È risaputo che qualche
consigliere in carica non vorrà ricandidarsi, cedendo il posto ad altri della
stessa regione; taluni dirigenti regionali di primo piano intenderebbero dare
la scalata al consiglio federale. Qualche settuagenario, onnipresente in ogni
gara, con incarichi di rilievo, probabilmente sarà costretto a lasciare gli
affidi e cercherà la scalata al vertice regionale. Molto probabilmente in
questo 2024 si avranno dei giri di poltrone, cosa che potrebbe vedere le
presidenze di alcuni Comitati avvicendarsi con elementi bramosi di una cadrega.
E chissà, magari, aspirare, nonostante l’età, alla carica di consigliere
nazionale federale, sfiorando in quell’epoca anche gli ottant’anni(!?).
Pochi sono a
fine mandato, avendone portato a termine ben tre, e potrebbero anch’essi
aspirare al vertice regionale, pur possedendo legittime aspirazioni in altri
settori dell’amministrazione dello Stato. Altri, incandidabili, sempre per fine
mandato, potrebbero trovare locazione in ambito di
confederazioni varie, desiderando occupare qualche carica che alle ultime
elezioni FIE è sfuggita all’Italia. L’esperienza potrebbe qualificarli quali autorevoli
aspiranti. Poi ci sarebbero rampanti, energici ed inossidabili personaggi, vogliosi
di tornare in auge. Di taluni non è dato conoscerne le intenzioni e forse la Regione
di appartenenza vorrebbe confermarli nella posizione attuale. Gli spifferi
riferiscono delle ambizioni di attuali ed autorevoli (!?) presidenti di
comitato regionale a voler arrivare al soglio consigliare poiché si definiscono
“politici avveduti e scaltri”.
Per quanto
riguarda il GSA nazionale, la carica non mi sembra sia mai stata ricoperta da
una donna, e forse c’è più di un nome nella lista delle candidabili.
Restano da
vedere le intenzioni dei fedelissimi del Presidente (vicini di poltrona), che
sognano la Presidenza, ma dei quali non è dato conoscere quali siano le loro
reali aspettative.
La voce che più
mi ha intrigato è quella relativa a cordate, alcune delle quali farebbero capo
a vecchi e ben noti personaggi. Ho fatto delle indagini da cui è emerso che
nessun vecchio dirigente avrebbe intenzione di capeggiare possibili cordate di
sorta, ma si sa le bugie hanno le gambe corte e nel movimento schermistico
girano interessanti chiacchiericci da cui sembra che sia possibile una cordata,
con tanto di candidato alla Presidenza. Secondo questi dicunt, ciò dovrebbe portare ad un accordo secondo il quale il
candidato alla presidenza (proveniente dal sud) farebbe un passo indietro, convergendo
sull’attuale presidente, ma con un consiglio che vedrebbe il massimo vertice
federale in minoranza. Il che significherebbe una instabilità governativa per
cui alle prime divergenze si avrebbe una crisi federale con conseguente caduta
del consiglio e successive elezioni, risultato: il presidente in carica, cioè
l’attuale, verrebbe sostituito da qualche consigliere uscente, magari anch’esso
meridionale. E’ un film già visto (Nostini - Di Blasi). Avendo io vissuto in
prima persona quella fase della vita federale, mi sento di dare un consiglio,
anche se non richiesto: il Presidente AZZI scelga bene i compagni di avventura
affinchè non abbia problemi durante il suo percorso. Cerchi persone
assolutamente affidabili, sulle quali poter contare, sia per la carica di
consigliere che per quelli fuori dal consiglio, che gli devono guardare le
spalle. Scarso in ciò è stato insuperabile.
Comunque, il chiacchiericcio rimane tale, poiché, a mio avviso, se ci fossero cordate, a questo punto dovremmo già conoscerne l’esistenza, con programmi e nomi componenti la squadra. Mancano poco meno di tre mesi al Gran Premio Giovanissimi, manifestazione che dura diversi giorni e durante la quale si può incontrare un notevole numero di dirigenti societari, maestri ed arbitri, ai quali esporre le ragioni per cui è giustificata l’esistenza di una cordata, ovvero l’aspirazione a voler diventare consiglieri della FIS. Ora delle due l’una: o sono solo pettegolezzi oppure non esistono cordate, ma alleanze tra soggetti per raggiungere la meta.
Di certo le
prossime elezioni federali in tutta Italia mostreranno un volto del tutto
diverso dal precedente.
Ezio RINALDI
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