22 marzo 2015

G.P.G. a BRESSANONE: lettera di un genitore

Scherma, adesioni da record per il ‘Trofeo dell’amore’ di Terni: 368 gli atleti in pedanaRicevo e pubblico volentieri l'accorato appello del Dr. IPPOLITI, rivolto al Presidente F.I.S. tramite il Dott. CARUSO.
"Egr. dott. Caruso,
seguo con molto entusiasmo la scherma come ex atleta (di altra disciplina) e come genitore di due giovani atlete.
Voglio però trasmettere, tramite Lei, al Presidente Federale, la difficoltà a far partecipare le bambine alla gara di Bressanone, un'infelice location per il periodo di alta stagione, per il week end della Domenica delle Palme, per i prezzi molto alti di hotel e ristoranti, per la notevole distanza da Salerno, conciliata con impegni di lavoro e di famiglia, immagino le difficoltà di chi abita in regioni più a sud della nostra.
Per categorie in cui devono obbligatoriamente spostarsi le famiglie, sarebbe auspicabile che le gare si svolgano in città con una ricettività più ampia e possibilmente equidistanti tra aree settentrionali e meridionali.
Grazie, cordiali saluti
Almerico Ippoliti
"
Egr. Dr. IPPOLITI, le Sue difficoltà appartegono a tutti quei genitori che con grandi sacrifici, soprattutto in questo periodo, scelgono la scherma quale sport per i propri figli e mi rammarico fortemente per la sordità di chi ha orecchie per ascoltare e non vuole sentirci. Vedrà, nella stesura del calendario gare per l'annata agonistica 2015-2016 troverà molte cose cambiate ed il motivo è semplicissimo: si avvicinano le elezioni ed il Presidente vorra candidarsi per il 4° mandato, quindi se vuole ottenere la rielezione dovrà tenere conto del disagio dei genitori, delle società, dei tecnici e degli atleti, che tutti insieme sono la prima linfa vitale per il movimento schermistico.
Ezio RINALDI

18 commenti:

  1. Parole sante le sue, dr. Ippoliti. Le assicuro che la trasferta è onerosa non solo per chi vive a sud di Salerno ma anche per chi vive al Centro/Ovest. L'assurdo è dettato anche dall'aver unito la gara nazionale con quella Internazionale, quindi i genitori dovranno spiegare ad un bimbo il perchè nella prova nazionale della sua categoria potrebbe andare a casa per mano di un bimbo di altra nazione. Questo è ovvio per le categorie assolute ma non per un bimbo di 10 anni. Inoltre, magari se il presidente invece di accontentare qualcuno, non troviamo altre motivazioni, avesse valutato le esigenze dei genitori, avrebbe quanto meno messo le gare tra le 11 e le 19 al fine di consentire l'utilizzo dei treni che non potranno mai arrivare in orario 'decente' per gare che iniziano alle 8.
    Dr. Ippoliti pensi solo che un cadetto ha avuto gare a Novara, Terni, Caorle e Treviso. Parialo di studenti minorenni, quindi ogni gara c'è lo spostamento della famiglia e quindi bisogna conciliare le esigenze della famiglia con quelle dell'atleta. Ma scherziamo. E chi ha figli in diverse categorie è passato anche dal GpG a Ravenna, Bressanone e Riccione per non parlare degli interregionali che, nonostante siano a circa 200/300km deve comunque prevedere il pernotto perchè si svolgono all'alba.
    Certamente ci sarà un cambiamento il prossimo anno, ma dispiace che sia solo un cambiamento elettorale e non di coscienza, quindi dopo il 4mandato di Scarso sarà anche peggio. Gare in Jugoslavia?
    Italo Rossi

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    1. Credo che le cariche debbano durare un tempo determinato, per me massimo 2 volte consecutive, per evitare che si venga risucchiati dal vortice delle clientele.
      Almerico Ippoliti

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  2. Circa quindici anni fa, o forse più, il M° Giorgio Scarso di Modica lamentava: -<< l'80% degli atleti partecipanti al Gran Prix nazionale generalmente parte da casa nella stessa mattinata della giornata di gara e in serata o al massimo in nottata è già di ritorno, affrontando solamente le spese di trasporto che notoriamente, vista la brevità dei tragitti, sono irrilevanti. E’ diverso per i siciliani, che per essere sul luogo di gara la domenica mattina devono mettersi in viaggio il venerdì sera e ripartire la domenica notte per essere in sede il lunedì pomeriggio. Basta solo raffrontare i giorni impegnati per rendersi conto di quale sforzo economico ed organizzativo affronta la famiglia di uno schermidore isolano >>.–

    I tempi cambiano, cari signori, ma i problemi restano. E' solo questione di prospettiva!
    A. Fileccia

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  3. Parlando da Maestro e da Presidente di società, che deve quindi fare quadrare il bilancio a fine stagione (appunto per arrivarci alla fine!), devo ammettere che l'argomento "sedi di gara" è da sempre spinoso e di difficile soluzione. Le gare più centrali solo la soluzione "di pancia", cioè quella che istintivamente sembra la migliore ma poi ragionandoci su ci si accorge di avere solo cambiato tutto per non cambiare niente. Se è vero che le gare sparse per lo stivale sono una spesa quando ci si sposta da una parte ad un altra, ma sono anche un risparmio quando la gara è vicina. Qualche volta direttamente in sede, possiamo dire. Questo fa in modo che alla fine qualche volta si spenda e qualche altra no, dando modo ai soci meno bravi di potersi giocare qualche garetta senza eccessiva spesa. Certo, quelli più interessati dovranno affrontare una spesa maggiore, ma è impossibile avere la moglie ubriaca e la botte piena. Le gare centrali sulla singola gara fanno spendere la metà a chi dovrebbe attraversare lo stivale, ma il doppio a chi l'avrebbe avuta vicina, e soprattutto a gioco lungo farebbero spendere il doppio a tutti quelli che sono agli antipodi mentre quasi nulla a chi vive nelle terre di mezzo. Sarebbe anche un grosso squilibrio economico, con sale del nord e sud costrette ad alzare vistosamente le quote, per coprire il raddoppio delle spese di trasferta per Maestri e Istruttori, mentre quelle centrali che potrebbero permettersi il lusso pure di abbassarle. Diamo una più equa distribuzione dei costi.
    Ma allora dove sta il problema, se non c'è soluzione? certo, vista così la soluzione non può esserci, ma perchè parliamo solo di attività nazionale. Ma quella regionale? Ecco il vero problema, perchè è quello che ha la soluzione : manca l'attività regionale, in particolare a partire dai Cadetti e soprattutto nelle armi del Fioretto e della Sciabola, che guarda caso sono quelle che più soffrono in termini numerici.
    L'idea di abolire questa attività, che un tempo era composta da una miriade di gare e titoli regionali per tutti i gusti e tutte le tasche, fu dettata da una "spending review" all'italiana, quella che fa tagli lineari senza valutare mai le conseguenze che non vadano oltre il lunedì della messa in pratica del provvedimento.
    Questi inutili concentramenti nazionali di massa critica di schermitori non hanno fatto altro che aumentare in maniera esponenziale gli abbandoni entro il secondo anno da cadetto, e queste non sono illazioni basta vedere i numeri della categoria "allievi" di ogni GPG dal 2005 ad oggi, e confrontarli con quanti di quelli sono "sopravvissuti" anche solo fino al primo anno da under20 : si parla di circa il 30% con punte nel settore femminile anche prossime al 10%.
    Una vera rivoluzione sarebbe la prosecuzione dell'attività GPG, impostata sulle tre prove regionali, le due nazionali ed il campionato italiano, anche per le categorie Cadetti e Giovani, oltre alla reintroduzione dei campionati regionali per ogni categoria dalle prime lame ai Master, compresi i titoli a squadre che sono il vero motore aggregativo di ogni gruppo di bambini.
    Se sarà questa la rivoluzione elettorale per il prossimo anno faccio i miei complimenti a tutto il Consiglio Direttivo, per avere finalmente visto più lungo dei propri piedi, e sono certo che i risultati nel giro di un quadriennio si faranno sentire in termini di aumenti al raddoppio del numero dei reali praticanti.
    Diversamente sarà la solita pezza ad una situazione che fa oramai acqua da tutte le parti. E si sa benissimo che l'acqua non è arginabile in alcun modo, una strada per fare danni la trova sempre.

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  4. Due mesi prima delle ultime elezione federali il presidente uscente, Giorgio Scarso, incontrava a Cagliari i rappresentanti della scherma regionale sarda e, a fronte delle annose problematiche concernenti i costi del trasporto aereo e le sedi delle gare nazionali, rilasciava la seguente dichiarazione <<Siamo più che consapevoli delle difficoltà logistiche che vive la scherma sarda. Ecco perché è intenzione del Consiglio federale organizzare una riunione degli "Stati generali della scherma sarda", in occasione della prossima inaugurazione del PalaScherma di Sassari, per affrontare realmente le problematiche connesse all'insularità e trovare soluzioni concrete".

    A circa tre anni da quell'incontro mi vien da chiedere se i problemi della scherma sarda sono stati realmente risolti o se le “soluzioni concrete” stiano ancora in lista di attesa.

    A Fileccia

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    1. Basterebbe che la Federazione con il Ministero definisse un accordo con le Aziende di trasporto per dei biglietti speciali per gli atleti e gli accompagnatori in occasione di gare nazionali ed interregionali. Che ne pensi?
      Almerico Ippoliti

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    2. Già sarebbe qualcosa.
      Antonello Fileccia

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  5. Gentile sig. Ippoliti, sarebbe una soluzione per il costo dei trasporti, ma per i giorni di ferie che debbono prendersi i genitori? e per i giorni di scuola che perdono i ragazzi?

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  6. Caro Maestro Cuccu, iniziamo a fare un passo avanti allora. Che ne pensa?
    In merito alla sua proposta mi trovo completamente d'accordo anche perchè i cadetti cono minorenni e gli spostamenti e i costi per le famiglie non sono pochi.
    Da presidente di società colga l'occasione per provare a fare delle modifiche importanti ai programmi di gara.
    Per gli under 14 si potrebbe obbligatoriamente far organizzare una gara la nord una al centro ed una al sud. in modo che tutti mediamente possano avere le stesse spese di partecipazione.
    Relativamente alle assenze da scuola ritengo che siano talmente esigue da poter essere tralasciate; mentre per i genitori non so come risolvere il problema, magari le società potrebbero cercare di organizzare meglio le trasferte con "squadra" e portare tutti insieme i ragazza per ridurre le spese di viaggio e di soggiorno.
    Attendo con interesse le sue opinioni, quelle del dott. Rinaldi e di tutti i lettori.
    Cordialmente
    Almerico Ippoliti

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  7. Egr. Dott. IPPOLITI il mio pensiero lo trova nella slide n.8 del "Progetto per il quadriennio 2013-2016", (in alto a dx del blog)non ho molto da aggiungere a quello scritto se non che quando mi candidai all Presidenza l'elettorato non ritenne valido il Progetto e votò Giorgio SCARSO, il quale ottenne l'83% dei consensi. Con quel risultato egli venne legittimato a prendere tutte le decisioni che, a suo modo, ritiene giuste. Si avverte la necessità di un cambiamento, ma chi si assume l'onere di un percorso assai difficile? In questo senso Io ho già dato, posso solo collaborare con chi avesse voglia di cercare di condurre in porto una impacazione che dovrà affrontare il mare aperto, un mare molto agitato, prima di giungere alla meta, ammesso che vi giunga. Io sono qua e darò il mio contributo: di più non posso.
    Nel ringraziarLa ancora di aver scelto il blog per far conoscere il Suo pensiero, La saluto molto cordialmente.
    RINALDI

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  8. Continuano a pervenire sulla mia e-mail commenti di anonimi del tipo:"Caro Maestro Cuccu, la sua soluzione è molto interessante, magari aggiungiamo che le 3 gare nazionali vengano obbligatoriamente svolte una al nord una al centro ed una al sud, così spenderemo tutti la stessa cifra per far partecipare i nostri figli alle competizioni, e che le gare non inizino prima delle 9,30-10,00 (come giustamente suggeriva Italo Rossi); ed ancora, che i cadetti, anch'essi minorenni, abbiano gare che non li facciano spostare più di 2-300 km dalla sede societaria."
    Per rispetto di tutti i lettori e della linea che il blog ha assunto prego quanti mi scrivono di apporre la propria firma al commento. Se vogliamo dare un contributo al cambiamento non lo possiamo fare al buio, ovvero da anonimi. Peraltro il summenzionato commento non ha nulla di che preoccuparsi.
    Ezio RINALDI

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  9. Oggi è uscita la prima bozza del calendario della nuova stagione, con larghissimo anticipo rispetto agli anni passati. Sicuramente è un fatto positivo, segno che in Federazione si lavora, e non si fanno solo chiacchiere. Mi rammarico però nel vedere che anche l'attività della prossima stagione ricalcherà quella attuale, nonchè quelle precedenti. La prima gara Open troppo presto, due gare nello stesso fine settimana, nonché le solite due gare nazionali per i Cadetti ed altrettante per i Giovani, e stop. In fondo è solo marzo, siamo ancora ampiamente in tempo per apporre qualche correttivo, che renda la prossima stagione veramente il primo segno di discontinuità con il recente passato, e più a misura del momento di forte crisi economica che vive il paese. Attendo con grande fiducia!

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  10. FALLIMENTO BRESSANONE
    Dai 1130 atleti di Ravenna (prima prova nazionale under 14 2014/2015) agli 891 della seconda prova. VORRA' dire qualcosa?
    Osservando il calendario 2015/2016 noto che non è cambiato nulla se viene riproposta la seconda prova collegandola al Trofeo internazionale Mangiarotti.
    Sbaglio?????
    Almerico Ippoliti

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    1. 239 atleti in meno. Direi che sia anche una questione fisiologica, però 239 ragazzi in meno non sono pochi e forse qualche riflessione bisognerà farla. Per quanto riguarda il calendario 2015/2016 Lei ha ragione: non è cambiato niente. Molto probabilmente il Presidente ritiene sicura la sua rielezione, per cui gli anni futuri saranno uguali a quelli trascorsi.

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  11. Caro dott. Rinaldi,
    ho letto il suo progetto per il quadriennio 2013/2016 e credo che sarebbe stato un ottimo presidente di federazione.
    Cordiali saluti
    Almerico Ippoliti

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  12. La ringrazio per il gradito complimento, purtroppo il popolo della scherma non lo ha condiviso, preferendo qualcosa'altro. Uno sportivo vero ne prende atto e riconosce la vittoria dell'avversario.

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  13. Egr. dott. Rinaldi spero può darmi una risposta esaustiva: se non ci sono stranieri iscritti o sono talmente pochi da non essere individuati, perché il torneo Mangiarotti è definito internazionale???
    Grazie
    Almerico Ippoliti

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  14. Caro Dott. IPPOLITI
    la denominazione di gara internazionale implica soltanto che è aperta agli stranieri e per far ciò si chiede l'autorizzazione alla FIS ed alla FIE. La mancata partecipazione di atleti provenienti da altri paesi non inficia il carattere internazionale della manifestione. Certo vedere poi che di stranieri non c'é quasi niente fa un po' pensare.
    Un cordiale saluto, RINALDI

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