18 settembre 2021

I TRE CT INCARICATI DALLA FEDERSCHERMA: un nuovo percorso, almeno si spera!

DA sx: CERIONI-TARANTINO-CHIADO'
Eccoli qua i nuovi CT della scherma. La Gazzetta dello sport ne aveva dato notizia il giorno prima, evidentemente aveva buoni agganci per conoscere quello che il Consiglio federale avrebbe ratificato con una alzata di mano il giorno dopo, semmai l’alzata di mano ci sia stata.
Qualche buontempone diceva nei corridoi dell’etere telefonico: “vedrai che da lontano sventoleranno i contratti per tre nuovi CT e sempre da lontano (leggi wazzap o googlemeet) avverrà una rapida comunicazione ai consiglieri in cui a schermo congiunto il presidente Azzi e il presidente (onorario) Scarso, diranno: i CT saranno Cerioni, Tarantino e Chiadò”. E come dicono i giovani di oggi: “e il consiglio federale muto!”.
Nulla di più falso e buontemponi certamente. Eppure il post olimpico italiano è stato costellato di gialli dell’estate, succulenti per giornalisti alla ricerca di gossip, nomi e inciuci. Ne hanno parlato più o meno tutti, mancavano solo i rotocalchi da parrucchiere, ma forse anche quelli da qualche parte hanno ritagliato la notizia per riempire i vuoti creati da covid.
Inutile dire che la parte del leone l’ha fatta il fioretto. Dalle polemiche su Cipressa e la convocazione della figlia Erika, alle performance nulle o quasi di qualche vecchio o vecchia schermitore schermitrice che praticamente non si sono visti in gara, come del flop di qualche favorito e favorita. Le mancate medaglie e le gare a squadre che nell’intervista di Garozzo pare ci volesse un miracolo per far vincere gli italiani, e in ultima la lettera fuggita che chiedeva a gran voce un nuovo CT… credetemi, se volevamo essere su tutti i giornali ammetto che lo abbiamo fatto nella maniera giusta. Addirittura il presidente del CONI Malagò, non ha mancato di far sentire la sua voce contro la scherma italiana, sebbene sia stata portatrice di ben 5 medaglie, ma per lui inaccettabili in quanto nessuna era d’oro. Le sue frasi fulminanti sono state memorabili, per certi versi anche ingiuste, avendo detto che “il movimento schermistico è da rifondare”. (Per inciso, il movimento sportivo italiano, quello che lui porta avanti da tanti anni, è da costruire interamente, non da rifondare, se pensiamo ai risultati dei professionisti del basket e del volley, che sono gli sport più praticati in Italia, e non mi pare abbiano ben figurato, però Malagò sparlava della pentamedagliata scherma).
Cerioni quindi è il nuovo CT del fioretto e siamo certi che si vedranno le novità. Uomo di peso, non solo fisico, grande carisma e competenza. Si saranno svenati a viale Tiziano per sottrarlo alla Francia, e qualcuno ha supposto che gli articoli su L’Equipe e non solo, fossero del tutto mirati a far lievitare la parcella dello jesino, che nove anni fa migrò in Russia e da allora è pagato a peso d’oro per il suo lavoro. I soliti maligni. Falso anche questo, ovviamente, ma le insinuazioni penetrano fino a dire che dovendo dare il massimo a Cerioni, abbiano scelto Chiadò e Tarantino perché i soldi erano finiti. Sono maldicenze, vergognose, di certo. Tuttavia i fiorettisti sono stati accontentati e di fatto la Federazione ha scelto il migliore che c’era.
Nella spada pare però che Chiadò sia il maestro del Club di spada più grande d’Italia, il che vuol dire che ci potranno essere conflitti di interesse, essendo lui il designatore degli atleti che andranno nella nazionale maggiore e anche in quelle minori? Staremo a vedere, e sia ben detto che fino a oggi non mi pare che il ranking sia stato molto rispettato seppure legittimamente, e le scelte degli atleti sono state sempre molto chiacchierate. Servirà un grande lavoro con parecchi maestri e molti atleti bravi da selezionare e far crescere.
E la sciabola? Un’arma del tutto asfittica, con numeri talmente bassi, che fossi in Tarantino, mi preoccuperei per gli eventuali ricambi, specie fra le donne. Certo il Gigi nazionale ha il giusto carattere (e per taluni un “caratterino”) per tenere testa ai celebri trend arbitrali, che secondo voci provenienti da molte direzioni (maestri, dirigenti, atleti), fanno sempre discutere e lasciano sempre scontenti tutti.
Faccio a questo punto una considerazione sui numeri e provo a dare una conclusione sensata.
Questi tre anni saranno durissimi. Nei due anni passati siamo abbiamo tutti lottato con bassissimi numeri nelle palestre e in molti casi un pessimo lavoro agonistico nazionale a tutti livelli (senza colpa di nessuno sia ben chiaro!). Credo che la Federazione abbia incassato pochi soldi dalle iscrizioni e ancor più ne sono usciti per aiutare, come potevano, le società. Lo Stato ci avrà messo del suo per aiutarla, ma io credo che il gioco sia sostanzialmente a somma zero.
La spada è l’arma più praticata in Italia, ma quella che sta dando meno risultati. Da più direzioni il nome di Chiadò sta dividendo. Alcuni non sanno chi sia, altri dicono che farà benissimo. Lasciamolo lavorare e speriamo che aiuti tutto il movimento a crescere cosa che con Cuomo pare non sia accaduto, non nei numeri, ma nella qualità. Vanno valorizzati maestri, scuole, clubs e creati dei modelli cui fare riferimento per salire tutti quanti.
La sciabola è un’arma praticata da pochissime persone, i clubs che la praticano sono talmente pochi che se si riunissero, non riuscirebbero a fare nemmeno una partita di calcio (riserve escluse). Va pertanto creato un modello nazionale di crescita nei numeri, perciò va promossa l’arma in tutti i club, specie quelli numerosi, alcuni dei quali sono monoarma, e poi vanno resi gli allenamenti più proficui e le gare meno drammatiche. Cosa può fare il CT? Io credo che abbia un grande potere, quello di dare uno stile, il suo, e forse era giunta l’ora di cambiare non che Sirovich sia stato un CT poco amato, anzi, dati alla mano ha molto ben fatto in questi anni, però come in tutte le cose, bisogna a un certo punto voltare pagina.
Buon lavoro a tutti e viva la scherma italiana!
Fabrizio Orsini

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