Procediamo con ordine. Gli atleti
russi che abbiano accettato tutte le condizioni ed i limiti imposti dal CIO
sono stati ammessi ai campionati del mondo di scherma. Prima della Kharlan altri
atleti ucraini si sono rifiutati di incrociare il ferro con gli atleti russi.
Vista la particolare situazione, prima dell’inizio della competizione la FIE
avrebbe dovuto informare o ribadire ai russi ed agli ucraini le regole in atto.
Ciò avrebbe consentito alla Karlan, in particolar modo, di decidere serenamente
se scendere in pedana o meno.
Sono in tanti ad affermare che la
politica non dovrebbe entrare nel merito delle questioni sportive in quanto lo
sport dovrebbe essere il mezzo per unire e non per dividere. In linea di
principio questo assioma è assolutamente condivisibile, nella realtà ci
troviamo di fronte ad una situazione di particolare gestione poiché due paesi
sono in guerra uno (Russia) ha aggredito/invaso l’altro (Ucraina) ed è molto
difficile restare sereni di fronte a morti, distruzioni e violenze di vario
genere.
Tornado all’assalto, La Kharlan ha
deciso, sembra autonomamente, di prendere parte al campionato del mondo
chiedendo delle garanzie proprio sul saluto e sembra che dai vertici FIE (Katziadakis)
le sia stato garantito una sorta di protezione, cosa poi non avvenuta. Dai filmati che girano in rete a me è
sembrato che l’atleta ucraina si sia comportata secondo le norme anti covid,
che attualmente sono ancora in vigore (leggere l’articolo a firma di Gil PEZZA
pubblicato il 28.07.2023 sulla “Piazza”. Pertanto a fine assalto, vinto 15-7,
ha fatto il saluto all’avversaria porgendo la lama, la Smirnova lo rifiutava.
La Kharlan veniva dichiarata vincitrice e lasciava la pedana, mentre la russa,
in accordo con i suoi accompagnatori, decideva di presentare ricorso ponendo in
atto una protesta, piazzandosi con una sedia a centro pedana per ben 45 minuti.
Dopo circa un’ora di febbrili consultazioni, riunioni e quant’altro, all’atleta
ucraina veniva assegnato un cartellino nero e, conseguentemente, squalificata.
Non so dirvi se la FIE troverà una via d’uscita per farla partecipare alla gara
a squadre, importantissima per la qualifica olimpica.
Mi sento di condividere chi ha
affermato che la Kharlan sia caduta in un tranello con la complicità della FIE,
infatti i russi l’hanno aspettata al varco e si sono sostanzialmente vendicati,
chiedendo l’applicazione del regolamento. Ma quale regolamento? In vigore ce ne
sono due: uno pre covid e un altro anti covid. Quale dei due deve essere
applicato? Vale la pena ricordare che in talune situazioni le norme anti covid
sono ancora VALIDE (non in ITALIA)
Probabilmente la lobby di potere
di Usmanov, che tutt’ora controlla saldamente la FIE, ha prevalso ancora.
Ho letto di tutto, addirittura
della non sportività della Kharlan e chi lo afferma è in malafede. Nel mondo
dello sport vi è tanta ipocrisia ed in nome del Dio denaro si pongono in essere
compromessi (è un eufemismo) che nulla hanno a che fare con lo sport.
Quella del 27.07.2023 è stata una
squallida giornata di sport, una sconfitta dirigenziale, nella quale si sono
messi in evidenza piccoli dirigenti cui non affiderei nemmeno la rasatura
dell’erba del giardino di casa mia.
A mio parere la Kharlan non doveva
essere squalificata e gli autori della disfattta possono essere identificati
nel Governo, nel CIO, nella FIE, nel CONI ma anche nella FIS, ognuno secondo le proprie
responsabilita.
è stata una brutta pagina di
questo mondiale, soprattutto una pessima gestione della vicenda.
Tutto quanto scritto su questo blog e sulle varie piattaforme non deve far passare in secondo piano la meravigliosa impresa dello schermidore jesino.
Ci rallegriamo per la stupenda vittoria di Tommaso MARINI, salito sul gradino più alto del podio mondiale - ECCEZIONALE!
Ezio RINALDI
Olga Kharlan è stata graziata per la gara a squadre. Al momento non è dato sapere con quali motivazioni. Atteso che la decisione faccia immensamente piacere, ora capite con quali dirigenti abbiamo a che fare.
RispondiEliminaEra chiaro che, prima o dopo, i nodi sarebbero venuti al pettine e che certe soluzioni di compromesso avrebbero avuto vita breve.
RispondiEliminaQuello che mi dispiace è che sia successo a casa nostra.
Cordialmente.
Gaspare Fardella
Da un commentatore anonimo riporto il suo commento che si commenta da solo, scusatemi la cacofonia: "Giusta decisione. Non creiamo polemiche inutili, capisco che ogni occasione sia buona per parlare di qualcosa, ci sta. Ma qui, han fatto bene. Basta mischiare guerra e sport. È un diritto di quei poveri cristi di atleti russi partecipare alle gare le cui si allenano da sempre, loro non c’entrano nulla con quel pazzo delinquente di Putin, che prende da solo decisioni di potere, incutendo timore pure al suo popolo, che nulla può.
RispondiEliminaI poveri ucraini, idem, devono subire un’invasione barbara ed è comprensibile la rabbia, non c’è nulla da dire su ciò, ma se partecipi ad una gara, ti comporti come ti devi comportare, o becchi il nero. Fine. Decisione giusta. E la vita va avanti, anche per la kharlan. Non montiamo teatrini inutili, non è successo niente."