Cari lettori di Piazza Scherma, procedo
mutuando una celebre citazione di manzoniana memoria per tornare brevemente
sulla questione del conflitto di interessi.
Il titolo di questo post mi è
stato indirettamente suggerito dal maestro di scherma Gianfranco Antero che ha ricordato
il noto brano musicale di Gino Paoli nel corso di una intervista mandata in
onda sul web (http://youtu.be/WxYEMeKHq0k).
Fino
ad oggi ho ritenuto che le ragioni per cui l’arbitro Emanuele Bucca non avrebbe
mai dovuto e non dovrebbe mai presiedere gli assalti cui partecipano gli atleti
della Mazara Scherma A.S.D. risiedessero
solo nel rapporto di stretta parentela
ed affinità che lo legano al il sig. Giuseppe Bucca e relativa moglie, Rosa
Inzirillo, entrambi maestri e membri della succitata società, nonché nella sua
qualità di sponsor della medesima associazione.
Ascoltando
l’intervita rilasciata dal maestro Antero sembra, invece, che gli interessi
dell’arbitro Bucca, rispetto alla Mazara Scherma a.s.d., siano ancora più
diretti e sostanziali, considerato che egli si annovera, secondo quanto
dichiarato dal suddetto maestro, addirittura
tra i soci di quella associazione.
Tuttavia,
fatta questa premessa, credo che per ragioni di equità, considerato quanto già
deciso per l’associazione Accademia Scherma Palermo, nulla la Federazione possa
contestare all’arbitro Bucca poiché, avendo il Presidente Giorgio Scarso ritenuta lecita l’attività magistrale svolta
dal presidente della commissione arbitrale, Pietro Ingargiola, presso Accademia
Scherma Palermo, (società in cui persino la di lui moglie, Anna Sciortino, già
delegato provinciale FIS, riveste un carica sociale oltre che quella di socio
fondatore), lo stesso tipo di trattamento di favore dovrebbe essere assicurato
anche all’arbitro Emanuele Bucca, nonostante gli stretti rapporti di parentela
e societari da egli intrattenuti con gli altri componenti della Mazara Scherma
A.S.D.
Ciò premesso,
credo che per una gestione che volesse garantire la maggiore equità possibile
fra tutte le società affiliate, almeno sotto l’aspetto arbitrale, la
Federazione presieduta da Giorgio Scarso dovrebbe definitivamente abrogare la
norma sul conflitto di interessi per sostituirla
con la seguente disposizione normativa:
ARTICOLO UNICO
- OGNI SOCIETA’ O ASSOCIAZIONE AFFILIATA F.I.S. HA DIRITTO DI AVVALERSI DI UN PROPRIO ARBITRO DI FIDUCIA CHE POSSA GIUDICARE GLI ASSALTI CUI PARTECIPANO I PROPRI ATLETI.
Cordiali saluti
Antonello Fileccia
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