Vince la prima medaglia in palio del mondiale milanese di scherma la francese Marie Florence Candassamy, una ragazzona alta quasi quanto la Torre Allianz che troneggia City Life e non molto distante dal MiCo, e che non era la favorita, pur occupando la terza posizione del ranking.
Il nostro sondaggio dava per
vincente Mara Navarria e infatti la friulana ha inanellato una serie di assalti
ben eseguiti, segno di una maturità tecnica e atletica che però è andata a
infrangersi su una impeccabile Alberta Santuccio la quale ha saputo guadagnarsi
la finale e dare alla connazionale il privilegio del bronzo.
La differenza fra l’italiana e la
francese era evidente in più o meno una ventina di centimetri, e una scherma
basata sull’attesa della transalpina che sfruttava il vantaggio della lunghezza
del braccio che per ovvietà faceva arrivare al bersaglio prima la sua punta che
quella della Santuccio. Ogni volta che l’italiana agiva sul ferro, la francese
perdeva, e riuscire a colpire l’esile braccio non doveva essere del tutto
semplice. Mara Navarria invece sebbene fosse riuscita a vincere con eleganza
ogni assalto, soprattutto quello contro la temibilissima Kong Man Wai Vivian,
prima del ranking e favoritissima per l’oro, ha dovuto cedere il passo alla
siciliana, mancando la finale per una sola stoccata.
Due parole vanno spese anche per
Rossella Fiamingo, che ha perso contro la Sun Ywien, 8-9 in un assalto dove ha
sbagliato davvero poco, e perdendo la possibilità di entrare nella rosa delle
quattro. In questa gara l’abbiamo vista a un alto livello tecnico e di forma,
dimostrando che questa squadra ha davvero le qualità per andare avanti e far
crescere dentro di sé anche le altre, prima fra tutte Federica Isola, che
sebbene avesse fatto un gran risultato nel girone, si è arenata alla cinese Yu
Sihan fermata nel turno successivo da Alexandra N’Dolo. Ora devono ricalibrarsi
per affrontare la gara a squadre che sarà di certo interessantissima.
Diversa sorte per la sciabola maschile, che ha visto un parterre di atleti di tutto rispetto.
Il campione mondiale, da oggi è
americano, e si chiama Eli Dershwitz, 14° del ranking, il quale si è presentato
in una forma talmente smagliante e crescente durante tutta la gara che ha fatto
davvero impressione. Nel primo assalto ha bruciato lentamente l’iraniano
Fotouhi Mohamed con un 15-12, al contrario, cioè più rapidamente, il nostro Gigi
nazionale Samele, con un impressionante 15-6 nel turno successivo e rifilare
poco dopo un fiammante 15-10 al koreano Ha Hansoi. Pareva si sarebbe arrestato
davanti a sua maestà Aaron Szilagyi, ma niente affatto perché ha chiuso
vincendo con un inaspettato 15-13. Dopotutto l’ungherese fino a quel momento
non aveva cacciato una sola goccia di sudore se non contro il nostro Luca
Curatoli dandogli un 15-12, tanto che contro l’americano sembrava che se la
sarebbe potuta cavare, mentre è accaduto tutto il contrario. Per cui in finale
si sono dati appuntamento il georgiano Sandro Bazadze che al pari
dell’ungherese aveva avuto qualche grattacapo solo con l’egiziano Ziad Elsissy,
sibillino il 15-14 finale.
Perciò, cambiato lo spettacolo in
programma da una banale ma ipotetica replica fra Georgia e Ungheria, a uno di
assoluta prima visione con Usa in prima fila, gli spettatori si sono seduti
comodi per constatare come si muovesse il clone schermistico di Steve Austin
l’uomo bionico che batteva quasi senza battere ciglio il georgiano, che solo
per la mole fisica fa una certa paura anche in lontananza.
Non poteva cominciare meglio il mondiale milanese, che aveva in platea nientemeno che il Presidente della repubblica quale spettatore!
Fabrizio Orsini
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