"A meno di un
mese dalle elezioni per il rinnovo della Presidenza e del Consiglio Federale
della FIS, potrebbe essere utile spendere qualche parola in più per i curiosi
che vengono a sbirciare in questo sito.
Sarebbe logico e
naturale partire da tutto quello che non va per poter dire cosa e come si può
migliorare, ma mi hanno suggerito cautela, a quanto pare l’attuale governo FIS
non è ben propenso ad accettare critiche!
Rebus sic
stantibus, onde non essere di fastidio per nessuno, mi limiterò a dire cosa
secondo me - e naturalmente secondo il gruppo di candidati di cui faccio parte
- c’è da sistemare, cercando di limitare l’analisi critica, anche perché non
siamo dei rivoluzionari e anzi, in caso di successo, la nostra azione
riformatrice sarebbe estremamente graduale e conservativa delle cose buone e
valide che, nonostante tutto ci sono ( sarebbe scorretto negarlo).
Il noto detto anglosassone “change your mind” potrebbe velocemente sintetizzare la visione di chi ritiene che l’approccio alle istituzioni dovrebbe essere ben diverso da quello a cui siamo stati finora abituati.
Io, francamente,
non credo che ci sia bisogno di questa onnipresenza del presidente e dei
consiglieri in perenne missione (naturalmente con gettone di presenza
assicurato e quindi con i correlati costi a carico nostro) in ogni più piccolo
posticino italiano e del mondo e penso anzi che una migliore razionalizzazione
delle risorse economiche, ivi comprese quelle destinate alle spese di
presidenza e del C.F., sarebbe opportuna: est modus in rebus!
Del resto, oggi,
una buona fetta della partita si gioca soprattutto sul web, a patto di sapere
usare il computer e di conoscere bene almeno l’inglese (e secondo qualcuno
anche l’italiano…).
Ci credo che poi si faccia fatica a trovare anche la miseria di qualche migliaio di euro per rimborsare il viaggio e l’albergo ad una parte delle nostre nazionali impegnate in un campionato del mondo: se l’apparato costa così tanto, il budget a disposizione della FIS ogni anno fa molto presto a finire!
Ci credo che poi si faccia fatica a trovare anche la miseria di qualche migliaio di euro per rimborsare il viaggio e l’albergo ad una parte delle nostre nazionali impegnate in un campionato del mondo: se l’apparato costa così tanto, il budget a disposizione della FIS ogni anno fa molto presto a finire!
Insomma, la Federazione “apparato
burocratico” si deve dare una regolata, deve tagliare un bel po’ di costi,
anche molti contratti vanno rivisti; i soldi federali dovranno essere destinati
in primo luogo a beneficio degli atleti di tutte le categorie e va lanciato
forte e chiaro il messaggio che i nostri burocrati dovranno rispettare le
regole della rotazione degli incarichi che ogni buona politica dovrebbe
conoscere e osservare.
Ma qui il
presidente uscente pare vada in senso contrario: infatti mentre da un lato si
sostiene la necessità di allontanarsi dalla vecchia “brutta politica”,
dall’altro invece si intenderebbe aprire le porte alla politica peggiore che si
conosca, ossia quella dei partiti: ciò, com’è noto, è stato in parte fatto con
l’inserimento nella rosa dei candidati “scarsiani” di un noto uomo di partito.
Un segnale,
quindi, che non mi pare dei più coerenti e tranquillizzanti. Però, avevo
premesso poche critiche.
E allora consentitemi di limitarmi a dire ad alta voce che non voglio mai più vedere un presidente superare i due mandati consecutivi e che anche sui consiglieri occorrerà valutare delle limitazioni di durata, regole igieniche di base, queste, su cui nessuno dovrebbe avere più dubbi.
E allora consentitemi di limitarmi a dire ad alta voce che non voglio mai più vedere un presidente superare i due mandati consecutivi e che anche sui consiglieri occorrerà valutare delle limitazioni di durata, regole igieniche di base, queste, su cui nessuno dovrebbe avere più dubbi.
Come ormai
sapranno bene i miei quattro lettori che mi seguono da quando scrivevo su
Schermaonline, non vivo nell’iperuranio, ma sono uno che ancora, a 47 anni
suonati, la sera va in palestra ad allenarsi e che si fa le gare open e master
regionali e nazionali.
Pertanto, poiché
me ne sto ancora in pedana con indosso una divisa sudata e puzzolente, muoverò
dall’unico punto di vista possibile per me, ossia quello dello schermidore
faticatore e non quello dell’ex in colletto bianco comodamente seduto in
poltrona.
So bene, a tal
proposito, che oggi la situazione agonistica non è affatto soddisfacente per
nessuno.
Non lo è per le
categorie giovanili, non lo è per gli assoluti, le cose vanno invece un po’
meglio per i Master (grazie all’AMIS), che però pagano i benefici nazionali
faticosamente conquistati quando si recano all’estero.
Per brevità, non
vi tedierò dissertando sull’irrazionalità del calendario agonistico, che
alterna periodi intensissimi - con sovrapposizioni di impegni onorabili
soltanto da chi abbia il dono dell’ubiquità e la forza di Ercole - a pause
fastidiosamente lunghe, sarebbe come sparare sulla Croce Rossa.
Limitiamoci a
considerare soltanto i luoghi di gara. Troppo spesso reperiti al risparmio
dalle società che si aggiudicano l’evento senza alcuna procedura regolamentata
e trasparente, ed in posti davvero poco accessibili.
Non è raro,
infatti, che chi viene dai luoghi più lontani dopo avere preso l’aereo sia
costretto a prendere anche un treno o ad affittare una macchina, sobbarcandosi così
di costi non indifferenti.
E questo per poi di sovente arrivare presso strutture squallide ed inidonee come ad es. fiere, costruzioni industriali vetuste, vecchie scuole, tutti posti privi di accettabile climatizzazione, sia in inverno che in estate, dotati di un parterre più simile ad un mercato delle vacche che ad un luogo di gara, dove chiunque è libero di entrare e di intralciare e, se vuole, di urlare a fondo pedana senza nessun addetto al controllo o alla sicurezza che intervenga a fare ordine.
E questo per poi di sovente arrivare presso strutture squallide ed inidonee come ad es. fiere, costruzioni industriali vetuste, vecchie scuole, tutti posti privi di accettabile climatizzazione, sia in inverno che in estate, dotati di un parterre più simile ad un mercato delle vacche che ad un luogo di gara, dove chiunque è libero di entrare e di intralciare e, se vuole, di urlare a fondo pedana senza nessun addetto al controllo o alla sicurezza che intervenga a fare ordine.
Salvo rare
eccezioni (e onore al merito dei pochi illuminati COL), si tratta di luoghi
dove gli schermitori e le schermitrici non sanno neppure dove mettere le sacche
- o sedere tra le pause di gara - dove si evita anche di andare al bagno in
caso di necessità perché una latrina militare al confronto sembrerebbe un posto
profumato ed elegante e dove alla fine, se tutto va bene, ci si fa la doccia
fredda.
E non mi dite
che esagero, perché l’ultimo open di qualifica regionale me lo sono fatto in un
pallone vicino a campi agricoli in mezzo alle mosche… così tante tutte insieme
in vita mia le avevo viste solo nei documentari.
Gli spettatori
non se la passano certo meglio: seguire le eliminatorie diventa impresa
impossibile a meno di non avere la vista di superman (anche quella a raggi x:
chissà perché la sfiga si accanisce facendo in modo che anche i segnalatori
siano sempre orientati in senso contrario al pubblico).
Però siamo la prima federazione di scherma del mondo, abbiamola Vezzali e Montano e un
presidente che sorridente ed elegantissimo continua a contare, come un disco
rotto, le medaglie olimpiche comprese quelle conquistate da Nedo Nadi (merito,
ovviamente, suo e non dei ragazzi del passato e del presente che sputano sangue
in pedana ore e ore al giorno, dei loro maestri e delle loro società!).
Però siamo la prima federazione di scherma del mondo, abbiamo
Eppure, mettere
queste nostre fulgide realtà in condizione di lavorare e di rendere al meglio
nei luoghi di gara, ma anche e soprattutto nelle loro palestre, non dovrebbe
essere una cosa così difficile; probabilmente come misura minima da adottare
basterebbe una maggiore presenza della FIS durante la fase organizzativa delle
principali manifestazioni, un miglior raccordo con gli organi territoriali, la
predisposizione di misure di assegnazione delle gare trasparenti e
meritocratiche e qualche investimento destinato ad assicurare la presenza di
addetti all’ordine e alle pulizie. Ma, lo dimenticavo, noi siamo già al top,
abbiamo il record di medaglie, possiamo continuare a farci la doccia fredda!
Se poi i media
non sono attratti dalla scherma e se gli sponsor non ci considerano forse non è
solo a causa della “sfiga”, ma potrebbe anche essere una conseguenza di questo
stato di cose, della nostra approssimazione e quindi della nostra “scarsa
appetibilità”.
Potrei
intrattenervi ancora un bel po’ parlando della promozione della scherma nelle
scuole, dei progetti per aiutare i giovani schermidori più dotati a studiare ed
allenarsi senza incanalarli necessariamente nei gruppi militari e di Polizia,
così creando spesso dei futuri disadattati, delle imponenti migrazioni di
atleti da una sala all’altra e del perché ciò stia avvenendo con frequenza
sempre maggiore, o ancora, si potrebbe parlare dei costi sempre crescenti che
la scherma sta assumendo per chi decide di praticarla, ossia di temi
misconosciuti.
Potrei parlare altresì
delle società, ormai alla canna del gas, o della situazione normativa a dir
poco caotica dei maestri.
In pochi l’hanno
fatto finora, sono quasi tutti troppo occupati a contare i consensi, a
dissertare sulle schede bianche o colorate e non vorrei neppure andare troppo
contro corrente, o peggio, correre il rischio di tediarvi parlando di questioni
tecniche troppo complesse che richiederebbero pagine e pagine di analisi.
Però, appena avrò un po’ di tempo parlerò di un’altra
cosa che mi sta molto a cuore, ossia delle nazionali (soprattutto giovanili),
dei criteri oggettivi delle convocazioni - che a me attualmente sembrano un po’
troppo soggettivi - e anche del nonnismo…. Ops, credo di avere pronunziato una
parola tabù…
Riccardo BONSIGNORE"
Ho letto con attenzione tutto quello che hai scritto e per questo ti pongo udei semplici quesiti:
RispondiElimina-cosa avete intenzione di fare voi, come gruppo. per migliorare le cose???
ho letto il vostro programma ma non ho letto nulla di pratico.
Parli di calendario gare...sai credo sia stilato in base alle gare internazionali, quindi non di facile organizzazione, voi come pensate di programmarlo?
Promozione nelle scuole?questo consiglio mi sembra abbia ottenuto gratuitamente il materiale per coloro che hanno presentato un progetto scolastico..voi che fareste?
riguardo la scuola ci sono dei soldi che vengono stanziati in base ai voti, alle tesi di laurea etc etc voi invece cosa proponete?
Riguardo i maestri?come vi vorreste muovere??
Parli di luoghi di gara??perchè visto che vi date l aria di rinnovatori e di persone che parlano senza paura non fai i nomi dei luoghi di gara che secondo te non sono idonei?se non vengono fatti i nomi come faccio a comprendere il tuo messaggio??
intanto mi farebbe piacere visto che devo andare a votare il due di dicembre vorrei avere le idee più chiare.
un saluto!!!
Anonimo Indeciso.