il coraggio di manifestare pubblicamente le proprie idee!
      Forse, adeguarsi al solito "no comment" federale sarebbe stato, per lui, più appropriato.
      buona giornata
      dott. Antonello Fileccia

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  3. Caro Ezio mi hai chiesto qualche sera fa di dare un'occhiata al tuo blog, oggi ho trovato del tempo e mi sono letta tutto religiosamente. Che dire... sono nauseata. Dopo decenni siamo ancora qui. Mi sono allontanata da questo ambiente proprio a causa di tutto quello che sto leggendo ancora, di nuovo. Convocazioni clientelari, amicali, o a scambio di voti, cosa della quale abbiamo fatto le spese anche noi quando la nostra società non era ancora una delle più in vista d'Italia. La spada che sta sempre li'... atleti che si lamentano, ct sempre in procinto di dimostrare, e raccolgono sempre meno di ciò che valgono forse proprio per questi atteggiamenti. però una new entry per me c'è: la gestione dell'immagine e le esternazioni sui social network da regolamentare ai tempi miei non potevamo neanche immaginarceli. Mi fa ridere il nuovo articolo sugli atteggiamenti da tenere nei rapporti con la stampa. Non capisco niente di diritto ma la critica e la libertà dove la mettiamo? Io mi ritengo libera di dire che questa presidenza non mi piace e non mi è mai piaciuta e grazie a dio posso farlo senza temere ritorsioni (che peraltro sono sicuuuuura non siano costume di questa dirigenza), non sono tesserata, mio figlio non tira di scherma, non frequento schermitori. Fortunatamente ormai sono solo una vecchia signora appassionata che urla come una pazza davanti al televisore quando ci sono le olimpiadi, e mi sento libera. Tra i frequentatori del tuo blog mi sembra che ce ne siano tanti che non si sentono liberi di dire esattamente quello che pensano. E questa è una cosa molto brutta. Ti abbraccio col consueto affetto

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