Come ben sapete uno dei cardini sui
poggia la democrazia è la libertà di pensiero e di parola, si può condividere o
contestare ma come spesso affermo il confronto aiuta a crescere ed a
migliorare, il proprio ambito e quello altrui. Considero Mario uno dei
Dirigenti più attenti e capaci: egli ha dato molto alla scherma e con il suo
scritto continua a farlo.
Caro Mario ti ringrazio per il tuo
intervento e spero di ospitarti ancora in avvenire.
“Caro
Ezio, ti scrivo queste poche righe, per segnalarti la mia insoddisfazione per i
risultati conseguiti nell’ultimi Campionati del Mondo, che seppur
soddisfacenti, penso che potessero regalarci qualcosa di più e se ciò non è
avvenuto un qualche problema sicuramente esiste. Da qui il mio inappagamento.
L’obiettivo in tutte le mie iniziative è sempre stato rivolto
all’ottenimento dei miglior risultato raggiungibile: qualche volta ci sono
riuscito, qualche altra volta ho fallito, ma la meta per me sta sempre avanti e
mai indietro.
I trucchi dei prestigiatori prima o poi sono scoperti
e quando ciò accade il prestigiatore è destinato a naufragare.
Aver tirato fuori dei conigli dal cilindro
nell’occasione dei Mondiali di Kazan, non è stato un merito esplicito, ma tanta
fortuna e finché brilla lo stellone dell’Italia, tutti ne siamo contenti.
Nel tuo Blog parli di scarsa preparazione atletica
degli atleti, hai ragione. E’ mia impressione, che i nostri ragazzi, allievi di
Maestri tra i migliori al Mondo, sia di spada, di fioretto che di sciabola,
erano tra i più preparati a livello di tecnica individuale, ma anche tra i più
scarsi nella reattività e nella velocità del movimento schermistico.
Nell’assistere all’incontro di semifinale di spada maschile individuale tra il
coreano e l’italiano, era come veder combattere un giaguaro contro un elefante.
Il coreano non era il solo ad essere efficientissimo
nella rapidità motoria, lo erano anche atleti statunitensi, russi, francesi,
cinesi, ucraini e tedeschi, quindi non era un caso isolato. Ritengo che essi abbiano
seguito programmi ben strutturati, sviluppati in anni di attività di
preparazione atletica e di alta specializzazione schermistica.
Sembrerebbe che alcuni atleti sciabolatori del giro
della nazionale, che si allenano a Roma, pagherebbero di tasca propria il
supporto di un preparatore atletico. Se dovesse risultare vera la voce, mi
chiedo perché non rivolgersi ad un professionista dai grandi trascorsi, in
possesso di un bagaglio tecnico-culturale
di grande livello, tanto da poter essere messo sullo stesso piano, se
non addirittura superiore, ad altri autorevoli professionisti? La peculiarità
di detto preparatore è che è di Roma; ha lavorato presso il Centro Olimpico
dell’Acqua Acetosa e ha pubblicato diversi testi sull’argomento, parlo del
Prof. Donati, celebre anche per le sue lotte al doping. Considerata la sua competenza,
forse sarebbe stato opportuno verificarne la disponibilità per una eventuale
collaborazione, a sostegno dell’attività delle squadre nazionali della Scherma.
Se questa è la situazione, non sono molto ottimista per
le Olimpiadi di Rio de Janeiro. Come ben sai sono molto favorevole a lanciare nell’attività
agonistica internazionale giovani talenti tra gli Under 17 e Under 20, e ne
abbiamo molti. Le altre nazioni lo fanno, tra queste la Francia, l’Ungheria, la
Germania, l’Ukraina, la Russia, la Romania, la Gran Bretagna, la Svizzera. Per
quello che posso vedere, noi lo facciamo molto meno.
Un ultima considerazione, la fuga dei maestri italiani
verso l’estero, e non parlo solo di quelli di maggior prestigio, ma anche di
altri ottimi tecnici giovani e vogliosi di fare bene, non è un fatto positivo e
negli anni futuri potremmo pagarne le conseguenze.
Caro Ezio, ti ho espresso le mie considerazioni, spero
di non essere frainteso ne da te, ne da altri: ho semplicemente voluto dare un
contributo.
Con amicizia,
Mario Castrucci “
Caro Mario, nel ringraziarti ancora per il tuo contributo voglio precisare che nel mio articolo non faccio riferimento solo alla preparazione atletica, considero quest'ultima uno degli elementi che potrebbe aver causato, in alcuni settori, il flop. Non sono d'accordo sulla fortuna poiché le ragazze sono anni che abitano stabilmente al vertice della specialità, e questa non è una fortuna la chiamerei abilità, classe e forza. La spada femminile, piaccia o no, ha dato segni di vitalità (un oro e un bronzo cos'altro si voleva?). Per quanto riguarda gli sciabolatori ti riporto il commento di uno di essi: "Beh non lo sappiamo neanche noi in realtà ciò che abbiamo sbagliato nella gara a squadre, forse poca grinta magari siamo stati poco grintosi e questo ci ha penalizzati...per le gare posso parlare per me e ti dico che ancora ci sto pensando!!! " E' una dichiarazione onesta che rende onore all'atleta, d'altra parte essi hanno fatto una stagione sopra la media, portando a casa risultati notevoli. Purtroppo hanno mancato il mondiale: potrei parlare di sfortuna, potrei dire che capita una gara fallace, purtroppo e capitata al mondiale. Capisco benissimo quello che vuoi dire e molte cose le condivido però mi pare evidente che gli atleti vanno tutti elogiati, anche quelli che hanno mancato il risultato. A mio avviso le dinamiche che hanno prodotto la zoppia vanno ricercate in un ambito più generale.
RispondiEliminaSempre con grande amicizia
Ezio
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Gentile colonnello Rinaldi buonasera. Sono il prof Sergio Spinoccia e le scrivo in merito ad un post di un paio di anni fa sul suo Blog a firma del pres. Ariccia Scherma Castrucci. In quel commento il dirigente prendeva ad esempio della sua critica la semifinale mondiale di Spada tra l'italiano Enrico Garozzo ed il coreano Park. Castrucci definiva enrico un "elefante" e Park un "grillo" ,che al cospetto irrideva il gigante con la sua velocita'. In effetti ad un occhio appassionato di sport come ilquello del presidente laziale ,l'impressione era anche condivisibile.Castrucci quindi avanzava la teoria che il problema della preparazione fisica di tutti gli schermidori fosse male organizzata e rimpiangeva il periodo in cui il prof. Sandro Donati, seguiva la nazionale auspicandone il ritorno.Io seguo Enrico e Daniele Garozzo da oramai 9 anni e le diro' con sincerita' che mi ha fatto sorridere l'idea di mettere a paragone le leve lunghe di enrico contro quelle brevilinee del coreano,in quel modo. perche' mi permetto di rilevare con serenita' che la differenza di leve determina una diffrenza delle inserzioni osteo-articolari, quindi castrucci ha confuso secondo me in assoluta buonafede la velocita' del coreano con la sua "Accelerzione legata proprio ai suoi meccanismi antropologici.Ma una leva piu' lunga e se parliamo di scherma sappiamo cosa diciamo....., nei primi 10/20 cm, matura un controllo , che se allenato adeguatamente, portano l'atleta piu' imponente in apparenza a prevalere per evidenti ragioni biomeccaniche. Mi creda glielo dice chi ha capito cio' proprio quando finalmente con problematiche capovolte Daniele ha vinto con Andrea Cassara' la prima volta.ho aspettato il momento opportuno per rispondere tramite lei a castrucci, per 2 ragioni. 1) Nel 2008 ai mondiali junior cadetti ad Acireale partecipai come preparatore del cub scherma acireale al raduno di 15 giorni con i ragazzi delle nazioni emergenti con i maestri Petru Kuki , Alberto Coltorti, e Pietro Gnisci. Lavorammo insieme e alla fine il maestro Gnisci mi disse " Sergio, non facevo allenamenti cosi belli dai tempi di Donati!! 2) Nella notte italiana tra sabato e domenica 14 febbraio Enrico ha incontrato lo stesso Park di 2 anni prima vincendo facilmente 15-9. Credo che nonstante la scherma sia una disciplina assolutamente imprevedibile l'elefante ha schiacciato per sempre il grillo. Cordiali saluti Sergio Spinoccia Preparatore fisico Club Scherma Roma ed ex Discobolo.
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