Al termine dell’incontro con la Russia
avrei voluto subito scrivere celebrando l’ennesimo trionfo del fioretto
femminile italiano, fresco campione del mondo a Kazan. Sono stato preceduto, e
non poteva essere che così, da tutte le televisioni, pubblica e commerciali,
quindi ho lasciato perdere preferendo attendere anche i risultati della
giornata odierna. Comunque non posso esimermi dallo scrivere il mio pensiero
sulle ragazze, che meritano l’attenzione di tutta la Nazione. Vale la pena
ricordare che dal 1992, Olimpiade di Barcellona, il fioretto femminile ha
mietuto allori a non finire: 13 ori; 3 argento; 2 bronzo; una volta 4^; due
volte 5^; 2 volte 7^. Nessuno ha mai fatto tanto nel mondo: è e rimarrà il
Dream team per antonomasia. Credo non ci sia più nulla da aggiungere.
A testimonianza che il fioretto
in Italia è una istituzione, i maschi, pur andando male nell’individuale,
portano a casa un prestigioso bronzo, ottenuto ai danni dei padroni di casa, il
che significa che possiamo ancora puntare sui ragazzi.
Una menzione particolare la devo
a Garozzo. Il suo bronzo nella spada individuale vale quanto un oro. Quanti di
voi ricordano le violenti polemiche con il CT? Vi ricordate che il ragazzo è
stato firmatario di una lettera inviata al Presidente del CONI, lamentando una
situazione insostenibile? Ebbene, quanti avrebbero saputo reggere il peso di
una simile situazione? Credo pochi e tra questi Enrico. Si è lasciato alle
spalle quel periodo ed ha finalizzato il suo impegno in un traguardo
prestigiosissimo: BRAVO ENRICO!!!
La spada femminile chiude la
manifestazione con un bronzo di tutto rispetto ed i complimenti sono d’obbligo.
L’analisi di tutto il mondiale
sarà oggetto di un apposito articolo: a mio avviso molto c’è da dire.
Ezio RINALDI
Foto da: Augusto
Bizzi/Federscherma
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