La domanda è stata: ”Ma con questo
blog dove pensi di arrivare?” e subito la considerazione: ”Ce l’hai con Scarso
perché ti ha asfaltato. Egli sta operando bene quindi non capisco il livore che
traspare da piazzadellascherma”.
Comincio dalla considerazione. Chi fa
politica ed io ancora la faccio, sa bene che una vittoria dipende
esclusivamente dall’elettorato, così come una sconfitta, pertanto nulla è
imputabile al vincitore: chi vince impiega tutti i mezzi a propria disposizione
per raggiungere l’obiettivo. Al limite si potrà dire che l’utilizzo delle
risorse disponibili non sia sempre stato ortodosso, ma tant’è in politica ci sta
tutto, conseguentemente il perdente non può e non potrà mai avercela con il
vincitore. Non può e non deve nutrire risentimenti di alcun genere, se lo
facesse dimostrerebbe la pochezza del proprio essere.
Il risentimento è
un’esperienza affettiva che le persone
sperimentano quando un agente esterno nega
loro le opportunità o le risorse di valore (incluso lo status), che essi
considerano socialmente accessibili. E’
certamente un'esperienza emotivamente disturbante, che provoca comportamenti
socialmente discutibili. La letteratura da ampie spiegazioni su tale
irrazionalità, che spesso sfocia in uno stato di malanimo e di rancore verso la
persona ritenuta colpevole dei torti subiti. Ma a me cosa è stato tolto?
NIENTE! Finora ho vinto e perso battaglie ma mai mi sono sognato di rivalermi
su chicchessia per gli insuccessi politici: la mia storia lo attesta.
Il risentimento, la
rivalsa, l’astio appartengono a chi nella vita è stato fallimentare e non credo
che questo sia stato il mio caso, pur se qualcuno, in un commento ad un
articolo di qualche mese fa, ha affermato il contrario, definendomi addirittura
un frustrato. Voglio rassicurare l’autore della domanda che gli accennati
sentimenti non appartengono al mio bagaglio culturale: al massimo posso aver
battagliato con molta vivacità.
Voglio anche
precisare che non ho aspirazioni di alcun genere, pur se l’esperienza acquisita
mi ha insegnato a non escludere mai niente a priori.
Ed ora rispondo alla
domanda. Il mio obiettivo e quello del blog è essere a disposizione di quanti
vogliono esporre le proprie argomentazioni sulle varie tematiche federali, con
onestà, chiarezza e rispetto della dignità professionale ed umana delle persone,
a vario titolo, coinvolte, quindi porte e finestre aperte. Ciò, a mio avviso, è un positivo contributo esterno
alla vita federale: niente di più, niente di meno.
Gli articoli finora
pubblicati farebbero credere esattamente il contrario e sembrerebbe che io ce
l’avessi a morte con il Presidente: nulla di più sbagliato. All’indomani delle
elezioni ho riconosciuto la vittoria (leggere gli articoli pubblicati sul
blog), questo non significa dover rinunciare a ciò in cui si crede ed ancora
oggi ritengo che alcune decisioni assunte, interpretazioni di regolamenti ed
incompatibilità di cariche, siano state gestite in modo discutibile. Chi ha seguito
il blog con onestà intellettuale e morale sa che non mento.
Non mi sono mai
sottratto alle critiche, anche quando sono state fatte anonimamente ,e sarò sempre
lieto di dare, sugli argomenti trattati e sulla mia persona, le risposte
richieste.
Ezio RINALDI
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