Era da molto tempo che non frequentavo un campo gara e l’occasione me
l’ha fornita il campionato italiano a squadre di spada femminile di serie “C”.
L’evento si è svolto nei padiglioni di Umbria fiere di Assisi nei giorni 27 e
28 gennaio 2018: certamente grandi spazi ma al tempo stesso la solita
confusione tra pubblico e area pedane. Il padiglione, come ovvio, era
sprovvisto di tribune.
Comunque non è di questo che voglio parlarvi bensì del fatto che pur
essendo ormai, e piacevolmente, fuori dai meccanismi gestionali della F.I.S.,
sono stato oggetto, con mia sorpresa, di attenzione da parte di alcuni
dirigenti di club. Da questi ho ricevuto sfoghi significativi che, in questo
caso, riguardavano soprattutto l’asserita arroganza e mala educazione di
dirigenti di organi periferici, i quali, secondo quanto riferito, riterrebbero
che la carica rivestita gli attribuisca il potere di discriminazione in basse
al sesso nonché il diritto assoluto di giudicare dell’affidabilità di soggetti
che, per istruzione cultura, professione e spirito di servizio, meriterebbero
ben altra attenzione. A costoro, mi permetto di ribadire, che la carica
rivestita deve essere intesa come una attività di servizio a favore degli
affiliati e tesserati e non come l’assunzione di un potere per giudicare e
decidere, motu proprio, sui progetti e sugli impegni che questi hanno assunto o
intendono assumere.
Tra gli altri argomenti di cui si è parlato uno in particolare è stato
affrontato con maggiore decisione e riguardava il settore tecnico,
specificatamente la spada e la sua gestione da parte del CT. Dalle discussioni
emergeva che, ancora una volta, le convocazioni non risponderebbero ad un criterio
obiettivo.
Le male lingue sostengono che qualche volta la convocazione risponda
più ad un criterio soggettivo che all’obiettività dei risultati posto che,
nonostante i risultati discutibili, per qualche atleta la convocazione sarebbe
arrivata comunque.
Inoltre, sempre secondo i miei interlocutori, il CT sarebbe pronto ad
inserire in squadra (assoluta) un suo postero non appena uno dei big gliene
fornisse l’occasione. In tale ottica, sembrerebbe che per sostituire PIZZO
(infortunatosi) per una gara a squadre avesse intenzione di procedere con il
suo obiettivo, frenato in ciò dagli altri componenti il team i quali avrebbero
gradito l’inserimento di altro atleta. Sempre secondo gli astanti, ci sarebbe
stato l’intervento diretto del Presidente, il quale avrebbe fatto convocare un
altro spadista, quindi né quello del CT, né quello voluto dal resto della
squadra.
Partendo anche da questi argomenti ho sempre affermato che due mandati
siano più che sufficienti per fornire il proprio contributo alla crescita del
movimento (https://youtu.be/6GhdH17ZDtk).
Finalmente è stata approvata la legge di riordino del CONI la quale
stabilisce, inequivocabilmente, che non si potrà andare oltre i tre mandati,
sia a livello nazionale che regionale e provinciale, ed ho il presentimento che
gli attuali dirigenti, quando cadranno faranno molto rumore.
Inutile dire che sono stati fatti i nomi di tutti gli interessati e mi
sono stati forniti dei dati incontrovertibili, che se necessario e nelle
opportune sedi, metterò a disposizione di chi, avendone causa, me li chiederà.
Sulla base di quanto emerso nel parterre dell’Umbria fiere ne ho
dedotto che rispetto al passato remoto nulla è cambiato, anzi il fenomeno si è
amplificato.
Ezio RINALDI
Giorgio Scarso ha annunciato che si ricandida a presiedere la Federscherma con Valentina Vezzali vicepresidente. Povero Paolo Azzi e poveri noi.
RispondiEliminaNotizia vecchia! La colpa non è sua, ma del popolo sovrano(!?)
RispondiEliminaPopolo suddito
RispondiEliminaLeggo la cosa in modo attento e dico: se un presidente federale interviene sulle scelte del CT, ci sono 2 strade: il CT si dimette perché delegittimato, non solo dal presidente ma dalla squadra; il presidente interrompe il rapporto con il CT visto che deve intervenire lui per dare serenità, non tra gli atleti, ma tra la squadra e il CT.
RispondiEliminaMa sappiamo che ovviamente non succederà niente di tutto questo, quello del presidente e del CT rappresentano ''il posto pubblico'' alla Checco Zalone.
RASSEGNATEVI il giovane Cuomo è stato già scelto dal padre CT per le prossime olimpiadi di Pechino. Infatti, il ragazzo rientra in un esperimento da laboratorio, autorizzato agli allenamenti Azzurrini come figlio ospite del padre già a 13anni. Poi convocato come giovane speranza negli azzurrini. Poi ospite dle padre agli allenamenti assoluti. Ha saputo dimostrare di essere un ottimo atleta U20 vincendo la Coppa del Mondo lo scorso anno. Il primo anno U20 invece gli è bastato una sola finale ad Udine per rientrare nella squadra per il Campionato del Mondo U20. Quest'anno attualmente mancano i risultati, ma in questo caso varrà il curriculum. Diciamo la base è che lui è bravo, altro postulato è che deve esserci.
RispondiEliminaInoltre, basta leggere i social per scoprire che lui stesso dichiara alla stampa che per la mancanza della palestra, quella della madre con DT suo padre, non potrà andare a Pechino 2020. Il tono è perentorio come se il posto per lui ci sia già e solo la mancanza di allenamento nella sua palestra, lo impedirebbe. Mica gli altri atleti italiani in concorrenza con lui e già titolati, mica le scelte trasparenti del CT o del CF. Ma leggendo i sociali si trovano anche interventi del padre CT che all'indomani di Rio 2018 dichiara alla stampa che il figlio è prossimo all'inserimento in nazionale per le prossime olimpiadi.
Che differenza di stile, il CT del Fioretto ha solo 'autorizzato' la figlia a spese proprie e LEI però ha vinto l'argento in Coppa del Mondo.
Tokio 2020
RispondiEliminaLa crisi della FIS deve essere forte se il presidente Scarso ha deciso di risedere al tavolo con l'Accademia di Napoli. Mi meraviglia che tra denunce e ricorsi, alla fine finisce tutto come se niente fosse. Quindi avevano ragione i malpensanti che videro nella convocazione agli ultimi esami, di un maestro "noto" dell'Accademia di Napoli, una riconciliazione.
RispondiEliminaUn movimento quello della scherma, che si basa su sani principi di coerenza.
Leggo una piena sconfitta e indebolimento dell'Aims, anche alla luce dell'incontro tra maestri, non indetto dall'Aims, di domenica a Roma.
Ad Maiora
Ma quale crisi, la Fis è bravissima a fregarti, promette promette e poi..... altro che maestro “noto”. L’Aims non perde un millimetro, Piuttosto sacrifica i creduloni e gli spendaccioni. Io resto con il mio ente e chissene.....
EliminaHo trovato la news e la foto. Ma come fanno a stare seduti tutti insieme dopo tutto quello che si sono detti e hanno fatto? Secondo me è un segno di forza e abilità del Presidente che li tiene tuti in riga. Manca il segretario Fis, questa è vera crisi. http://www.federscherma.it/homepage/media/news/14-news/top-news/28975-si-e-riunito-a-roma-il-comitato-operativo-della-scuola-magistrale.html
EliminaPerò c'è il segretario dell'ANS e pensare che al tavolo con i presidenti ci sia un 'segretario' e non il presidente ANS la dice lunga sulla battaglia. Sfumature non casuali, i politici insegnano a guardare queste cose per capire i climi. L'ANS si spacca? Scarso e riuscito a dividere per comandare? L'Aims sta a guardare?
EliminaQuante domande per una scherma spenta dalla dittatura presidenziale, queste cose a margine, tengono viva l'attenzione. Tanto il settore tecnico nazionale è blindato da regole che danno potere assoluto ai CT e al presidente che interviene nelle convocazioni. Il settore agonistico vede la politica del silenzio per non subire ripercussioni. Gli arbitri sono intoccabili, spesso nella loro ignoranza o altro. Cosa ci è rimasto se non sorridere nella incoerenza e politica anche di chi denuncia la Fis per poi sedersi al tavolo con loro.
Ci sarebbe da chiedersi: quali interessi portano a confermare un CT anche se lo si delegittima intervenendo sulle scelte e riscontrando palesi irregolarità e opposizione degli atleti? quali interessi dietro l'ottusità nel confermare alcune regole e calendari con anche luoghi improponibili? quale interessi dietro ad una foto con chi ti denuncia o con la convocazione come membro d'esame, con chi avalla le denunce?
Ma...
L'articolo in commento mi riporta alla mente una recentissima sentenza della Cassazione: la n. 317, del 9/1/17, emessa, quindi, poco più di un fa.
RispondiEliminaCon tale pronuncia, la Suprema Corte ha statuito il principio che gli epiteti «Falso! Bugiardo! Ipocrita! Malvagio!», come quelli scritti, nero su bianco, sui manifesti di un comune siciliano, non integrano il reato di diffamazione, perché espressione di una legittima critica politica; ed ancor di più, se ad usarli è l'opposizione nei confronti del sindaco, reo di non aver mantenuto le promesse fatte in campagna elettorale: rinunciare all'indennità di funzione.
La Cassazione ha infatti respinto il ricorso del primo cittadino del comune di Furci Siculo, contro la sentenza della Corte di Appello di Messina, che, ribaltando la decisione di primo grado, aveva assolto sei rappresentanti dell'opposizione, ritenendo la loro condotta scriminata dal diritto di critica politica.
Nella specie, si trattava di sei consiglieri comunali, che hanno inteso manifestare, lungo le vie di quel comune e senza alcun «intento denigratorio», avverso una «decisione politica del Sindaco e della Giunta da lui presieduta, che aveva deliberato l'erogazione dell'indennità di funzione, così tradendo le promesse elettorali».
Nel precedente grado di giudizio, anche la Corte d'Appello aveva riconosciuto il fatto che, dalla lettura integrale del manifesto, risultava chiaro che trattavasi di critiche «pertinenti, sebbene espressione di un costume politico deteriore ma ampiamente diffuso».
La Cassazione, nel confermare la sentenza della Corte di Appello, ha evidenziato che la punibilità va esclusa «purché le modalità espressive siano proporzionate» e i toni utilizzati, «pur aspri e forti, non devono essere gravemente infamanti e gratuiti», ma «pertinenti al tema in discussione».
In poche parole, secondo i giudici «la critica, ancor più quella politica>> ha per sua natura «carattere congetturale, che non può, per definizione, pretendersi rigorosamente obiettiva ed asettica». Ma l'esimente non scatta qualora le espressioni denigratorie «siano generiche e non collegabili a specifici episodi, risolvendosi in frasi gratuitamente espressive di sentimenti ostili».
Così ricostruito il quadro, per i giudici di legittimità «gli epiteti rivolti alla parte offesa presentavano una stretta attinenza alle vicende che avevano visto l'opposizione contrapporsi al Sindaco, in merito alla erogazione dell'indennità di funzione, a cui il primo cittadino aveva dichiarato di voler rinunciare in campagna elettorale».
L'attacco dunque «riguardava specificamente le scelte politiche ed amministrative» del sindaco e della sua maggioranza, per cui «del tutto correttamente, si è escluso che sia trasmodato in un attacco alla dignità morale ed intellettuale della persona offesa».
Mi pare tutto abbastanza chiaro e semplice; ma, pensando pensando, mi sovvengono alcune iniziali promesse elettorali per il rinnovo delle cariche FIS, risalenti al 2004, del tipo: "NON FARO' IL PRESIDENTE PER PIU' DI DUE MANDATI".
Che dire, se non il solito "meditate, gente, meditate", ma aggiungendo ora: "prima di andare a votare".
Cordialmente.
Gaspare Fardella
Gaspare, ma stai per caso insinuando dubbi in relazione a certi dirigenti sportivi? Vorresti dire che se un dirigente fa certe promesse elettorali e poi non le mantiene, e qualcuno gli dà del mendace, del falso e del bugiardo, non viene condannato? Dici che è protetto dalla legge? Cioè che non è reato e quindi non punibile e nemmeno sanzionabile? Purché sia circostanziata la dichiarazione di mendacita', falsità e bugiardaggine, ovviamente.
RispondiEliminaNon lo dico io, è la Cassazione che lo afferma e, comunque, in presenza di determinate condizioni.
EliminaG.F.
Terzo in coppa Under 20 .
RispondiEliminaDue volte nei 16 in coppa Assoluti .
20 anni ancora da compiere .
Se il CT Cuomo stia spingendo il figlio questo non lo so , ma il ragazzo ha stoffa da vendere e le sue convocazioni penso sia motivate dai risultati .
Buona giornata a tutti
Mah. C'è chi non ha potuto dimostrare di avere stoffa migliore perché lo di mostrasse lui...
RispondiEliminaBravissimo il giovane Cuomo. Che sia stato aiutato dalle spinte paterne è un dato di fatto ma nulla da dire sulla sua bravura. Anche all'under 23 ha dimostrato un'ottima prestazione vincendo bene anche sul gufo della spada italiana mettendo però a repentaglio la sicurezza dei presenti o che crollasse il palazzetto. Bravo valerio.
RispondiEliminaStiamo toccando livelli assurdi! Pare che una madre molto "attiva", si sia rivolta ad un noto santone del sud Italia per mettere in atto stregonerie varie. Sarà il caso di fare ricorso a tutti i metodi anti iettatore... occhio malocchio prezzemolo e finocchio!
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