Pianeta scherma ha indetto un
sondaggio sulle responsabilità da ascrivere al caos che si è determinato nella
spada, a seguito della lettera che quattro spadisti della nazionale hanno
inviato al Presidente del CONI, Malagò.
Gli exit pol attribuiscono quasi il
70% di responsabilità al CT.
Ho votato anch’io, ma ho espresso
il mio parere imputando alla FIS il maggior peso di quanto è successo e vi
spiego il perché.
All’inizio del quadriennio
2009/2012 l’allora Consiglio Direttivo, a maggioranza, decise la riconferma del
CT: nella preponderanza di quella decisione c’era anche il sottoscritto. Il Commissario
fallì l’obiettivo delle olimpiadi, traguardo finale e principale di un percorso
quadriennale: i mondiali U.17, 20 ed assoluti sono delle tappe intermedie, sia
pure di notevole prestigio e valore tecnico.
All’inizio di questo mandato la
FIS ha rinnovato ancora la fiducia al Commissario della spada. Quest’ultimo ha
sicuramente presentato un progetto, per arrivare alla olimpiadi di Rio nelle
migliori condizioni possibili, pertanto il CD della FIS lo avrà riconfermato
sulla base di tale programma. Il CT, quindi, ha seguito e segue una sua idea ed a mio avviso
ha fatto bene e fa bene a seguirla perché è l’idea del SUO progetto.
In più occasioni, anche con
lettere private al presidente, ho posto in evidenza, con analisi e dati
precisi, la fallimentare azione del Commissario, ma questi ha sempre ricevuto
la fiducia del massimo dirigente FIS e del Consiglio, quindi ritengo
assolutamente comprensibile il suo modo di gestire il settore: non l’ho
condiviso e continuo a non condividerlo.
“A chi la colpa di tale fallimento?”
è stato l’inizio del mio post SPADA:
qualcosa non va? Ebbene per me non ci sono dubbi: la F.I.S.,
la quale avrebbe dovuto assumere iniziative prima che scoppiasse il bubbone,
poiché le avvisaglie di tale scoppio erano ben chiare.
Qualcuno potrebbe domandarsi e domandare: “tante critiche, tanti
scritti, ora anche un sondaggio, ma quali le soluzioni ad un caso tanto
complesso?”. La domanda è legittima e merita certamente una risposta.
Parto dal presupposto che in ogni organizzazione c’è chi dirige e chi
esegue e mai bisogna permettere che chi esegue possa delegittimare la
dirigenza, al tempo stesso, se la protesta ha delle ragioni valide, non si può
essere sordi verso gli esecutori. Quindi una sorta di compromesso è necessario,
altrimenti bisogna dire alla dirigenza di dimettersi ed andare a casa, ma non
sarebbe questa una soluzione in quanto è necessario tenere sempre presente gli
obiettivi che la dirigenza, per istituto deve raggiungere.
Nel settore tecnico della spada vi sono delle professionalità eccellenti
che a mio avviso sarebbero bene accette dagli atleti, quindi una soluzione
interna alla branca e primo fra tutti vedo bene, anzi benissimo un ex CT, che a
suo tempo lasciò l’incarico non per incapacità ma per gravissimi problemi
familiari. Oggi la sua esperienza, il suo carisma, la sua conoscenza del
movimento internazionale, e non ultimo, il suo approccio con gli atleti, che è
sicuramente una delle maggiori prerogative del personaggio: egli è Guido
MARZARI.
Se tale soluzione non va bene, ma vorrei sapere a chi e con quali
motivazioni, si potrebbe affidare l’incarico al CT del fioretto, il quale
subentrando a CERIONI ha dimostrato di cavarsela molto bene: CIPRESSA.
Quello che vorrebbero molti
atleti è il conferimento dell’incarico ad un personaggio validissimo, che sta
dimostrando tutto il suo valore all’estero, ma tale soluzione sconfesserebbe
tutto l’operato della FIS, la quale ha avallato la costituzione di uno staff
del quale, appunto, Guido MARZARI ne è parte. In questo modo non verrebbe
smantellato il settore e si opererebbe nel segno della continuità: si
eviterebbe di chiamare un esterno che, sotto l’aspetto tecnico, amo moltissimo,
ma potrebbe risultare non vincente. Subentrare a metà mandato è sempre un
rischio in quanto non si potrebbe sostituire uno intero staff e ciò sarebbe
penalizzante per il subentrante esterno, il quale sua volta non godrebbe, ed
egli stesso non ne avrebbe, della fiducia di chi restando dovrebbe collaborare
con il nuovo CT.
Ezio RINALDI
Egregio Sig Rinaldi,
RispondiEliminafermo restando che condivido in parte le sue motivazioni sulla causa del “fallimento”, perché di fallimento si tratta, mi chiedevo, ma un sito ‘vicino’ alla Fis che lancia un sondaggio del genere, è un assist o uno scivolone? Inoltre, la Fis ha la colpa di perseverare, ma forse la ‘posta’ in palio è personale?
Perché non chiedere nel sondaggio se la Colpa è dei Consiglieri Federali, più impegnati a stringere mani alle premiazioni o piazzare arbitri o atleti in giro, invece che a compiere il loro dovere come eletti e tutelare la base?
Non ultimo la colpa è del Ct, perché visto il ‘fallimento’ e la richiesta da più parti di cambiamento, dovrebbe DIMETTERSI. L’accanimento terapeutico non ha un solo artefice, c’è la famiglia del malato, ma c’è anche il medico. Quindi mi chiedo se l’attaccamento alla poltrona è così forte, Perché? E se la Fis avalla tale attaccamento, perché?
Queste domande non hanno bisogno di risposte, non siamo magistrati, ma di un segnale e cioè il cambiamento del CT. Non conosco Marzari e quindi mi sono informato, mi dicono essere una splendida persona e un ottimo Maestro, ma non rappresenterebbe la discontinuità perché direttamente legato a Cuomo, infatti, attualmente si devono a lui i successi U20.
I ragazzi sarebbero sicuri di non ritrovarsi Cuomo o il suo Staff anche con Marzari? Cipressa è un ottimo Ct e sicuramente non ha legami con il presente della Spada se non l’appartenere allo stesso gruppo sportivo militare.
Lei parla di Staff da costruire e/o confermare. Ma perché serve lo staff? I ragazzi lo staff lo hanno nelle loro palestre e soprattutto hanno coloro i quali li hanno portati ai livelli in cui sono. Quindi a che serve a bordo pedana Rossi se ha solo il merito di essere amico del CT e invece l’atleta Bianchi gradirebbe essere seguito dal maestro Brambilla, il suo maestro. Certo non tutti gli atleti possono avere il loro maestro, ma almeno in qualche gara si. Che senso ha invece avere nello Staff amici e fedelissimi del CT? Forse dimentichiamo che i protagonisti in pedana sono gli atleti e non il CT, quindi, tuttalpiù, sono gli atleti che devono avere amici e fedelissimi e non il CT.
Concludo chiedendomi: Pare che Scarso incontrando gli atleti abbia detto “è finita l’era in cui comandano gli atleti”; incontrando i tecnici degli atleti “è finita l’era in cui comandano i Tecnici”; incontrando i dirigenti dei gruppi sportivi militari abbia detto “è finita l’era in cui comandano i gruppi sportivi”; incontrando i dirigenti di società “è finita l’era in cui comandano i Dirigenti”; ma allora chi ‘comanda’ oltre Cuomo? Noi ci ricordavamo comandassero i risultati e sicuramente si sono “ammutinati” con la Spada.
Silvio BIANCHI
Egr. Sig. Silvio BIANCHI,
Eliminaimmagino che Lei faccia parte delle stessa famiglia d Verascherma, le cui finalità sono arcinote. Ebbene le rispondo volentieri:
1. II sondaggio di Pianeta scherma al n.2 pone in discussione : “Tutti hanno la loro parte di responsabilità” al punto n. 4: “della Federazione”. Nel porre tali sondaggi è implicito che sono coinvolti anche i Consiglieri;
2. Il CT non rassegna le dimissioni, primo perché ha la fiducia del Presidente e del Consiglio; secondo perché egli ritiene di lavorare bene;
3. Marzari, qualora incaricato ma in tal senso ho molti dubbi, essendo egli una risorsa interna, non deve rappresentare la discontinuità ed ho fatto il suo nome perchè è persona seria ed intellettualmente e moralmente onesta. Non ci sarebbero quindi partigianerie o interessi personali;
4. Per lo staff tecnico, in tutte le nazionali delle varie discipline i CT scelgono gli uomini con cui lavorare. Come ho avuto modo di scrivere, bisogna tenere presente che siamo a metà mandato e tra due anni ci sono le olimpiadi e cambiare un intero settore ci farebbe andare ancora più in crisi.
Vi invito a leggere più attentamente il mio scritto nel quale spiego abbondantemente il mio pensiero, peraltro vi posso assicurare condiviso da moltissime persone.
Fossi in voi cercherei di essere meno aggressivi in quanto su piazza scherma è stato scritto tutto il possibile e se la federazione intende proseguire in un certo modo nessuno potrà farci niente.
Mi preme in questo momento fare l’ in bocca al lupo ai nostri ragazzi, i quali se saranno la causa della ririconferma del CT ne sarò comunque felice, poiché l’interesse primario mio, ma penso di tutto il movimento schermistico, è quello di vedere i nostri atleti sul gradino più alto del podio, quindi FORZA AZZURRI siamo tutti con voi, con i vostri genitori, i vostri maestri e con i vostri dirigenti.
Qualcuno mi ha fatto presente che oltre a Marzari e Cipressa ci sono altri tecnici in grado di condurre il settore spada, ebbene non ho fatto i loro nomi perché miei amici e sono del sud come l'attuale CT. Costoro sanno bene la stima che ho per loro e che se fosse stato possibile e fosse dipeso da me li avrei già incastrati. Oggi però bisogna assicurare una certa stabilità ed a mio avviso solo trovando risorse interne ciò potrà avvenire.
RispondiEliminaSi faccio parte del gruppo verascherma. Ho letto attentamente le sue motivazioni e il bello di questo confronto e del suo blog, che non sempre lei la pensa come noi e quindi c'è appunto, il confronto. Condivido che il sondaggio nel punto 2 e 4 evidenziava proprio quanto detto da me e anche lei. Ha ragione a dire che in tutte le nazionali si sceglie lo staff, ma non dimentichiamo che la scherma non ha proprio similitudini veritiere essendo uno sport "speciale", ed è questo che ci affascina. Inoltre, Tomba, Pellegrini e tanti altri campioni di sport individuali, hanno il loro staff e concludono accordi con le federazioni che pagano il loro staff e non impongono quello federale. In ogni caso per far parte dello staff federale, in molte discipline, si rinuncia al lavoro di Club (il Ct Spada come si è detto spesso sul suo blog, è DT della sua palestra, dalla quale pesca tecnici ed atleti) e soprattutto i tecnici si "pescano" tra quelli con credenziali precise che non sono solo ed esclusivamente l'accondiscendenza al Ct.
RispondiEliminaLei propone una soluzione interna, giusta se non fosse che la situazione è così grave che serve un divorzio e non una separazione, che serve uno scossone forte e concreto. Anzi magari un contratto a 6 anni al nuovo così atleti e tecnici capiscono che c'è un progetto al quale aderire.
La sintesi è che tutti vogliono regole e criteri certi e chiari e non scoprire come ogni volta tutto è il contrario di tutto.
Comunque accettando il suo invito non è mia intenzione andare oltre nella questione Ct, tanto la Fis ha avviato un braccio di ferro, nocivo per l'arma e il movimento, ma che lascia spazio solo alle proprie ambizioni. Quindi come dicevo nel mio precedente intervento, se la Fis ha comunicato a tutti che è finita l'era in cui si ascolta la base, o cambiamo la Fis con la sfiducia di metà mandato e senza lasciarci zittire dalle parole ma lasciare "urlare" i fatti, oppure silenzio e basta.
Silvio Bianchi