08 giugno 2023

Scherma e Giustizia Sportiva

Ho voluto chiedere a chi ha competenze in materia qualche delucidazione sulla organizzazione della Giustizia Sportiva federale. In tal senso ho interpellato il Dr. FUMO ex Presidente della V^ sezione della Suprema Corte di Cassazione, al fine di individuare eventuali interventi migliorativi della branca.

Il Dr. FUMO ha elaborato alcune possibili risoluzioni, che di seguito riporto. Intanto mi preme ringraziarlo per la disponibilità verso il sottoscritto ma più ancora verso la scherma italiana.

Ezio RINALDI

 “A mio modo di vedere, i più gravi problemi della giustizia sportiva sono riconducibili a due “filoni”: a)  la normativa, b) la scelta dei soggetti giudicanti (nonché la formazione dei collegi).

Con riferimento alla prima problematica, ritengo che andrebbero riscritti i codici, introducendo, almeno in linea tendenziale, la tipicità degli addebiti disciplinari, anche per evitare che la violazione dei principi di lealtà, correttezza ecc. possa essere utilizzata per perseguitare (più che per perseguire) le persone sgradite ai vertici federali. Per altro, sul versante procedimentale, il riferimento al codice di procedura civile mi sembra incongruo, in quanto il processo disciplinare, essendo comunque un “meccanismo sanzionatorio”, si avvicina molto più alla materia penale (sostanziale e processuale) che a quella civile. D’altronde, basta scorrere un codice di una qualsiasi federazione per rendersi conto che in esso vi sono significativi riferimenti e parallelismi con il diritto penale (es. Concorso di persone nell’illecito, circostanze aggravanti e attenuanti, utilizzo di intercettazioni provenienti da procedimenti penali, inizio dell’azione disciplinare affidato a una Procura ecc.).

“L’arruolamento” dei giudici rappresenta poi, a mio avviso, il problema più difficile da risolvere, ma anche quello più urgente. Come già ho avuto modo di scrivere, il sistema peggiore sembra quello della nomina diretta dei giudici da parte dei vertici federali. Specialmente nelle piccole federazioni, la "vicinanza" (diciamo così) tra il CdA federale e i giudici è piuttosto pericolosa. Ho avuto modo di costatarlo di persona paragonando la giustizia della FIGC (della quale ho fatto parte per qualche anno) a quella della FIS (in relazione alla quale sono stato attonito spettatore e critico commentatore). 

Unica alternativa sarebbe quella della elezione, ma, poiché sappiamo (e abbiamo visto) come sono inquinabili i meccanismi elettorali, bisognerebbe agire, in maniera selettiva, sull'elettorato passivo, quindi: solo persone giuridicamente qualificate, solo persone con scarsi (meglio nulli) rapporti con i vertici federali e le società sportive. In fin dei conti, per valutare un comportamento disciplinarmente rilevante, non occorre avere cognizioni tecnica di uno sport.

Procediamo, però, con ordine.

Terzietà e indipendenza del giudice. Non so se qualche ordinamento preveda istituti quali l’astensione e la ricusazione. La possibilità di ricusare (motivatamente) il judex suspectus  sarebbe quanto mai necessaria.

Giudice naturale precostituito. Sappiamo che nella prassi i collegi vengono costituiti ad hoc e ad libitum, con quali garanzie per i giudicabili è facile immaginare. È stato proposta (non ricordo purtroppo da chi) la costituzione di un unico ruolo di giudici per tutte le federazioni (cioè: un ruolo unico centrale, cui le singole federazioni potrebbero attingere di volta in volta). Condivido. In tal modo sarebbe possibile, non solo selezionare i giudici in base a criteri di maggior garanzia, ma, ciò che più conta, precostituire i collegi.

Questa soluzione, tuttavia, comporterebbe la unificazione dei codici di tutte le federazioni, almeno per quel che riguarda la procedura e dunque già immagino una serie di obiezioni e di rivendicazioni della “specificità” di questa o quella federazione. A mio modo di vedere, si tratterebbe di pretesti: perché il modo di giudicare della FIS dovrebbe essere diverso da quello della federazione di canottaggio o di pallacanestro? Si tratta di ideare procedure di indagini, istruttoria, accusa e difesa (con relative garanzie) che possano valere per la contestazione e il giudizio in qualsiasi contesto sportivo. Tanto per fare un esempio di attualità: perché una molestia sessuale durante un raduno della FIS dovrebbe essere giudicato diversamente se l’episodio fosse avvenuto durante un raduno della FIN ? Come dire che un processo penale che si celebra a Torino dovrebbe avere regole diverse se si celebra a Lecce.

Provenienza e formazione professionale. La maggior parte (la stragrande maggioranza) dei giudici sportivi sono di provenienza amministrativistica (TAR, Consiglio di Stato, Avvocatura dello Stato, avvocati amministrativisti). Viceversa, per quel che si è detto, occorrerebbe il contributo dei penalisti (oltre che dei civilisti). Insomma sarebbe il caso di rompere questo monopolio. Per altro, come è noto, dopo i 3 gradi di giudizio sportivo, si può accedere al giudizio innanzi al TAR e poi al Consiglio di Stato e così può accadere (è accaduto) che un giudice sportivo della federazione A, sia poi giudice del TAR in  questioni che riguardano la federazione B e viceversa con simpatici, reciproci “incroci”, con immaginabili conseguenze.

Il fatto è che i giudici ordinari (penali o civili) non possono, finché sono in servizio, far parte di organi giudicanti della giustizia sportiva. I giudici amministrativi, viceversa, come abbiamo visto, possono (qualcuno sa spiegare perché?). Naturalmente si può attingere ai magistrati in pensione, ma si può attingere anche tra gli avvocati penalisti (e civilisti) che diano garanzia di preparazione, equidistanza e indipendenza.

Ma raramente lo si fa.

Maurizio FUMO”

 

1 commento:

  1. L'articolo mette in evidenza un elemento caratteristico di tutte le federazioni sportive, ossia la mancanza di separazione dei poteri (Esecutivo, Legislativo e Giudiziario). Tempo fa venni censurato per aver detto che nella scherma non c'è sufficente democrazia, ma piaccia o non piaccia il plebiscito da solo non basta, senza separazione dei poteri la democrazia non c'è. Ora io non so perchè gli statuti federali siano stati scritti in tale modo, immagino possa forse essere per la vicinanza con i corpi militari, ma non so perchè. Rimane il fatto che senza separazione dei poteri qualsiasi ricambio dell'organo governativo diventa alquanto improbabile.

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