Mi chiedevo, parlando con alcuni amici, che
sicuramente sono più addentro di me e con maggiore peso politico e continuità
nella scherma (io ci sono ritornata per i miei figli) : ma Scarso quando si è
candidato ha detto che avrebbe fatto la caccia alle "poltrone" e
soprattutto, nel suo programma elettorale, che credo sia pubblico, c'è scritto
che avrebbe dedicato solo il 20% del suo tempo alla Fis?
Dico questo perché leggendo il blog PIAZZA DELLA SCHERMA e la cronaca
scopro che Scarso è: presidente Fis, vice presidente Fie e fin qui ottimo
perché coerenti. Vicepresidente Coni e anche qui ci siamo, ma dobbiamo
considerare che l'incarico di Vicario non è cosa da poco. Commissario per la
regione Sicilia.
Ora considerando i numerosi impegni del Maestro
Scarso, quanto dedica concretamente alle vicende della Scherma e soprattutto al
benessere del suo movimento e della base?
Pensare sempre che se il vertice è solido
diventa solida la base, è il modo per far crollare i palazzi. Certo i successi
di Vezzali & co, sono il fiore all'occhiello soprattutto per diventare vicepresidente
vicario Coni e piazzare persone sulle poltrone, ma senza la base e senza
occasioni per tutti e senza un movimento di dirigenti e atleti e soprattutto
tecnici e famiglie, soddisfatte, tutto crolla e si entra nel baratro.
Faccio notare che la Canoa, Canottaggio (fantastiche
discipline, con ottimi atleti veri sportivi) e altri sport, sono entrati nel
baratro per anni e forse perché si inseguivano troppo e solo i successi di
Abbagnale e Rossi. Fortunatamente sono in netta ripresa e ci daranno grandi
soddisfazioni.
Mi si può dire che la scherma il baratro non lo ha mai
conosciuto, certo dipende come si leggono le cose. A Pechino abbiamo preso
medaglie in tutte le discipline, se non ricordo male.... in ogni caso se
vogliamo considerare il fatto che invece di essere sempre uno scalino sopra gli
altri, adesso perdiamo dagli Stati Uniti come a Londra nella Spada e fino a
qualche anno fa in Usa la scherma non esisteva. In Coppa vinciamo a 44 con il
Brasile.
Certo non è baratro perché mi parlerete dei risultati
dei Giochi del Mediterraneo U17 e U20, ma facciamo i seri e analizziamo
concretamente le cose. Abbiamo un movimento scontento per tanti aspetti, non
c'è molto ricambio vero, se non nel Fioretto e conquistato a suon di podi
mondiali e non di scelte Tecniche. C'è politica nelle gare regionali come in
quelle nazionali, anche il più "disattento" schermitore sa, dalle
foto al resto, che deve far parte del Clan.
Non sono disfattista dico solo che le
"crisi" politiche non scoppiano mai dal nulla ma solo dopo molti
segnali e la capacità "politica" è capirli prima e non provare dopo a
trovare inutili palliativi.
Siamo tutti amanti di questo sport e quindi vogliamo
costruire e non distruggere, ma fin quando ogni intervento democratico, critico
e costruttivo, viene zittito come frustrazione personale: dove andremo a
finire?
Bianca Iannuzzi
Gent. signora, Lei pone l’accento sul singolare atteggiamento che la Fis assume a fronte delle censure e delle argomentazioni critiche sfavorevoli.
RispondiEliminaCondivido appieno le sue valutazioni sulla politica federale che, a mio avviso, contribuisce a creare quel clima di malessere fra tanti promettenti atleti, generando in loro, e non solo in loro, il convincimento che ciò sia frutto del volere governare il mondo schermistico considerandolo soltanto come una terra di conquista.
Inoltre, mi sembra di capire che, secondo la sua esperienza, certe scelte federali siano parecchio difficili da comprendere, almeno alla luce dei risultati fino ad oggi ottenuti, e che i molteplici incarichi attualmente ricoperti dal presidente Scarso siano inconciliabili con l'esigenza di una cura costante ed efficiente dei più naturali interessi della Federazione.
In chiusura lei conclude il commento con un interrogativo essenziale: dove andremo a finire?
Alla sua domanda rispondo così: è sempre inutile per un uomo credere di poter conquistare la Luna se alla fine rischia di perdere anche la Terra!
Cordiali saluti
Dott. Antonello Fileccia
Gentile sig.ra Iannuzzi, un aforisma spirituale dice che quando ascoltiamo veramente non restiamo gli stessi. Il suono che ci raggiunge e trova accoglienza produce un cambiamento nell'intimo e stimola all'azione.
RispondiEliminaAscoltare gli altri richiede capacità di discernimento, onestà intellettuale e coscienza e, per conseguenza, grande coraggio e lealtà, oltre che sagacia nel rispondere. Ascoltare, dunque, è un'impresa impegnativa, a volte faticosa, perchè può portare a cambiare le proprie idee e potrebbe addirittura costringere ad affrontare scelte difficili. Se si ha troppo poco tempo ma molti incarichi e troppi equilibri da mantenere, ascoltare può diventare pericoloso, addirittura eversivo. Eppure i grandi uomini, quelli che si celebrano e si raccontano, sono stati capaci di affrontare questo rischio e uscirne rafforzati, facendo la differenza tra Waterloo e Azincourt.
Dove andremo a finire lei chiede, mi auguro non a Waterloo.
Paola Puglisi
Gentile Signora,
RispondiEliminaavrei voluto commentare su tutto il suo articolo, ma i post del Dott. FILECCIA e dall'avv. PUGLISI mi hanno superato. Posso solo aggiungere che, è un dato di fatto, con Scarso siamo arrivati ai massimi vertici raggiungibili e le devo dire che nemmeno ai tempi del grande NOSTINI eravamo tanto in alto. Cosa diversa è il tempo che tutte le cariche ricoperte dal Presidente portano via alla scherma. Ciò nonostante, sono un ottimista, non finiremo in nessun baratro: la scherma vive al di la dei dirigenti (federali).
Ezio RINALDI
Italo ROSSI (verascherma) ha scritto il sottostante commento che non so per quale ragione non sono riuscito a pubblicare direttamente. Quindi ho fatto un copia ed incolla e l'ho postato personalmente. Spero di riuscire a porre rimedio all'inconveniente.
RispondiElimina"Mi permetto di dire solo che, confermando ciò che lei dice (Rinaldi), i numeri erano ben diversi nel periodo Nostini. Le nazioni concorrenti anche. Quindi lei mi dirà, Appunto! Infatti, a Scarso si da il merito di aver portato la scherma in ogni angolo d'Italia e del Mondo, ma a che costo. Inoltre, quando la base si allarga le esigenze sono diverse e più ampie e delicate da gestire. Forse, la signora Iannuzzi nella sua lettera, mi sembra di capire, chiede proprio questo. Scarso sarà in grado di gestire il movimento che cresce, ricordiamoci che ci sono voluti gli Scarso e Di Blasi per scardinare il potere Nostini. Ora ci vorrà qualcuno o basta solo che Scarso capisca il malumore. L'incaponirsi su Cuomo allarma la base sul fatto che lui non la ascolti e neppure la passività del CF aiuta a non credere alla Waterloo. Mi auguro di no per rispetto ai sacrifici che famiglie, dirigenti e tecnici, fanno.
Ad Maiora
Italo ROSSI "