08 novembre 2012

la Gazzetta dello Sport: Rinaldi sfida Scarso

la Gazzetta dello Sport


2 commenti:

  1. Gentile Rinaldi,
    penso che la campagna elettorale ormai sia in stato avanzato. Da qui è passato ben poco. La cosa mi hs fatto riflettere. Ma il sistema scherma si è davvero, come si vuole dire, così innovato negli ultimi tempi? Mi spiego. Prima una premessa. La mia è una provocazione. L'innovazione certo c'è stata, in termini di infrastrutture telematiche. I tempi lo richiedevano. Quello che manca, a mio personale parere, è la capacità di interazione tra le persone, avendo un'unica finalità: il Bene della Scherma. E visto che in questo spazio non si è riusciti a innescarla, penso che c'è ancora tanto da crescere e maturare. E' vero?

    nicola campoli
    napoli

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  2. Caro Campoli,
    mi mancavano i Suoi autorevoli interventi e sono lieto di leggerLa ancora. Come avrà notato ho cercato di innescare un contraddittorio ma non ci sono riuscito. Su questo blog ci passano in tanti ma è come una visita al museo senza pagare il biglietto: guardi, leggi chi è l'artista o da dove vengono i reperti, i cimeli, ma poi non lasci un commento. Anche i sostenitori di Scarso non hanno il coraggio di mostrarsi.
    Vantarsi di aver informatizzato la federazione è come vantarsi di aver informatizzato casa mia, cioè se non lo avessi fatto probabilmente non riuscirei a pagare nemmeno le bollette della luce. Infatti il materiale cartaceo va sempre più scomparendo ed effettuiamo i pagamenti con carte di credito e lo facciamo on line, a questo punto potrebbero vivere le famiglie senza un computer in casa? Credo di no. Quindi potrebbe vivere la Federazione senza informatizzazione? Senz'altro no.
    Il potere non vuole interagire con il popolo, se lo facesse dovrebbe accettarne le critiche, anche le più aspre, con il sorriso e la capacità a recepire i suggerimenti che da esso provengono. Le risulta che questo sia possibile? A me non risulta, anzi ho prove del contrario.
    Si! Dobbiamo ancora crescere e maturare ma fin tanto che a governare sono i vecchi, come me, non ci sarà ne crescita nè maturazione. Si fosse presentato un candidato giovane alla Presidenza avrei fatto non uno ma due passi indietro, non è stato possibile e mi trovo ad essere il punto di riferimento di un gruppo di amici.
    Ho cercato di creare un movimento di persone pulite, di persone che non sono pregne di magheggi politici e di beghe di corridoi, ma anche questo non è stato sufficiente a smuovere le acque. Il mio gruppo ha prodotto un progetto concreto e razionale, impostato su alcune importanti riforme: alcuni lo hanno recepito per quello che è e vuole essere, altri lo hanno definito un compitino, altri ancora poco articolato, ma nessuno, dico nessuno, ha voluto affrontare un confronto de visu sull'argomento, e come già ho avuto modo di scrivere non sono le idee, i programmi e gli uomini di una squadra ad avere valore ma i numeri.
    Ho come la sensazione che ci sia solo la voglia di occupare una poltrona, far parte di una commissione, insomma poter affermare di far parte del potere costituito. Noi, ed io in particolar modo, non vogliamo tutto questo e qualora ci fosse data la possibilità vogliamo attuare anche un cambiamento culturale, forse è una utopia ma noi ci crediamo e vogliamo andare avanti.
    Un caro saluto,
    Ezio RINALDI

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