Carissimi amici della scherma, e naturalmente anche
gli altri. Anche questa volta è andata, per i prossimi la scherma avrà il suo
governo. Anche questa volta con una maggioranza schiacciante, segno quindi
evidente che tutto va a gonfie vele. Le palestre sono piene, i maestri hanno un
adeguato trattamento retributivo, giustamente proporzionato alla notevole mole
di impegno che richiede oramai questo mestiere, le gare vengono svolte tutte in
maniera efficiente e con sedi sempre adeguate e comode da raggiungere, il
calendario si dipana secondo una chiara logica che tiene conto delle esigenze
degli atleti e della difficile situazione economica, gli atleti sono
soddisfatti e la federazione gestisce al meglio le risorse che il CONI assegna
per ogni quadriennio.
Tutte le promesse del programma preelettorale del
quadriennio 2013-2016 sono state puntualmente mantenute, e quindi il risultato
elettorale non poteva che essere una plebiscitaria riconferma in blocco non
solo del presidente, ma di tutto il suo partito. Qualche piccolo avvicendamento
c'è stato, ma dettato solo dall'esigenza di dare continuità al rinnovamento.
Questo sarà lo slogan che ci accompagnerà nel quadriennio 2017-2020.
Certo, questa non è una bella favola con il suo
voluto lieto fine, ma in ogni caso la strega malvagia c'è. Nel caso è
rappresentata da quel 15% di persone che non sono del tutto convinte che la
federazione che dipinge il restante 85% corrisponda alla realtà. Oppure
immagina che dietro a questa immagine così immacolata ed idilliaca si celi
qualche piccola rogna, magari ben nascosta sotto i tappeti assieme alla
polvere. Insomma non crede molto allo spot della famiglia del Mulino Bianco.
Anche perché quando le cose sono troppo belle per essere vere, probabilmente
non lo sono.
Non ero presente alla riunione, se non per delega,
però mi sono potuto godere tutta la differita su youtube, al netto nei momenti
morti e delle lungaggini elettorali, che hanno ridotto le sette ore di diretta
ad una interessante sintesi di un'oretta circa.
Curioso che la parola per fare il celebre
"appello al voto" sia stata presa solo da candidati di una parte,
mentre dall'altra non se ne è sentita la necessità. Evidentemente i fatti hanno
parlato per loro, e quindi non c'è stata abbisogna nemmeno di presentarsi per
quei due volti nuovi di questo direttorio. Ma quando si parla di continuità nel
rinnovamento, mi pare si dica già tutto in partenza.
Qualcuno però si è sentito in dovere di alzarsi e
dire due parole per controbattere alle tesi dei maligni. Uno è stato il consigliere
Buratti, e devo dire che il suo intervento mi ha fatto tremare i polsi.
Cercando di controbattere all'affermazione del candidato presidente Seminara
sul fatto che questa federazione non è in grado di trattenere gli iscritti, ha
affermato che una perdita annuale del 20-30% è una cosa normale di cui la
federazione manco si preoccupa.
Ora, se un'azienda dovesse ogni anno perdere da 1/4
ad un 1/3 dei clienti si preoccuperebbe, eccome!! Perché è chiaramente avviata
al fallimento. Questo perché il mercato non tende ad infinito, abbiamo sempre
concorrenza. Rispetto anche solo al precedente quadriennio abbiamo a che fare
con federazioni che storicamente erano considerate "di nicchia", che
con un sapiente lavoro di comunicazione e immagine stanno aumentando esponenzialmente
i propri numeri. Per non parlare poi di attività nuovissime che stanno
attirando un sacco di giovani, giovanissimi ma anche adulti. Parlo di cose tipo
il softair, l'hitball o altre amenità che mai vedremo alle olimpiadi ma che
intanto portano via potenziali nuovi soci.
La necessità mantenere i propri iscritti diventa
quindi essenziale per una federazione sportiva che storicamente non ha certo
nel grande numero il suo punto di forza. Perdere 1/3 degli associati e non
battere ciglio è semplicemente da incoscienti. Come poi si possa parlare di
professionismo nella classe magistrale se non si riesce a crescere
significativamente di numero proprio non riesco a comprenderlo. E ringrazi il
consigliere Buratti che le società hanno una vitalità tutta loro, fatta di
iniziative, volontariato e passione che certamente non vengono trasmessi con il
pagamento della quota di affiliazione annuale. Ma la capacità delle singole
società di attirare nuovi iscritti viene poi vanificata da una organizzazione
federale assurdamente selettiva, dopo il primo ostacolo sono propri gli
eccessivi costi in rapporto al grado di soddisfazione di un nuovo associato.
Divertente, non posso trovare altri aggettivi,
l'intervento del consigliere Cafiero, che premettendo di non essere un esperto
giurista al contrario del candidato presidente Seminara, si trovava a
controbattere anche con toni piuttosto stizziti. In pratica a parlare di cose
che non conosce, ma d'altro canto quando si ha qualcosa come l'85% dei voti ci
si può permettere tutto, e nessuno si pone alcuna domanda.
Mi è mancato però un intervento, anzi proprio un
candidato. Mi è mancato il Maestro Coltorti, che avrebbe voluto candidarsi come
rappresentate della categoria magistrale, ma gli è stato impedito. Non è
riuscito a trovare un numero sufficiente di colleghi, tra quelli eletti a fine
settembre tra i "Grandi elettori", che si impegnassero anche solo a
sostenere la sua candidatura. Non dico a votarlo, quella è un'altra questione,
ma anche solo a dare corso ad una piena realizzazione di un iter democratico,
che richiede per la sua completezza che ci siano più candidati alla stessa
carica. Ed è un gran peccato che le persone, atleti e maestri, che a settembre
hanno voluto farsi eleggere a rappresentare le loro rispettive categorie,
all'elezione non abbiano ritenuto di doversi presentare. Nemmeno per delega.
Ma tant'è che la democrazia ha avuto il suo corso,
ed un governo la scherma lo avrà anche per questo quadriennio. Non posso che
augurare loro un buon lavoro, e che sia così buono da convincere anche il
residuo 15% a riconfermare tutti anche per il 2021-2024. Così magari la gita a
Roma ce la risparmiamo tutti.
Paolo CUCCU
Due considerazioni sulla lettera di Paolo Cuccu.
RispondiEliminaLa prima, una semplice osservazione sull’incipit ovvero sul distinguo che Paolo opera tra gli amici della scherma e gli altri, certamente non amici o forse, meglio, nemici.
Non è facile individuare i segni della fedele appartenenza a ciascuno degli opposti schieramenti ma di sicuro coloro che fino a questo momento si sono accontentati delle briciole o, probabilmente, anche del nulla, non hanno reso un servizio né a se stessi e tantomeno al progresso del movimento.
La seconda osservazione, invece, ha una connotazione critica.
Paolo sostiene (molto ironicamente) che “tutte le promesse del programma preelettorale del quadriennio 2013-2016 sono state puntualmente mantenute”.
FALSO FALSO FALSO.
Caro Paolo anche quando si fa ironia bisogna dire la VERITA, tutta la VERITA’!
Mr. Millemiglia non ha mantenuto la più solenne delle promesse fatte ai suoi elettori ossia quella che non si sarebbe più seduto sulla poltrona della presidenza della FIS!
In assemblea elettiva Maurizio Seminara ha tentato di dissuaderlo, invocando addirittura il rispetto dello Statuto; purtroppo la cieca ostinazione ha avuto la meglio. Penso, comunque, che per ogni siciliano il dover ripristinare il buon nome dei conterranei come gente che presta fede alle proprie promesse è un obiettivo che non può essere trascurato.
A. Fileccia